Ddl Lorenzin. Sui Comitati etici si profila una contrapposizione tra PD e M5S. Nodi restano ‘centralizzazione’ e numero comitati territoriali. Ecco i subemendamenti della Affari Sociali
di G.R.
L'emendamento del relatore punta all'istituzione presso l'Aifa di un Comitato etico nazionale. I pentastellati, concordando con questa 'centralizzazione', propongono però di istituirlo presso l'Istituto superiore di sanità. I dem puntano invece ad un coordinamento dei comitati etici a livello nazionale che faccia capo al Ministero della Salute. Questo, in sintesi, il contenuto dei subemendamenti all'articolo 1 presentati ieri. Da domani prenderanno il via le votazioni. I SUBEMENDAMENTI
05 LUG - Si profila una contrapposizione in Commissione Affari sociali alla Camera sul tema dei comitati etici, affrontato dall'
emendamento all'articolo 1 del Ddl Lorenzin presentato la scorsa settimana dal relatore,
Mario Marazziti. Ieri sono scaduti i termini per la presentazione dei subemendamenti e, dal loro contenuto, si evince un possibile 'scontro' tra PD e M5S a cominciare dal tema della 'centralizzazione' dei comitati.
Se, infatti,
il relatore Marazziti con il suo emendamento proponeva di istituire presso l'Aifa il Comitato etico nazionale, nei subemendamenti presentati
i pentastellati, pur concordando con questa visione 'centralistica',
propongono la sua istituzione presso l'Istituto superiore di sanità. I
dem, invece, puntano alla nascita di un c
oordinamento dei comitati etici a livello nazionale, non gerarchico rispetto ai comitati territoriali, e che faccia capo direttamente al Ministero della Salute.
Ma le possibili divergenze di vedute non si fermano qui. Il relatore proponeva un
numero massimo di un comitato etico per ciascuna regione, con la possibilità di un ulteriore comitato etico territoriale per quelle sole regioni con popolazione residente superiore a tre milioni di abitanti. Su questo punto, invece,
dal PD si richiama quanto previsto dalla legge Balduzzi, dal momento che quest'ultima risulta applicata solo 7 regioni (Lombardia, Lazio, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Puglia). La riorganizzazione prevista dalla legge Balduzzi comportava una riduzione del numero dei comitati etici in base al parametro di uno ogni milione di abitanti. Qui, inoltre, si indicava come la scelta dei comitati da confermare dovesse tener conto del numero dei pareri unici per sperimentazione clinica di medicinali emessi nel corso dell'ultimo triennio.
Con ogni probabilità già da oggi si avrà un confronto tra Governo e maggioranza sul tema, dal momento che le votazioni in Commissioni Affari sociali sono programmate per domani.
Qui l'elenco completo dei subemendamenti all'emendamento del relatore presentati in Commissione Affari Sociali.
Giovanni Rodriquez
05 luglio 2017
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