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Aou di Padova. Raccolta firme per tutelare i diritti dei medici

Lanciata da Giampiero Avruscio, presidente Anpo-Ascoti di Padova, l'appello ha raccolto già 1.500 firme circa per chiedere l’istituzione di una Commissione sulla distribuzione dei fondi regionali e la completa equiparazione stipendiale dei medici e del personale dell'Aou di Padova alle altre aziende sanitarie del Veneto. “Anomalia che, oltre al danno economico mensile, sta diffondendo malcelato e disagio”, dice Avruscio. IL MANIFESTOe I DATI

di Endrius Salvalaggio 
14 SET - Non si arrende il primario e presidente Anpo-Ascoti di Padova, Giampiero Avruscio, sulla battaglia a favore dei medici e del personale dell'Azienda Ospedaliera università di Padova. “Stavolta l'iniziativa passa attraverso la raccolta delle firme dei medici ma anche dei dipendenti ospedalieri, per denunciare la grave differenza di retribuzioni rispetto ad altri medici e dipendenti ospedalieri delle altre Ulss venete”.

Sono state raccolte in totale 1429 firme, suddivise 477 per i medici, 520 appartenenti a biologi, farmacisti, psicologi ecc, 642 firme sono da imputare agli infermieri, 133 agli operatori socio sanitari, 44 all’area riabilitativa e tecnica, per finire, 90 per l’area amministrativa, che raccontano un malcontento ed un senso di abbandono generalizzato da parte delle istituzioni.

Avruscio ha inviato una lettera direttamente al governatore del Veneto Luca Zaia, chiedendo per i firmatari “chiarezza sull’origine della distribuzione dei fondi regionali che ha penalizzato e ancora penalizza medici e personale in genere dell’intero Ospedale università di Padova, oltre alla completa equiparazione stipendiale alle altre aziende sanitarie del Veneto”.

“E ‘una battaglia che stiamo portando avanti da anni per i medici e il personale dell’Ospedale università di Padova – spiega – che risultano ancora oggi altamente penalizzati a causa della distribuzione dei fondi regionali di posizione e di risultato, rispetto ai colleghi pari ruolo che lavorano nelle varie Ulss venete, ricevendone un danno non solo stipendiale, ma anche nella valorizzazione pensionistica. Questa anomalia oltre al danno economico mensile sta diffondendo malcelato e disagio, che certo non aiuta nelle non poche difficoltà quotidiane che in un centro Hub regionale, come nell’Azienda ospedaliera di Padova, non mancano”.

Dalle tabelle fornite, si evince che un direttore di una unità operativa complessa, cioè per quello che una volta veniva definito il primario di un reparto, la cifra dell’Azienda ospedaliera di Padova è pari a 24.500 euro, a fronte dei 27.332 della Ulss 3 Serenissima e del conseguente divario cha va dai 28000 ai 50.000 euro della Ulss 9 Scaligera. Differenze analoghe si vedono anche nella direzione di unità operativa semplice o per gli incarichi di alta specializzazione.

Anche se queste differenze retributive sono ormai note alla Regione, molto manca da fare e per Anpo-Ascoti, Cimo, Fedirets sez. Fedir e degli specializzandi di anestesia e rianimazione dell’Azienda ospedaliera di Padova è arrivato il momento di istituire una commissione regionale che faccia chiarezza su come siano stati generati e fino ad ora distribuiti i fondi contrattuali alle aziende sanitarie del Veneto, “alla luce di una ormai e purtroppo, consolidata e dimostrata sperequazione retributiva a danno dei dipendenti dall’Azienda ospedale università di Padova, relativamente alla ripartizione delle risorse contrattuali ad essa destinate”.

Endrius Salvalaggio

14 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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