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Aumentano i posti a Medicina. Donazzan: “Ciò di cui abbiamo davvero bisogno sono più posti per le Specializzazioni”

Firmati i decreti per l’aumento dei posti nelle Facoltà. Ma la misura non convince l’assessore del Veneto, che spiega come, per far fronte alla carenza di medici, la Regione abbia ha già provveduto a finanziare 90 borse di studio aggiuntive specialisti. Per Benazzato (Anaao Assomed), “investire oggi sull’aumento del numero dei posti per la laurea in Medicina è un clamoroso errore di politica programmatoria e sanitaria che uno spreco di risorse pubbliche”.

di Endrius Salvalaggio
08 LUG - Il Ministri dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, e della Salute, Giulia Grillo, hanno firmato la settimana scorsa i decreti che fissano l’aumento dei posti in Medicina e Odontoiatria per l’anno accademico 2019/2020. Rispettivamente: per i corsi di medicina e chirurgia l’aumento è di 1789 posti (da 9779 a 11568); per quelli della facoltà di odontoiatria l’aumento è stato di 37 posti (da 1096 a 1133). Non nasconde le proprie perplessità l’Assessore all’università della Regione Veneto, Elena Donazzan: “Più posti nei corsi di Medicina e Odontoiatria aiutano, ma non sono sufficienti per avere più medici specializzati, soprattutto nel breve e medio periodo. Servirebbero, invece, più posti nelle scuole di specializzazione ed esami di abilitazione allineati con quelli di laurea. Oggi chi si laurea in medicina in Italia rischia di perdere da uno a tre anni di tempo prima di accedere alla scuola di specializzazione”.

 In ambito territoriale la Regione Veneto ha già provveduto con le Università di Padova e di Verona ad aumentare per l’ambito sanitario “un pacchetto’ di 90 borse di studio aggiuntive per formare nuovi medici specialisti. E, insieme ai rettori degli atenei da tempo sollecita il Miur, unico titolare della programmazione di tutti i posti a numero chiuso dei percorsi universitari, ad aumentare i numeri ampiamenti insufficienti, in particolare in Veneto, anche per gli insegnamenti della formazione primaria e relative abilitazioni”.

A rincarare la dose sul disaccordo per l’aumento di programmazione dei posti nei corsi di Medicina e Odontoiatria è il Segretario Anaao Assomed, per il Veneto, Adriano Benazzato: “L’abbiamo detto nei giornali, nei convegni, nei tavoli che contano, nei social, l’abbiamo detto dappertutto che per far fronte alla carenza di personale medico specializzato nei prossimi anni bisogna aumentare le borse di studio degli specializzandi e non aumentare, per il momento, i numeri dei posti nei corsi di laurea in  Medicina e Odontoiatria dato che ci sono oggi  più di 10.000 laureati in medicina in stand by disoccupati o inoccupati che non sono riusciti ancora ad entrare in una scuola di specializzazione. Inoltre il risultato delle risorse investite oggi sui corsi di laurea si vedrebbero tra 11 o 12 anni con la conclusione dell’’iter di studi, mentre di quelle investite oggi sugli specializzandi si vedrebbero tra 4 o 5 anni con la conclusione del loro corso di specializzazione”.  

Se si considera poi che un laureato costa mediamente 150.000 euro, l’ultimo provvedimento del Ministro, per allargare i posti per l’accesso alla laurea in Medicina, costerà alle casse dello Stato circa 268 milioni di euro. “Investire oggi sull’aumento del numero dei posti per la laurea in Medicina è un clamoroso errore di politica programmatoria e sanitaria che uno spreco di risorse pubbliche – ragiona il Segretario Benazzato - considerando che abbiamo oltre 10.000 medici disoccupati o inoccupati a disposizione mentre mancano a tutt’oggi oltre 2.000 medici specialisti. E ancora, con il Decreto Calabria, considerata la grave carenza di specialisti, è stato disposto di fare entrare nei posti di lavoro del SSN anche gli specializzandi del penultimo e dell’ultimo anno di corso. Quindi, con i soldi limitati che abbiamo, non ha nessun senso oggi aumentare il numero dei posti per la laurea in Medicina e Odontoiatria. La mano destra evidentemente non sa cosa faccia la mano sinistra”.

Sarebbe in ogni caso, quindi, importante e indispensabile che dopo questo provvedimento ministeriale seguisse anche un incremento delle borse di studio per le scuole di specialità fino ad arrivare a finanziare almeno 10.000 borse di studio all’anno  per le scuole di specializzazione, altrimenti non vi sarebbe alcuna utilità ad avere domani sulla piazza ancora  più laureati disoccupati o inoccupati di oggi se poi non si possono specializzare per carenza ed inadeguatezza del numero di posti nelle scuole di specializzazione e non possono esercitare la professione.

Endrius Salvalaggio

08 luglio 2019
© Riproduzione riservata

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