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Epatite C. Il Senato Usa contro Gilead: “Ha anteposto la massimizzazione dei ricavi alla salute delle persone. Medicare e Medicaid hanno speso in un anno 5 miliardi di dollari”

di Giovanni Rodriquez

Questi i risultati di uno studio avviato dalla commissione Finanze, durato 18 mesi, incentrato sul comportamento tenuto dalla Gilead per la fornitura del farmaco 'innovativo' Sovaldi. I prezzi fissati dall'azienda hanno creato un problema di accessibilità alle terapie per le persone e ingenti spese per i sistemi pubblici di cura. E Medicaid è riuscita a trattare meno del 2,4% dei circa 700mila iscritti affetti da epatite C. L'INDAGINE DEL SENATO USA

03 DIC - La Commissione finanze del Senato degli Stati Uniti d’America ha presentato nei giorni scorsi i risultati di un'indagine, durata di 18 mesi, riguardante la politica dei prezzi e la commercializzazione dei farmaci ‘innovativi’ per la cura dell’epatite C prodotti da Gilead: in particolare Sovaldi e Harvoni. Attingendo a 20.000 pagine di documenti interni aziendali, decine di interviste con esperti di assistenza sanitaria, e un gran numero di dati provenienti dai programmi di Medicaid di 50 Stati e del Distretto di Columbia, l'inchiesta ha rivelato che la società ha perseguito una strategia di marketing che ha portato alla fissazione di un prezzo finale all'ingrosso di Sovaldi di $ 1.000 per pillola, o $ 84.000 per singolo ciclo di trattamento. Cifre definite "utili a massimizzare i ricavi". Harvoni è stato successivamente introdotto a $ 94.500. La promozione di prezzi accessibili "non è stata un fattore chiave nel processo di fissazione dei prezzi all'ingrosso”, si legge nel documento.

Nei 18 mesi successivi all'approvazione del Sovaldi, Medicare ha speso quasi 8,2 mld di dollari, prima degli sconti ottenuti per l'acquisto dei due prodotti. Nel corso dello stesso arco di tempo, la spesa mensile di Medicare per i trattamenti dell'epatite C è aumentata più di sei volte. Solo nel 2014 Medicare e Medicaid insieme  hanno speso più di 5mld di dollari per i due farmaci di Gilead. E sempre nel 2014, a fronte di una spesa di 1,3 mld di dollari, Medicaid è riuscita a trattare con i nuovi farmaci meno del 2,4% dei circa 700mila iscritti affetti da epatite C.
 
A tutto questo si aggiunge che Medicare, nel primo semestre del 2015, ha speso per l’acquisto di medicinali per l’epatite C da Gilead più che in tutto il 2014. Cifre destinate dunque ancora a crescere nel 2015. Dall'ultimo bilancio di Gilead, infatti, si mostrano vendite negli Stati Uniti di Sovaldi e Harvoni, sia attraverso programmi pubblici che da acquirenti privati, pari a 20,6 miliardi di dollari al netto degli sconti nei 21 mesi successivi all'introduzione del Sovaldi.

"Gilead ha perseguito un programma di prezzi e commercializzazione del suo farmaco per l’epatite C perseguendo un unico obiettivo: massimizzare i ricavi, a prescindere dalle conseguenze per le persone. Non c'erano prove concrete nelle e-mail, verbali di riunioni o presentazioni che le questioni finanziarie di base, quali i costi di R & S o l’acquisizione multi-miliardaria di Pharmasset, primo sviluppatore del farmaco, abbiano contribuito a far lievitare a tal punto il prezzo – ha dichiarato il  senatore Ron Wyden -. Gilead sapeva che questi prezzi avrebbero fatto sì che il trattamento restasse fuori dalla portata di milioni di persone e che avrebbero potuto causare problemi straordinari per Medicare e Medicaid, ma la società è andata comunque avanti. L'America ha bisogno di cure per il cancro, l'Alzheimer, il diabete e l’Hiv. Se queste cure sono inaccessibili e fuori della portata di milioni di persone che ne hanno bisogno, il Congresso non avrà adempiuto alle proprie responsabilità di fronte al popolo americano”. 
 
"La Commissione Finanze ha una enorme responsabilità nella sorveglianza dei programmi federali per la copertura della spesa farmaceutica - spiega il senatore Chuck Grassley -. Questa relazione mette in luce le ricadute sul sistema dovute all'introduzione di un nuovo farmaco senza concorrenza e con un'altissima domanda. È solo un esempio, ma non sarà l'ultimo".
 
 
Giovanni Rodriquez

03 dicembre 2015
© Riproduzione riservata

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