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Infortuni sul lavoro. In Veneto 39 morti nel 2023

Sono 3 in meno del 2022, ma la preoccupazione non diminuisce, anche in vista delle grandi opere in atto nel 2024, che potrebbero rappresentare luoghi ad alto rischio. Andrea Grazioso (Filca Cisl Venezia): “La nostra resta una delle province più colpite di infortuni mortali, seconda solo a Verona. Se non ci saranno i dovuti controlli, il numero dei morti salirà inevitabilmente”. Appello di Nicola Criniti (Cisl Venezia) al nuovo prefetto di Venezia. DATI

di Endrius Salvalaggio 
19 GEN - I morti sul lavoro (esclusi gli infortuni in itinere) in Veneto, nel 2023, sono stati 39, rispetto ai 42 dell’anno precedente. In pratica tre al mese. Lo si legge dal bollettino infortuni mortali messo a disposizione dalla Regione del Veneto. Il servizio regionale descrive l’andamento degli infortuni sul lavoro con esito mortale accaduti con il duplice obiettivo, quello di monitorare tale fenomeno infortunistico e promuovere una programmazione degli interventi di prevenzione mirata alle principali situazioni di rischio.

I sindacati sono tutti concordi nel ritenere che non si continua a non fare abbastanza. A dirlo al nostro giornale è il segretario generale Filca Cisl Venezia, Andrea Grazioso, che constata come la provincia di Venezia resti alta in classifica per quanto riguarda gli infortuni mortali. Una situazione che preoccupa ancora di più se si pensa alle grandi opere in atto dal 2024 in avanti, che vedranno molteplici lavoratori in servizio.

“Venezia resta una delle province più colpite, seconda solo a Verona. Infatti, la provincia scaligera ha fatto segnare 25 morti da gennaio a ottobre 2023 – spiega Grazioso - Venezia è dietro con 19 (infortuni totali mortali, ossia 9 in itinere più i 10 in occasioni di lavoro), mentre il poco invidiabile podio è completato da Treviso con 14. Seguono, nell’ordine, Padova (14), Vicenza (5), Rovigo e Belluno (3). Ma negli ultimi anni, gli infortuni mortali sul lavoro sono cresciuti; basti pensare, che nel 2012 nel Veneziano si sono registrati 7 casi, per scendere a 3 nell’anno successivo, di nuovo a salire a 10 nel 2018, per scendere a 4 nel 2019 e risalire a 12 nel 2020 e, addirittura, a 15 nel 2021 e 2022”.

Il sindacalista ricorda che nell’anno in corso, Venezia e provincia saranno interessate da cantieri molto importanti con l’impiego di centinaia di lavoratori dove, secondo il segretario generale Filca Cisl Venezia, c’è il rischio che i numeri degli infortuni mortali possa salire. “Nel nostro territorio – continua Grazioso – già da inizio 2024 vedrà partire importanti opere pubbliche e private. A partire dal più grande cantiere che collegherà la stazione ferroviaria con l’aeroporto di Venezia con l’impiego di centinaia di lavoratori che saranno impiegati da gennaio di quest’anno a febbraio 2026 in vista dell’apertura delle prossime Olimpiadi invernali Milano - Cortina, oltre ai lavori per la costruzione del Bosco dello Sport che riguarderà il nuovo stadio, il completamento della nuova viabilità a Tessera; a Jesolo, località estremamente concentrata sullo sviluppo urbanistico che vedrà tra i tanti progetti la costruzione di 2 grandi torri da oltre 20 piani”.

Gli incidenti più frequenti, riportati dall’osservatorio veneziano parlano di una crescita di cadute dall’alto nei cantieri, con le conseguenze spesso fatali, casi di operai con costole rotte, spalle lussate o colpi alla testa.

Da Nicola Criniti, della segreteria di Cisl Venezia con la delega alla sicurezza sul lavoro, arriva un appello al nuovo prefetto di Venezia, Darcos Pellos, affinché rafforzi e acceleri il protocollo firmato a luglio 2023 con l'allora prefetto Di Bari, convocando subito l’Osservatorio provinciale. “Ricordo – dice Criniti – che nel documento s’individuarono strumenti funzionali alla prevenzione degli infortuni: formazione e informazione con il sostegno della Regione e in collaborazione con gli enti bilaterali attivi nei diversi settori merceologici a favore degli attori del mondo del lavoro, momenti di confronto e di consulenza per rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza (rls) e responsabili del servizio di prevenzione e protezione (rspp)”.

Endrius Salvalaggio

19 gennaio 2024
© Riproduzione riservata

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