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Giornata mondiale della Salute mentale. Oms: “Dignità di migliaia di persone non è rispettata”


Il tema di quest'anno, verte sulla sensibilizzazione rispetto ad ogni iniziativa che garantisca che le persone con problemi di salute mentale possano continuare a vivere con dignità. Obiettivo è promuovere “i diritti umani nella politica e nel diritto attraverso la formazione dei professionisti della salute, il rispetto per il consenso informato al trattamento, l'inclusione nei processi decisionali e di informazione pubblica”. 

10 OTT - “Migliaia di persone con problemi di salute mentale in tutto il mondo vedono privati i loro diritti umani. Esse non solo sono discriminate, stigmatizzate ed emarginate, ma sono anche soggette ad abusi emotivi e fisici sia nelle strutture di salute mentale e che nelle loro comunità”. È quanto afferma l’Organizzazione mondiale della Sanità nel suo messaggio in occasione della Giornata mondiale della salute mentale che si celebra oggi e che  quest’anno ha per tema la “Dignità nella Salute mentale”.
 
“Cure di qualità scadente – rileva l’Oms - a causa della mancanza di operatori sanitari qualificati e strutture fatiscenti portano ad ulteriori violazioni”. L’obiettivo di quest'anno, è sensibilizzare ogni iniziativa per garantire che le persone con problemi di salute mentale possono continuare a vivere con dignità, promuovendo i diritti umani nella politica e nel diritto attraverso la formazione dei professionisti della salute, il rispetto per il consenso informato al trattamento, l'inclusione in campagne di processi decisionali, e di informazione pubblica.
 
L'articolo 1 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma che: "Tutti gli esseri umani nascono con pari dignità e diritti". Il Preambolo della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità si afferma che: "... La discriminazione contro qualsiasi persona sulla base della disabilità costituisce una violazione della dignità della persona umana".
 
“La dignità di molte persone con problemi di salute mentale non è rispettata – evidenzia l’Oms - . Spesso queste persone sono rinchiuse in istituti dove vengono isolate dalla società e sottoposte a trattamenti inumani e degradanti: abusi fisici, sessuali e psicologici e di abbandono negli ospedali e nelle carceri, ma anche nelle loro comunità”.
 
Inoltre, “sono molto spesso private ​​del diritto di prendere decisioni per se stesse. E a molte è sistematicamente negato il diritto di prendere decisioni circa la loro cura, dove vogliono vivere, il lavoro e le risorse finanziarie”.
 
In molti casi, rileva poi l’organizzazione è “loro negato l'accesso alle cure generiche. Di conseguenza ci sono più probabilità di morire prematuramente, rispetto alla popolazione generale”.
 
Altro diritto negato quello all’istruzione e al lavoro. “Pregiudizi e idee sbagliate circa le condizioni di salute mentale significa che le persone devono affrontare anche la discriminazione nel lavoro e viene negata loro l’opportunità di lavorare e guadagnarsi da vivere”.
 
E la questione riguarda anche i bambini. “Questo porta all’emarginazione e all'esclusione dalle opportunità di lavoro in età avanzata”. L’Oms evidenzia come tutto ciò voglia dire impedire di partecipare pienamente alla società. Si nega la possibilità di partecipare alla vita pubblica, al voto e all’eleggibilità nelle cariche pubbliche. Essi non hanno la possibilità di partecipare ai processi decisionali sulle questioni che li riguardano, come la politiche di salute mentale e le riforme legislative o di servizio. Inoltre, l'accesso alle attività ricreative e culturali è spesso negato alle persone con problemi di salute mentale”.
 
Se questi sono i problemi l’Oms suggerisce anche quali possono essere le azioni di contrasto da mettere in campo per promuovere i diritti e la dignità delle persone con problemi di salute mentale.
 
“Nei sistemi sanitari c’è bisogno di fornire un migliore supporto e migliori cure attraverso:
 
- fornitura servizi basati sulla comunità, che comprende un approccio di recupero che ispira la speranza e sostiene le persone a raggiungere i loro obiettivi e  aspirazioni;
- rispetto dell'autonomia delle persone, compreso il loro diritto di prendere le proprie decisioni circa il loro trattamento e cura;
- garantire l'accesso a un'assistenza di qualità che promuove i diritti umani, è sensibile ai bisogni della gente, e rispetta i loro valori, le scelte e le preferenze.
 
Nelle comunità abbiamo bisogno invece di:
 
- sostenere le persone con problemi di salute mentale affinché partecipino alla vita della comunità, e riconoscere il valore del loro contributo;
- rispettare la loro autonomia nel prendere decisioni per se stessi (stile di vita e questioni personali e finanziarie);
- garantire il loro accesso al lavoro, istruzione, alloggio, sostegno sociale e altre opportunità;
- coinvolgere queste persone nei processi decisionali sulle questioni che li riguardano, compresa la politica, la legislazione e la riforma del servizio sanitario in materia di salute mentale.
 

10 ottobre 2015
© Riproduzione riservata

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