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AstraZeneca. Ema conferma il verdetto per giovedì e ribadisce che i benefici superano i rischi. E aggiunge: “Al momento non ci sono prove di un nesso causale con eventi tromboembolici”

di Camilla de Fazio

“Dai vasti trial clinici condotti non è emerso questo effetto collaterale e l’incidenza osservata in seguito ai vaccini non è superiore a quella di eventi tromboembolici nella popolazione generale”. Senza contare che “molte migliaia di persone sviluppano coaguli di sangue ogni anno in Europa, per molte ragioni diverse”, ha detto oggi il direttore esecutivo dell’Agenzia del farmaco europea Emer Cooke. Gli esperti stanno valutando la possibilità che, se eventualmente ci fosse un problema, questo possa riguardare i singoli lotti, oppure aspetti legati alla produzione in Europa

16 MAR - Pressata da metà dei Paesi UE che hanno deciso la sospensione della somministrazione del vaccino AstraZeneca, l'Ema ha convocato per oggi alle 14 una conferenza stampa a sorpresa. Ma chi si fosse aspettato un'anticipazione del verdetto sulla sicurezza del vaccino e chiarimenti sull'eventuale nesso con le morti e gli eventi avversi tromboembolici che hanno condotto alla decisione di fermare in via precauzionale la campagna con il vaccino dell'azienda anglo-svedese, è rimasto deluso.
 
Oltre a ribadire quanto già detto ieri in una nota ufficiale sul fatto che i vantaggi di questo vaccino superano i rischi, “restiamo convinti che i benefici del vaccino AstraZeneca contro il Covid-19 siano superiori dei rischi”, ha detto infatti in apertura Emer Cooke, direttore esecutivo dell’Ema, non è stato aggiunto molto di più, confermando che il verdetto dell'Agenzia non arriverà prima di giovedì prossimo, come già sapevamo.
 
L’ Agenzia europea per i medicinali non è infatti ancora arrivata ad una conclusione e per il momento gli esperti stanno valutando, basandosi su dati clinici ed evidenze epidemiologiche, se i casi di tromboembolia riportati in diversi Paesi Europei in seguito alla somministrazione del vaccino possano essere dovuti alla vaccinazione o se si tratti di una coincidenza. “Prendiamo molto seriamente la situazione e la nostra priorità è garantire la sicurezza dei vaccini”, ha detto ancora Cooke.
 
Per il momento non ci sono prove che indichino una correlazione causale tra vaccinazione ed eventi tromboembolici. “Dai vasti trial clinici condotti - ha spiegato la direttrice di Ema - non è emerso questo effetto collaterale e l’incidenza osservata in seguito ai vaccini non è superiore a quella di eventi tromboembolici nella popolazione generale”. Senza contare che “molte migliaia di persone sviluppano coaguli di sangue ogni anno in Europa, per molte ragioni diverse”.
 
 
Al 10 marzo i casi di tromboembolia segnalati erano una trentina, ma il dato è in continua evoluzione, anche perché, “una volta che la questione è sotto i riflettori, le persone che hanno ricevuto il vaccino magari fanno più attenzione a questi effetti collaterali, e potrebbero esserci più segnalazioni”, ha aggiunto Cooke.
 
Peter Arlett, a capo del dipartimento di farmacovigilanza ed epidemiologia dell’Ema, ha spiegato poi che le indagini svolte attualmente si basano sia su dati statistici, epidemiologici, sia sull’analisi dei singoli casi, quindi sulla valutazione delle condizioni cliniche dei pazienti e sulle tempistiche di insorgenza degli eventi tromboembolici rispetto alla somministrazione del vaccino.
 
La decisione di diversi Paesi di sospendere le vaccinazioni non è stata commentata, l’idea è comunque quelal che i governi siano in attesa di un parere dell’Ema, che si basi sulle evidenze scientifiche.
 
Gli esperti stanno valutando la possibilità che, se eventualmente ci fosse un problema, questo possa riguardare i singoli lotti, oppure aspetti legati alla produzione in Europa.
 
Se ci fosse una causalità, verrebbero valutate le caratteristiche dei singoli pazienti per identificare l’eventuale presenza di caratteristiche predisponenti a questi eventi. “Ci sono molti se”, troppi, sottolinea Arlett, e l’incidenza di eventi tromboembolici resta molto, molto bassa.
 
Cooke conclude comunque che non bisogna dimenticare che i vaccini sono fondamentali nella prevenzione delle morti causate dal Covid-19 e ribadisce, più volte: “i benefici superano i rischi”. 
 
Camilla de Fazio
 
 




 

16 marzo 2021
© Riproduzione riservata

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