Psicosi. Una questione di reti cerebrali

Psicosi. Una questione di reti cerebrali

Psicosi. Una questione di reti cerebrali
Alcune anormalità a livello di reti cerebrali sarebbero alla base di una maggiore predisposizione alla psicosi. Si tratta di cinque moduli che “dialogano” tra loro. Nelle persone che sviluppano psicosi questa organizzazione della rete cerebrale appare diversa

(Reuters Health) – Nei giovani a rischio di psicosi si possono riscontrare delle anormalità nell’organizzazione funzionale della rete cerebrale. È quanto emerge dallo lo studio statunitense Sharp (Shanghai at Risk for Psychosis). Lo studio è stato coordinato da Guusje Collin, ricercatrice presso il Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston.

Lo studio Sharp
Collin e colleghi hanno usato la risonanza magnetica per osservare il connettoma funzionale, la rete di collegamenti per la condivisione delle informazioni tra i moduli del cervello. Questi moduli possono essere paragonati alle comunità di un social network, “regioni cerebrali che amano parlare tra loro e sono coinvolte nello stesso tipo di compiti”, esemplifica Collin.

I ricercatori hanno studiato 251 adolescenti e giovani adulti, compresi 158 giovani con rischio clinicamente elevato di schizofrenia (Chr), che hanno partecipato allo studio Sharp, e li hanno confrontati con 93 controlli sani abbinati per età, sesso e istruzione. Durante un anno di follow-up, 23 del gruppo Chr hanno sviluppato psicosi.

Nelle reti cerebrali degli individui sani sono stati identificati cinque moduli, “che riflettono in gran parte le reti funzionali conosciute”, osservano gli autori. Gli individui Chr che non sono diventati psicotici presentavano un’organizzazione cerebrale simile a quella dei controlli sani.
Le reti degli individui che hanno sviluppato la psicosi avevano anche un sesto modulo cingolo-opercolare che non è stato osservato in quelli non psicotici o nei controlli sani alla stessa risoluzione, ma è apparso solo a risoluzioni più elevate. “Pensiamo che quei tipi di cambiamenti potrebbero riguardare, ad esempio, le allucinazioni uditive che si manifestano in queste persone”, ipotizza Collin.

Fonte: Mol Psychiatry 2018

Anne Harding

(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)

Anne Harding

20 Novembre 2018

© Riproduzione riservata

Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati
Crescono i casi di epatite A, sia per trasmissione sessuale che per alimenti contaminati

Crescono in Italia, analogamente a quanto avviene nel resto d’Europa, le segnalazioni di casi di epatite A, legati sia alla trasmissione sessuale che al consumo di prodotti contaminati. Lo segnala...

Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete
Alzheimer e demenze: in Italia 1 milione di pazienti, previsto raddoppio entro il 2050. Serve fare rete

In un paese come l’Italia, in cui il 23% della popolazione ha più di 65 anni con una speranza di vita sempre in aumento, l’Alzheimer rappresenta più che mai una...

AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina
AIFA approva faricimab in siringa preriempita: un passo avanti per contrastare le principali patologie della retina

L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità a carico del SSN per la nuova formulazione di faricimab in siringa preriempita (PFS), da utilizzare nel trattamento della degenerazione maculare...

Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”
Hiv. Simit: “In Italia i nuovi casi restano stabili, allontanandoci dagli obiettivi Unaids 2030”

Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l’Aids del 1° dicembre, sotto i riflettori l’ultimo bollettino del Centro Operativo Aids dell’Istituto Superiore di Sanità, che nel 2024 registra 2.379 nuove diagnosi...