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Sclerosi multipla. Aru (Comitato pazienti): “Centro regionale in grave crisi. Regione intervenga”

di Elisabetta Caredda

Carenze di personale nel Centro dell’ospedale Binaghi di Cagliari, e servizi dislocati all’oncologico Businco. L’appello dei pazienti: “Chiediamo alla Regione di allineare alla media nazionale la proporzione del personale medico del Centro, portandola ad un medico ogni 1000 pazienti. E' inoltre importante trasferire integralmente tutti i servizi riferibili alla struttura presso l’ospedale Binaghi, com’era in principio, potenziandola”.

13 SET - Salvare il centro regionale per la sclerosi multipla di Cagliari. A chiederlo a gran voce è un comitato di pazienti di sclerosi multipla che sta intraprendendo diverse iniziative per rendere pubblica la difficile condizione che stanno vivendo in generale i malati sardi affetti dalla patologia, ancor più da quando è iniziata l’emergenza pandemica. Anche perché, si ricorda, diversi reparti no-Covid stanno subendo nuovamente la riconversione per trovare spazio e ricoverare i positivi al virus.

Il portavoce del Comitato, Gianluca Aru, spiega al nostro giornale la complessa situazione: “La crisi in cui versa il Centro regionale della Sclerosi multipla che sul territorio afferisce all’ospedale Binaghi di Cagliari è un’emergenza, la cui soluzione deve essere assolutamente affrontata e risolta quanto prima dalla nostra amministrazione regionale. Due i temi caldi della nostra battaglia non più trascurabili e/o rimandabili: la carenza di personale medico ed il problema del dislocamento del Centro”.

“Relativamente al personale - prosegue Aru -, attualmente si rileva una proporzione di un medico ogni1200 pazienti con ripercussioni sulla salute di noi malati di SM che ci ritroviamo ad affrontare spesso insostenibili ritardi vuoi per l’effettuazione di esami diagnostici e di controllo, vuoi per gli esami utili a seguire e monitorare l’assunzione e l’efficacia delle terapie farmacologiche. A tal proposito, quel che si chiede è quantomeno di allineare alla media nazionale la proporzione del personale medico del Centro portandola ad un medico ogni 1000 pazienti, attraverso ovviamente procedure concorsuali di reclutamento stabile dell’organico”.

“Sulla questione della dislocazione del Centro – puntualizza il portavoce del Comitato - uno dei maggiori disagi per i pazienti è rappresentato dal non avere più oggi localizzati tutti i servizi assistenziali e terapeutici in un’unica sede (alcuni sono stati spostati all’ospedale oncologico Businco), come invece era prima il CRSM del Binaghi fin dal momento della sua fondazione.  Quel che si chiede su questo punto è dunque il trasferimento integrale di tutti i servizi presso l’ospedale Binaghi, potenziando la stessa struttura”.

“Vorremmo semplicemente – conclude Aru - che il tema sul diritto alla cura di questa grave  patologia, che in Sardegna ha purtroppo un penoso primato nazionale per il numero dei malati, non cadesse nell’oblio o venisse accantonato a favore di altre emergenze sanitarie, se pure importanti”.

Elisabetta Caredda

13 settembre 2021
© Riproduzione riservata

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