Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 15 NOVEMBRE 2024
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Menopausa: i risvegli notturni dipendono dall’estradiolo

di Lorraine Janeczko

Non solo vampate. I frequenti risvegli notturni nel periodo peri-menopausale possono dipendere anche da un abbassamento dei livelli di estradiolo. L’evidenza emerge da una ricerca presentata al Congresso dell’American Academy of Sleep Medicine.

14 GIU - (Reuters Health) – La riduzione dei livelli di estradiolo potrebbe essere una delle cause dei continui risvegli notturni delle donne peri-menopausale. Dunque, sotto accusa non ci sarebbero solo le vampate di calore. È quanto ha dimostrato uno studio coordinato da Margo Nathan, del Brigham and Women’s Hospital di Boston, e presentato come poster allo SLEEP 2017, l’incontro dell’American Academy of Sleep Medicine e della Sleep Research Society, che si è svolto a Boston.

Lo studio
Nathan e colleghi hanno esaminato 50 donne in perimenopausa, il periodo di irregolarità mestruale che precede la menopausa vera e propria. Tutte le donne erano senza disturbi primari del sonno e senza sintomi depressivi deboli non trattati.

Alle partecipanti è stato chiesto di tenere un diario giornaliero sul sonno e sulle vampate, per due mesi. Inoltre, ogni settimana venivano misurati i livelli nel siero di estradiolo e progesterone. In totale, il 90% delle donne coinvolte hanno registrato vampate di calore notturne; il 14% era ipoestrogenica e il 46% aveva uno o più picchi di progesterone. Indipendentemente dalle vampate di calore notturne, le partecipanti hanno avuto più risvegli, 2,7 rispetto a 1,5, se ipoestrogeniche. Mentre l’associazione con la mancanza di progesterone e i risvegli più frequenti non sarebbe stata statisticamente significativa. Infine, i sintomi depressivi non sarebbero associati ai disturbi del sonno.

I commenti
“I nostri risultati dimostrano che oltre alle vampate notturne, i continui risvegli che disturbano il sonno nel periodo che precede la menopausa sono influenzati dalle dinamiche ormonali”, dice Margo Nathan, che ha sottolineato i punti forti dello studio, ovvero il fatto di avere multipli campioni di sangue e di aver monitorato il sonno in modo continuativo per due mesi. Mentre le limitazioni consistono nel numero ristretto di donne coinvolte e nella mancanza di misurazioni obiettive dei problemi nel sonno.

Fonte: SLEEP 2017

Lorraine Janeczko

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

14 giugno 2017
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
QS Edizioni srl
P.I. 12298601001

Sede legale e operativa:
Via Giacomo Peroni, 400
00131 - Roma
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06.89.27.28.41

info@qsedizioni.it

redazione@qsedizioni.it

Coordinamento Pubblicità
commerciale@qsedizioni.it
    Joint Venture
  • SICS srl
  • Edizioni
    Health Communication
    srl
Copyright 2013 © QS Edizioni srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 12298601001
- iscrizione al ROC n. 23387
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy