È stato da poco pubblicato il Rapporto Salute Mentale (RSM) del Ministero della Salute, di cui Quotidiano Sanità ha fornito tempestiva informazione. Come ha osservato su queste pagine Claudio Maria Maffei, occorre “verificare che questi rapporti guidino poi concretamente le scelte di politica sanitaria... infatti uno degli elementi che emerge costantemente dai Rapporti salute mentale annuali … è la grande disomogeneità nella offerta di servizi da parte delle varie Regioni”.
Già nel 2017, commentando il primo RSM, notavamo come un rapporto così estensivo rischiasse di rimanere esercizio di testimonianza e non occasione concreta di valutazione comparativa e opportunità per il cambiamento.
Questo il motivo per cui la Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (SIEP) è impegnata da anni nella sistematizzazione delle informazioni disponibili in un numero limitato di indicatori significativi, presentando il “posizionamento” delle Regioni rispetto al valore medio nazionale.
Per facilitare la lettura dei dati disponibili (relativi al 2020) ed offrire una rappresentazione sintetica della propensione delle singole Regioni verso modalità di assistenza ospedaliera o territoriale, sono stati elaborati due indici: IAO (Assistenza Ospedaliera) e IAT (Assistenza Territoriale).
Gli indicatori usati per la costruzione dei due Indici sono riportati di seguito:
I valori riportati in ciascuna Regione agli indicatori citati sono stati rielaborati assegnando a ciascun indicatore un ranking da 1 a 21, dove 1 corrisponde alla Regione che presenta il valore più basso per quello specifico indicatore, e 21 corrisponde alla regione che presenta il valore più alto, e stimando i valori delle restanti 19 Regioni/PP.AA. utilizzando un modello di regressione lineare, sulla base dei dati osservati. Ciascun indicatore ha quindi un valore che varia tra 4 e 84. Alle Regioni per cui il dato non era calcolabile è stato attribuito il valore della Regione con punteggio più basso. Gli indici IAO e IAT sono costituiti dalla somma dei 4 ranking dei rispettivi indicatori.
La posizione delle diverse Regioni è stata rappresentata graficamente in relazione alle due dimensioni individuate.
Le Regioni collocate nel quadrante superiore destro hanno un alto valore sia per l’assistenza ospedaliera che per quella territoriale (es.: Emilia-Romagna) mentre quelle collocate nel quadrante inferiore sinistro hanno valori bassi per entrambi gli indici (es.: Sardegna).
Le Regioni nel quadrante superiore sinistro hanno valori elevati per l’assistenza territoriale (es.: P.A. di Trento) mentre le Regioni nel quadrante inferiore destro hanno valori elevati per l’assistenza ospedaliera (es.: Lombardia).
Indice di Assistenza Ospedaliera vs Indice di Assistenza Territoriale – 2020
Le Regioni con migliore performance nelle attività territoriali e valori ridotti dell’indice di ospedalizzazione sono la P.A. di Trento, il Friuli Venezia Giulia e la Toscana.
All'opposto troviamo le Regioni il cui sistema di cura per la salute mentale appare caratterizzato da elevati livelli di attività ospedaliera e bassi livelli di attività territoriale, come Lombardia e Molise.
Condizioni bilanciate si verificano nelle Regioni Emilia Romagna, Valle d’Aosta, Liguria, P.A. di Bolzano, Sicilia e Umbria, che presentano valori mediamente elevati ad entrambi gli indici; all'opposto Sardegna, Campania e Calabria presentano entrambi gli indici di performance su valori bassi.
Le altre Regioni sono meno caratterizzate e la loro collocazione si addensa nell’area centrale del grafico.
Fabrizio Starace
Presidente Società italiana di epidemiologia psichiatrica (SIEP)
Renato Minguzzi
Statistico
[1] L’indicatore relativo al numero di utenti presenti in strutture residenziali è stato considerato all’interno dell’Indice di Assistenza Ospedaliero/Residenziale, per dar conto del fenomeno di trans-istituzionalizzazione descritto in letteratura