Malattie rare. Un bimbo costretto per anni a mangiare solo patate e latte. Trapianto di fegato e derivazione intestino lo salvano

Malattie rare. Un bimbo costretto per anni a mangiare solo patate e latte. Trapianto di fegato e derivazione intestino lo salvano

Malattie rare. Un bimbo costretto per anni a mangiare solo patate e latte. Trapianto di fegato e derivazione intestino lo salvano
Il piccolo, 4 anni e proveniente dalla Toscana, è affetto da una malattia rara che colpisce 1 bambino ogni 100.000. Si tratta di un difetto congenito della formazione della bile. All’Istituto di trapianti Ismett di Palermo lo hanno sottoposto a un trapianto di fegato associato ad una derivazione interna dell’intestino, tecnica utilizzata per la prima volta in Italia e per la seconda volta nel mondo.

Per quasi quattro anni si è nutrito soltanto di latte e patate perché il suo intestino, troppo malato, non gli permetteva di mangiare altro. Si tratta di un piccolo paziente toscano, affetto fin dalla nascita da colestasi intraepatica familiare progressiva di tipo I (PFIC1). Il piccolo è stato sottoposto presso l’Irccs Ismett (Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione) di Palermo ad un intervento estremamente innovativo, ovvero un trapianto di fegato associato ad una derivazione interna dell’intestino.

“La tecnica – spiega una nota dell’Ismett – è stata utilizzata per la prima volta in Italia e per la seconda volta nel mondo”. Precedentemente lo stesso intervento era stato realizzato in Giappone, da un’équipe mista di cui faceva parte anche il professore Jean de Ville de Goyet, da qualche mese responsabile della Chirurgia Addominale Pediatrica di Ismett.

Il bimbo, precisa l’Istituto, “è affetto da una malattia estremamente rara che colpisce 1 bambino ogni 100.000. Si tratta di un difetto congenito della formazione della bile. Nei pazienti che presentano questa patologia, il flusso biliare dal fegato all’intestino è interrotto a causa di un difetto genetico: la bile rimane perciò nel fegato e lo intossica, compromettendone le funzioni. Una malattia che lo aveva costretto ad appena due anni ad essere sottoposto a trapianto di fegato. Un intervento lungo che sembrava riuscito ma dopo poco tempo la malattia si è presentata nuovamente e questa volta più aggressiva di prima. Spesso, infatti, nei bambini affetti dal tipo I di colestasi, il trapianto non è risolutivo e può comportare una dissenteria cronica ed estremamente grave”.

Per questo il bimbo non era più in grado di mangiare quasi nulla. Qualsiasi cosa ingeriva, infatti, gli scatenava delle forti scariche di dissenteria. “Negli ultimi mesi – racconta la madre del piccolo Francesco – le sue condizioni erano ulteriormente peggiorate. Riusciva a mangiare pochissimo. Il suo addome era sempre più gonfio e non vedevamo alcun miglioramento”. Qualche giorno dopo l’intervento a Palermo, invece, il piccolo ha finalmente consumato un piatto di lasagne. “Non potevo crederci – prosegue nel suo racconto la donna – vederlo mangiare qualcosa di diverso dalle patate è stata un’emozione grandissima. Volevo ringraziare tutto l’Ismett ed il prof de Ville de Goyet per tutto quello che ha fatto. Ha ridato la vita non solo a mio figlio ma anche a me e mio marito”.

Il bimbo è stato sottoposto al nuovo trapianto di fegato lo scorso 7 marzo. Questa volta l’intervento è stato associato ad un'altra operazione. Si è contemporaeneamente intervenuti sul canale della bile, si è fatto in modo di far confluire questa direttamente nel colon. “Normalmente i bambini che soffrono di questo tipo di patologia – spiega il prof Jean de Ville de Goyet, a capo dell’équipe che ha eseguito l’intervento – possono beneficiare della derivazione della bile all’esterno, creando una stomia sull’addome. Ovvero viene creata un’apertura per poter mettere in comunicazione l'intestino con l'esterno che scarica all’interno di una sorta di sacchetto. Negli ultimi anni è stato proposto di derivare la bile nel colon, ma questo tipo di operazione  viene effettuata a bambini non trapiantati. Nel caso di Francesco, vista anche la sua giovanissima età, abbiamo scelto di realizzare nello stesso tempo questi due interventi essenziali, ovvero agire sul canale della bile al momento del trapianto e fare in modo che la bile scarichi dritto nel colon. Questa operazione combinata consentirà al piccolo di non avere più dissenteria cronica, di tornare ad una dieta normale e contemporaneamente gli ha permesso di non avere nessun drenaggio esterno. Sono certo che questo intervento sicuramente migliorerà la sua qualità di vita”.

Il piccolo è stato dimesso dall’Ismett meno di un mese dopo il doppio intervento. Resterà a Palermo ancora qualche settimana per i controlli periodici e poi potrà ritornare in Toscana.

20 Aprile 2017

© Riproduzione riservata

Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati
Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati

Crescono in Italia, analogamente a quanto avviene nel resto d’Europa, le segnalazioni di casi di epatite A, legati sia alla trasmissione sessuale che al consumo di prodotti contaminati. Lo segnala...

Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete
Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete

In un paese come l’Italia, in cui il 23% della popolazione ha più di 65 anni con una speranza di vita sempre in aumento, l’Alzheimer rappresenta più che mai una...

AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina
AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità a carico del SSN per la nuova formulazione di faricimab in siringa preriempita (PFS), da utilizzare nel trattamento della degenerazione maculare...

Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”
Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”

Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l’Aids del 1° dicembre, sotto i riflettori l’ultimo bollettino del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, che nel 2024 registra 2.379 nuove diagnosi...