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Natale e Capodanno. I consigli degli esperti per superare i cenoni senza problemi


Stomaco e intestino sottosopra, nausea e acidità di stomaco, troppi dolci, qualche bicchiere di troppo e, a volte, ci si mette anche l’influenza a rovinare il Natale. Ma con alcune semplici raccomandazione è possibile godersi le feste e affrontare le abbuffate senza rimetterci in salute.

22 DIC - Cene, pranzi e abbuffate natalizie mettono a dura prova stomaco e intestino. Alle enormi quantità di pasta, carne, affettati e contorni vari, si uniscono dosi di dolciumi fuori dalla norme. Ma anche qualche bicchiere di vino e spumante di troppo. Come se non bastasse, il freddo ci rende più facilmente bersaglio di virus influenzali (34%). E così, il tanto atteso Natale rischia di trasformarsi in un incubo per la salute, in particolare per stomaco ed intestino. Ma a rimetterci è anche l’umore, che costringe a restare a letto, doloranti, invece di godersi le meritate vacanze.

E’ un quadro sconfortante quello che abbiamo descritto fino ad ora, ma purtroppo anche molto diffuso. Basti pensare che nel corso dell’anno, ben il 60% della popolazione italiana soffre di disturbi gastrointestinali almeno una volta ogni due mesi. Si tratta per lo più di bruciori di stomaco (54%), cattiva digestione (40%), diarrea (37%): oltre che dallo stress (nel 57% dei casi), come emerge da una recente indagine promossa dall’Anifa (Associazione Nazionale dell’Industria Farmaceutica dell’Automedicazione) su un campione di 1.000 Italiani tra i 15 e i 64 anni.

Ma a Natale questo gruppo di malati si fa ancora più numeroso, perché i peccati di gola tentano tutti e si ritorcono anche contro coloro che godono solitamente di una salute di ferro, stomaco compreso. In questo periodo poi, sia che si resti a casa, sia che si decida di fuggire in luoghi esotici, stomaco e intestino possono essere facile bersaglio di virus influenzali (34%) o tossinfezioni (10%).

In generale, per contrastare i disturbi gastrointestinali oltre il 40% degli italiani fanno ricorso ai farmaci di automedicazione, ossia quelli contraddistinti dal bollino rosso posto sulla confezione, acquistabili senza ricetta medica. Oppure provano i rimedi tradizionali come camomille, tisane, canarino, borsa dell’acqua calda. Ma per prevenire i problemi e salvaguardare lo stomaco la migliore soluzione è mettere in atto qualche valido consiglio che permette di tenere a bada i disturbi gastrointestinali senza “guastarsi” il piacere del cenone di Natale o le meritate vacanze. Ma anche per non ritrovarsi, a gennaio, con troppi chili di troppo che diventano poi difficili da smaltire.

Cene, pranzi e abbuffate natalizie
“L’eccesso nel volume del pasto, la concitazione e la conseguente marcata velocità nell’assunzione del cibo, l’abitudine al fumo durante il pasto e la sedentarietà sono i veri nemici della digestione che frequentemente si osservano nel corso dei pranzi festivi e dei cenoni”, spiega Attilio Giacosa, Direttore Scientifico del Dipartimento di Gastroenterologia del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza..
I consigli, allora sono: evitare abbuffate colossali, limitare molto sughi, fritti, panna e intingoli, spezie e cibi piccanti, evitare gli alcolici specie i superalcolici, il caffè e il fumo durante i pasti. E’ importante mangiare lentamente e fare una passeggiata subito dopo il pasto.
Se compare difficoltà digestiva si può tranquillamente ricorrere ai farmaci di automedicazione (quelli riconoscibili dal bollino rosso posto sulla confezione). Sono disponibili in commercio diverse tipologie di farmaci per alleviare i sintomi più ricorrenti della cattiva digestione, come pesantezza, gonfiore, ma anche acidità e bruciori di stomaco (farmaci pro cinetici, antiacidi, anti secretori e inibitori di pompa protonica).
 
I virus e le tossinfezioni da viaggio ai tropici
“Esistono oggi al mondo più di 250 tossinfezioni alimentari, che si manifestano con differenti sintomi e sono causate da diversi agenti patogeni, perlopiù batteri, virus e parassiti che possono mettere a rischio stomaco e intestino rovinandoci la pausa invernale ai tropici”, ha continuato l’esperto.
In questi casi Giacosa consiglia: evitare di bere o lavarsi i denti con l'acqua del rubinetto se ci si trova in zone igienicamente critiche usando solo acqua in bottiglia o bollita/purificata, assumere bibite solo in bottiglia o lattina chiusa, evitare i cubetti di ghiaccio, evitare di acquistare spuntini da venditori ambulanti, controllare che il cibo sia ben cotto e mangiare solo frutta sbucciata personalmente, ricordando di lavarsi sempre bene le mani prima di mangiare. Fondamentale partire con un kit di farmaci di automedicazione salva-vacanze con antidiarroici, lassativi, fermenti lattici e farmaci probiotici, per affrontare, in caso di bisogno, qualsiasi imprevisto come la diarrea del viaggiatore o la stipsi.
 
Virus influenzali e parainfluenzali in agguato

“L’influenza è caratterizzata da molteplicità di sintomi fra cui anche quelli gastroenterologici che con nausea, vomito, gonfiore addominale e diarrea si accompagnano spesso ai sintomi respiratori e a febbre, dolori muscolari o cefalea”, ha spiegato infine il docente.
I consigli in caso di virus con coinvolgimento gastrointestinale: in presenza di diarrea evitare latte e latticini freschi e limitare molto i vegetali, privilegiando patata, carota, mela e banana e preferire il riso alla pasta; in caso di nausea o vomito limitare molto i liquidi durante il pasto, evitare cibi fritti, piccanti o con intingoli. Importante rimanere a riposo per alcuni giorni, lavarsi spesso le mani, coprirsi la bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce.
Anche in questo caso, l’automedicazione resta la prima arma per combattere i fastidiosi sintomi dell’influenza, anche quelli di tipo gastrointestinale come vomito e diarrea, facendo ricorso a farmaci antidiarroici, fermenti lattici e farmaci probiotici, farmaci antinausea e, in caso di dolori addominali, farmaci antispastici.

Stare attenti prima, per non pentirsi poi
“La regola è che bisognerebbe stare attenti alla propria alimentazione da Capodanno a Natale e non da Natale a Capodanno. In questo modo piccoli sgarri all’alimentazione quotidiana possono essere fatti con soddisfazione della gola e della salute”, sottolinea Andrea Ghiselli, dirigenti di Ricerca dell’Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione).
Un buon consiglio è quindi quello di mangiare sano durante l’anno. E magari mettere qualche accortezza in più nel menù di Natale, preparando ad esempio manicaretti a base di vegetali, purché non troppo unti e pasticciati, che saziano senza appesantire troppo. In questo modo è possibile non rinunciare ai classici delle feste come il cotechino e il panettone.
E poi, tra un cenone e un altro, andare in palestra o fare lunghe corse e passeggiate. In questo modo anche i dolci diventano un piacere che possiamo permetterci. Magari anche rinunciando a qualche caloria altrove.
Per quanto riguarda le bevande, durante le feste, rappresentano una parte importante del sovraccarico calorico. I motivi sono due: in primis ciò che si beve sfugge alla percezione di alimento energetico, mentre ciò che si mastica dà un senso di sazietà maggiore. Secondariamente molte bevande alcoliche contengono parecchie calorie per bicchiere: un bicchiere di vino o di spumante può arrivare a 100 kcal. “Inutile dire che l’acqua sarebbe la bevanda migliore, ma mi rendo anche conto di dare un consiglio che non seguirà nessuno”, scherza l’esperto.

Attenzione ai bambini. Non sconvolgere troppo le loro sani abitudini alimentari
Il Natale è una festa soprattutto dei bambini ed è difficile pensare di poterli sottrarre dalle numerose “dolci tentazioni” di panettoni, torroni, cioccolato. “Ma è comunque necessario cercare di mantenere un’alimentazione adeguata per i più piccoli, impegnandosi a sostenere le buone abitudini alimentari come in ogni altro periodo dell’anno: prima colazione, spuntini leggeri, pasti principali completi e nutrizionalmente bilanciati, abbondante acqua”, spiega Gian Vincenzo Zuccotti, direttore della clinica pediatrica Luigi Sacco di Milano.
Durante i pranzi e le cene in famiglia è quindi bene cercare di contenere le porzioni somministrate non solo ai grandi, ma anche ai bambini, ed evitare di proporre un’eccessiva quantità di cibo. Nella preparazione degli alimenti è consigliabile evitare di aggiungere sale e salse ai piatti destinati ai bambini che, pur nel rispetto delle tradizioni natalizie, non dovrebbero essere troppo elaborati, eccessivamente calorici e difficili da digerire.
Anche nel caso dei dolci, la strategia corretta non è il divieto ma piuttosto il consumo moderato, evitando eccessi inutili e potenzialmente dannosi. “In questo senso – secondo Zuccotti - , anche il Natale può essere una buona occasione per educare i bambini a una corretta alimentazione e insegnare loro che qualche piccolo ‘peccato di gola’ è lecito ma che il consumo di dolci e dolciumi, soprattutto se particolarmente calorici ed elaborati come nel caso dei dolci tipici natalizi, deve essere occasionale e non diventare un’abitudine alimentare”.

Le riunioni di famiglia siano momenti di serenità e non di stress
“I momenti delle feste e delle riunioni, a qualunque titolo accadano, sociali, familiari, amicali, in casa o fuori, sono importanti per il ‘clima’ di benessere psicologico ed emozionale che sprigionano e ci coinvolge, non solo per l’evidente ‘stare e condividere insieme’ eventi  e progetti, ma anche per  l’allentamento di tensioni  nel gruppo del quale veniamo a far parte. Se al contrario si sprigionano  ‘allarmi’ e aspettative eccessive,  per via della frequente e non usuale vicinanza e confidenza che si può stabilire in occasione delle riunioni, esse tenderanno a dilatarsi”. E anche questo con effetti negativi sul nostro stomaco, sul nostro intestino e sulla nostra salute generale, spiega Maria Paola Graziani, ricercatrice in Psicologia dei consumi.
Lo stress, spiega, “rischia di trasformare l’incontro in una condizione avversa, contraria al proprio benessere fisico e psichico e, in relazione al comportamento alimentare che spesso  accompagna lo stare insieme, lo stato di eventuale tensione, incide sui consumi o nel ridurli o nell’aumentarli e perciò ben vengano festività e incontri purché si concretizzino le ovvie speranze di atmosfere serene e confidenti”.

Le vacanze sono lunghe, ma abbuffatevi solo nei veri giorni di festa
“E’ sbagliato pensare fatalisticamente che durante le feste natalizie (così lunghe e concentrate e quindi capaci di indurre in tante persone la sensazione che si tratti di un periodo nel quale tutto è concesso) sia impossibile mettere d’accordo il sacrosanto diritto di festeggiare ed una condotta alimentare che quanto meno minimizzi l’aumento del peso corporeo. Per farlo basta affidarsi al buon senso, e, nel periodo che va dal 23 dicembre alla Epifania,   approfittare della gastronomia festiva solo nei 4-5 giorni che sono veramente di festa, considerando ‘normali’ tutte le altre giornate”, spiega Marcello Ticca, vicepresidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione (Sisa).
Per limitare ancor meglio il rischio di aumentare troppo di peso durante le feste, Ticca consigli di sfruttare il maggior tempo libero anche per muoversi di più, “regola sacrosanta che invece molti dimenticano perché troppo assorbiti dagli impegni mondani”.

La dieta di gennaio
Finite le festività, “bisogna affrontare con calma e senza inutili sensi di colpa l’eventuale sovrappeso causato dal periodo di festa (mediamente 2-3 chili, secondo alcune indagini)”, spiega Ticca.
Occorre, però, ovviamente programmare un graduale ritorno al peso precedente e, spiega l’esperto, bisognar farlo tanto attraverso la adozione di una corretta dieta – “che sia caloricamente inferiore di non più di 7-800 calorie al nostro fabbisogno quotidiano” -, quanto attraverso l’aumento della attività fisica – “secondo l’aureo detto che ‘i jeans che mi andavano bene il 20 dicembre devono rientrarmi a pennello il 20 gennaio’”.
In sintesi, per non fare troppi danni dobbiamo evitare, durante le feste, di assumere quella tipica mentalità “auto assolutoria” che ci porta ad essere troppo indulgenti verso noi stessi. “Questo – sottolinea Ticca - significa anche  non cadere nella trappola del  consumo obbligato degli ‘avanzi’ delle feste eventualmente rimasti in casa (rito dannosissimo), evitare  i bis a tavola e limitare (il che non significa abolire!) quelle  concessioni all’alcool e ai dolci che sono  caratteristiche del periodo.  La realtà è che quasi nessuno di noi si può permettere di trasformare le feste di fine anno in 12-15 giorni di festeggiamenti pressoché ininterrotti! Al contrario, sapersi limitare nel numero di occasioni e nelle quantità di cibo e di bevande alcoliche ci consentirà di goderci la tavole delle feste stando meglio e limitando i danni”.
Per quanto riguarda i prodotti dolci, “si tratta solo di non eccedere e di concedersi gli alimenti  dolci con intelligenza, ossia in quantità non esagerate e rinunciando a qualcosa d’altro per fare loro spazio nel nostro budget energetico giornaliero”.

 

22 dicembre 2012
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