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Spesa sanitaria: sale o scende? Analisi macroeconomica di contesto 

di Gabriele Pelissero

Dall’analisi dall’andamento temporale della spesa sanitaria pubblica si possono ricavare indicazioni fondamentali per valutare l’andamento di medio periodo dei sistemi di welfare europe. In questo contributo ci limiteremo a esaminare i Paesi maggiormente comparabili

11 GIU -

Indicazioni fondamentali per valutare l’andamento di medio periodo dei sistemi di welfare europeo possono essere ricavate dall’analisi dall’andamento temporale della spesa sanitaria pubblica. Questa può essere studiata sia come percentuale del PIL sia come valore assoluto, indicatore quest’ultimo non secondario se si considerano le significative differenze delle economie dei diversi Paesi.

In questo contributo ci limiteremo a valutare i Paesi maggiormente comparabili.

GRAFICO 1

Al di là del picco che ha interessato tutti gli Stati nel periodo pandemico, si registrano due tendenze contrapposte. Fino al 2019, Germania e Francia – ovvero i modelli Bismark – sono state caratterizzate da una progressiva crescita della spesa sanitaria pubblica, mentre Regno Unito, Spagna e Italia – tipicamente modelli Beveridge – sono andati nella direzione contraria.

GRAFICO 2

Anche guardando il Grafico 2 – che rappresenta la quantità effettiva di risorse dedicate alla Sanità pubblica, a prescindere dalle diverse condizioni economico-produttiva dei singoli Paesi – si confermano le profonde differenze tra sistemi di welfare.

Passando al contesto italiano, i due successivi grafici mostrano l’andamento della spesa sanitaria pubblica, sia come percentuale del PIL, sia in valori assoluti nelle diverse fasi governative, dal 2007 al 2024.

GRAFICO 3

Occorre subito precisare che la fase Covid deve essere letta nella sua anomala specificità: in tutti i grafici riportati è infatti descritta con linea tratteggiata.

A partire dal 2010 – in corrispondenza dell’ultimo periodo del Governo Berlusconi IV, in piena crisi finanziaria “Lehman Brothers” – il rapporto spesa sanitaria pubblica-PIL è costantemente sceso. Il valore assoluto della spesa è rimasto sostanzialmente uguale, con piccole riduzioni e piccoli incrementi che hanno prodotto una progressiva riduzione reale delle risorse disponibili.
Gli incrementi della fase Covid, come si è detto, debbono essere considerati fuori trend e infatti terminano rapidamente a fine pandemia.

GRAFICO 4

In questa dinamica si evidenzia l’unico significativo incremento, avvenuto con il Governo Meloni, nel 2023-2024: esso rappresenta indubbiamente il più alto livello di finanziamento verificatosi dal 2008.

GRAFICO 5

La quota di spesa sanitaria non pubblica comunemente definita out of pocket e mostrata nel grafico 5 risulta sostanzialmente stabile per tutto il periodo 2007-2023. La percentuale in rapporto al PIL è, addirittura, in leggera diminuzione negli ultimi quattro anni. Il dato contraddice una diffusa sensazione contraria che vede nell’incremento della spesa diretta delle famiglie una sorta di risposta alle criticità del Servizio sanitario nazionale. Ma evidentemente non è così.

I quesiti più rilevanti, però, riguardano il futuro.

GRAFICO 6

GRAFICO 7

I grafici 6 e 7 riportano le previsioni contenute nei Documenti di Economica e Finanzia che si sono succeduti nel 2023-2024 e che mostrano una possibile frenata degli incrementi della spesa sanitaria pubblica nel prossimo biennio.

L’ultimo documento del Governo è stato piuttosto reticente sui principali temi di finanza pubblica e questo genera l’aspettativa di un - non facile - maggiore incremento dei livelli attesi di spesa sanitaria pubblica 2025-2027.
Questo è ovviamente negli auspici di tutte le componenti del sistema sanitario.

A nostro avviso i riaggiustamenti verso l’alto devono necessariamente accompagnarsi ad azioni mirate e incisive di riqualificazione della spesa, senza le quali gli eventuali incrementi rischiano di alimentare inefficienza e sprechi.

Gabriele Pelissero,
Presidente nazionale Aiop



11 giugno 2024
© Riproduzione riservata


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