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V Congresso Aio. Focus sui fondi integrativi. E l'Associazione lancia una campagna per rendere detraibili le cure odontoiatriche


Con la campagna "Sgravi 100" l'Aio chiede al Governo di rendere totalmente detraibili le spese odontoiatriche degli italiani in modo da recuperare parte delle spese sostenute attraverso una riduzione del versamento Irpef. Per il vicepresidente dell'Associazione, Fausto Fiorile: "È l’unica misura per rilanciare le cure dentali nonché per favorire l’emersione di fenomeni di sommerso”.

20 NOV - Oggi coprirebbero quasi 9 milioni di italiani. Ma i fondi integrativi e le assicurazioni ancora non seducono i dentisti: troppo basse le tariffe convenzionate. I professionisti mirano a guadagnare troppo o semplicemente non possono stare dentro certi prezzi se intendono sostenere una prestazione di qualità? La risposta prova a darla il 5° Congresso Politico dell’Associazione Italiana Odontoiatri, in programma domani sabato 21 novembre a Roma all'ex sede Enpam.
 
Nelle stesse ore in cui il Consiglio di Stato si pronuncia sull’ammissibilità delle prestazioni gratis a scopi pubblicitari e sui poteri di controllo in materia dell’Ordine dei medici e odontoiatri, una grande mutua tedesca e due casse italiane di categoria, Casagit per la sanità integrativa ed Enpam per la previdenza, si confrontano sul low cost, i bisogni dei cittadini, per i quali Aio chiede al Governo di detassare al 100% tutte le spese odontoiatriche. E discutono forme di aiuto diretto da offrire alle fasce più deboli. Tra i protagonisti dell’incontro Ivan Cavicchi dell’Università di Tor Vergata, il manager sanitario Guido Broich, commercialisti, avvocati e gli studenti in odontoiatria di Aiso che presenteranno un’indagine sulla qualità della formazione nel nostro Paese.

L'Associazione Italiana Odontoiatri (Aio) lancia inoltre “Sgravi 100”, una campagna per rendere detraibili tutte le cure odontoiatriche. “Dobbiamo chiederci non quanto il terzo pagante può fare per i pazienti che sono in grado di pagare un premio assicurativo annuo per coprire le prestazioni odontoiatriche per sé e la propria famiglia, ma quanto la certezza della discesa in campo di fondi integrativi possa aiutare lo stato a raccogliere risorse per assistere le fasce più deboli, quelle che oggi non vanno dal dentista. L’ultimo rapporto Censis ha confermato che nelle fasce di reddito più basse almeno un 33% della popolazione italiana non si presenta nei nostri studi. Quindi non esegue controlli periodici: come invertiamo questo trend?” dichiarano dall'Associazione.
 
“Il governo - dichiara Fausto Fiorile, vicepresidente dell’Associazione Italiana Odontoiatri - dovrebbe rendere totalmente detraibili le spese odontoiatriche degli italiani. Un po’ come avviene per gli investimenti eseguiti per il risparmio energetico o le ristrutturazioni edilizie, si dovrebbe consentire di recuperare parte delle spese sostenute attraverso una riduzione del versamento Irpef. Noi chiediamo che lo Stato consideri importante investire in salute! Se si teme per l’inevitabile riduzione del gettito Irpef , si potrebbe iniziare, ad esempio, con le spese sostenute nell’ambito della prevenzione e per le cure conservative che sono generalmente meno costose e comunque importantissime per mantenere un buon livello di salute orale. E’ l’unica misura per rilanciare le cure dentali nonché per favorire l’emersione di fenomeni di sommerso”.

“Ma attenzione – conclude Fiorile – sto parlando solo di cure odontoiatriche. Al congresso dirò come sia auspicabile differenziare le detrazioni fiscali per il “dentista” da quelle per cure mediche, riproporzionando ciascuna tipologia a quanto il paziente veramente spende. Mentre per l’assistenza medica il Servizio sanitario nazionale provvede in massima parte come è giusto che sia, le spese per l’odontoiatria sono tutte o quasi a carico delle famiglie. Per lo più sono i ceti medio alti o i lavoratori con contratti stabili a fruire della mediazione di un’Assicurazione privata o di una mutua convenzionata per l’Odontoiatria”. 

20 novembre 2015
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