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Farmaci donati a indigenti. Palagiano (Idv): “La dispensazione va affidata ai farmacisti”


Il capogruppo Idv in commissione Affari Sociali della Camera ha presentato un emendamento alla proposta di legge che modifica le norme in materia di raccolta e donazione di medicinali da parte delle Onlus. “Altrimenti si rischia che a consegnare i farmaci siano persone non competenti”.

14 MAG - Un emendamento alla proposta di legge che modifica l'art. 157 del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219 in materia di raccolta di medicinali inutilizzati o scaduti, e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro, per specificare che la dispensazione deve essere affidata solo ed esclusivamente a un farmacista. A presentarlo è stato Antonio Palagiano, responsabile salute dell’Italia dei Valori e capogruppo Idv in commissione Affari Sociali della Camera, nell’ambito dei lavori sulla proposta di legge a firma Domenico Di Virgilio per la modifica delle norme vigenti.

L’attuale formulazione del comma 2 dell'art. 2 della proposta di legge prevede infatti che, per la distribuzione ai soggetti indigenti dei “medicinali soggetti a obbligo di prescrizione medica”, sia sufficiente che le Onlus dispongano di “personale sanitario nel rispetto della normativa vigente”. “Cosa significa? Che devono fare? Assumere infermieri, medici, o figure professionali non meglio identificate?”, si chiede Palagiano secondo il quale, “con questa formulazione del testo si sottovaluta implicitamente proprio l’attività professionale dei farmacisti, che sono professionalmente i soggetti qualificati a distribuire correttamente i farmaci a chi ne ha bisogno”.

L’emendamento presentato dal responsabile sanità dell’Idv ha quindi l’obiettivo di “introdurre esplicitamente il concetto che a distribuire, o dispensare i medicinali raccolti dall’Onlus debba essere un laureato in farmacia abilitato alla professione, sia per quanto riguarda i farmaci con ricetta, sia per quanto riguarda i farmaci senza ricetta medica. In caso contrario – avverte Palagiano -, si creerebbe infatti la possibilità che a consegnare farmaci siano persone non competenti, che non sarebbero in grado di gestire correttamente i farmaci da distribuire”. Secondo Palagiano, dunque, “è meglio che la Onlus incarichi un farmacista idoneo alla professione a svolgere la sua attività professionale volta per volta quando ne ha necessità, in quanto ha un ‘carico’ di medicinali da distribuire”.

Ecco il testo dell’emendamento alla proposta di legge:
Emendamento alla proposta di legge in materia di raccolta di medicinali inutilizzati o scaduti, e altre disposizioni concernenti la donazione di medicinali e la loro utilizzazione e distribuzione da parte di organizzazioni senza fini di lucro (C. 4771).
 

Articolo 2
Sostituire il comma 2, con il seguente:

“2.  I medicinali possono essere distribuiti o dispensati ai soggetti indigenti o bisognosi esclusivamente dalle ONLUS di cui al comma 1 ovvero dagli enti assistenziali che operano a livello locale per dispensare il farmaco, unicamente avvalendosi dell’opera e sotto la supervisione di un laureato in farmacia abilitato all’esercizio della professione e iscritto al relativo ordine, che è responsabile del controllo della corrispondenza tra i farmaci distribuiti e le esigenze terapeutiche dei destinatari, e del controllo delle eventuali ricette mediche in caso di distribuzione di farmaci vendibili solo dietro presentazione di ricetta medica.”
 
 
 

14 maggio 2012
© Riproduzione riservata

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