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Dodici Tsrm indagati per abuso di professione. Un nuovo caso, sempre in provincia di Lucca


Questa volta la vicenda riguarda il Presidio Ospedaliero di Barga. L’accusa è di abuso di professione. I sindacati chiedono un incontro urgente con Lorenzin e Coletto per affrontare la questione. E poi a gran voce: “Subito l’intesa Stato-Regioni su nuove competenze”. 

06 AGO - Ancora la provincia di Lucca protagonista di un caso riguardante l’attività dei Tecnici sanitari di radiologia medica. Questa volta il caso riguarda 12 tsrm che hanno ricevuto un avviso di garanzia per le attività radiologiche da essi svolte presso il Presidio Ospedaliero San Francesco di Barga (Lucca). Le ipotesi di reato sono le stesse per le quali i due colleghi di Marlia sono già a processo. Ovvero, abuso di professione per lo svolgimento di prestazioni svolte in ambiti ove gli spazi di autonomia e responsabilità acquisiti con i percorsi formativi e con le definizioni normative sono necessari per assicurare i livelli essenziali di assistenza.
 
I 12 tsrm sarebbero indagati, per aver realizzato (credendo di poterlo fare) su richiesta medica, radiografie dei segmenti ossei, del torace, dell'addome, senza che preventivamente il medico radiologo avesse visitato personalmente il paziente e avesse dato indicazioni sulla tecnica da impiegare. 
 
Sulla questione domani è stata convocata una riunione straordinaria del Comitato Centrale della Federazione nazionale Tsrm, alla quale parteciperà il Consiglio superiore TSRM.
 
Obiettivo, si legge nella lettera a firma del presidente Alessandro Beux, “definire le iniziative da assumere di fronte a questo nuovo attacco alla professione”.
 
Sul punto sono intervenute anche la FpCgil, CislFp e UilFpl che in una lettera a firma dei rispettivi segretari Cecilia Taranto, Daniela Volpato e Giovanni Torluccio, hanno scritto al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e al Coordinatore delle Regione per la Salute, l’assessore del Veneto Luca Coletto per richiedere un incontro urgente per discutere il nuovo caso e sollecitare l’approvazione delle intese in Stato – Regioni sull’implementazione delle competenze, rispettivamente degli infermieri e dei tecnici di radiologia medica.
 
“Il 17 maggio scorso – scrivono i sindacati - vi avevamo già interessato per il “caso Marlia” sempre relativo a due professionisti - tecnici di radiologia medica, dopo di quello spiacevole evento abbiamo definito, presso il Ministero della salute, il documento sull’implementazione delle competenze per i Tecnici di Radiologia medica, come già definito per gli infermieri. La migliore risposta e la più efficace per l’evoluzione del sistema di cure, che non deve e non può essere sottoposto alla ‘continua supposta indeterminazione’ degli spazi di responsabilità e di autonomia delle professioni sanitarie, ma che deve evolversi rapidamente verso un sistema organizzato per obiettivi attraverso l’accreditamento delle competenze dei professionisti nei diversi ambiti del sistema”.
 
Nella lettera i sindacalisti precisano poi come “nel recente incontro con il Ministro abbiamo già avuto modo di rappresentare il nostro disappunto per il grave ‘ritardo’ che accompagna la definitiva approvazione degli accordi sopra citati per ‘palesati cavilli burocratici’”.
 
Queste le ragioni per cui FpCgil, CislFp e UilFpl chiedono a Lorenzin e Coletto di attivarsi “perché i fatti di Marlia e Barga siano ricondotti nell’ambito organizzativo che gli compete superando qualsiasi inconveniente giudiziario per i colleghi, ma soprattutto per evitare le “pesanti ricadute sul sistema sanitario” in questa particolare fase di riordino e riorganizzazione dei servizi ospedalieri e territoriali”.

06 agosto 2013
© Riproduzione riservata

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