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Linee guida radiologiche. I medici calabresi: “Le sosteniamo. No a demedicalizzazione atto di cura”


Gli Ordini dei medici della Calabria confermano la loro approvazione al documento che tante polemiche ha creato negli ultimi mesi, tra richiesta di revisione delle Regioni al ricorso al Tar di Tsrm e Regione Veneto. Il punto al termine di un incontro degli ordini calabresi con Sirm, Fassid-Snr e il Dg della Salute della Regione Fatarella.

02 MAG - Queste linee guida, nel rispetto delle normative nazionali e comunitarie (Legge 187/2000), fissano i  criteri  di  riferimento e individuano le procedure operative da adottare nelle diverse pratiche radiologiche, individuando per le diverse figure professionali presenti, in primis quella del medico radiologo, competenze e ruoli da svolgere, e consentendo, tra le altre cose, la programmazione, nelle strutture sanitarie, di quali pratiche radiologiche possano essere “standardizzate”.
 
A livello nazionale, queste linee guida hanno determinato l’opposizione della Federazione dei Collegi  dei tecnici sanitari di radiologia medica e della Regione Veneto, che hanno impugnato al TAR Lazio il provvedimento, salvo poi chiederne successivamente la cancellazione dal ruolo, ossia una sorta di congelamento del giudizio, in attesa che la politica apporti le modifiche richieste.
 
Anche il Presidente della Conferenza Stato Regioni, Stefano Bonaccini, aveva richiesto al ministro ella Salute il ritiro per la revisione del provvedimento.
 
Gli Ordini provinciali dei Medici della Calabria, in aderenza a quanto deciso dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei medici (FNOMeCEO) di pieno appoggio ,anche legale , hanno sposato la causa della Società Italiana di Radiologia (SIRM), e del Sindacato Nazionale di Area Radiologica (FASSID-SNR), si sono incontrati il 21 Marzo con lo scopo  di impegnare la Regione Calabria  a sostenere nella Conferenza Stato Regioni,  l’appropriatezza di questo provvedimento, tutt’altro che sbagliato “nel merito e nel metodo”, come sostiene il fronte opposto a tali Linee Guida, ma emanato nell’interesse esclusivo dell’utenza.
 
“La Federazione degli Ordini dei Medici calabresi sottolinea con forza che  la responsabilità della gestione del percorso diagnostico-terapeutico debba essere in capo al Medico, a partire dal consenso informato, passando dalla sicurezza delle procedure fino alle decisioni diagnostico-terapeutiche”. Così in una nota si esprimono i presidenti e delegati degli Ordini provinciali dei Medici della Calabria, insieme al Presidente del Gruppo Regionale Calabrese della Società Italiana di Radiologia (SIRM), prof. Oscar Tamburini, ed il Segretario Regionale del Sindacato Nazionale di Area Radiologica (FASSID-SNR), dr. Vincenzo Arcuri in merito alle linee guida radiologiche e alle polemiche degli ultimi mesi dopo la loro pubblicazione (le Regioni ne hanno chiesto la revisione, mentre i tecnici di radiologia (Tsrm) e la Regione Veneto hanno presentato un ricorso al Tar).
 
La dichiarazione segue l’incontro nei giorni scorsi il prof. Riccardo Fatarella, Direttore Generale del Dipartimento Tutela della Salute e Politiche Sanitarie della Regione Calabria, per “confermare insieme  la piena validità, e sostenere sui tavoli nazionali, prima fra tutte la Conferenza Stato Regioni, quanto disposto dalle “Linee guida per le procedure inerenti le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate”.
 
“Le linee guida sono pedissequa applicazione di leggi vigenti Europee e Nazionali – dichiarano in un documento i Presidenti degli ordini dei Medici ed  i rappresentanti della SIRM e del FASSID-SNR - e pertanto istituzionalmente da rispettare per chicchessia, tant’è che le normative regionali in materia di accreditamento  le riportano integralmente”.
 
A conclusione della riunione, il prof. Fatarella, preso atto di quanto esposto dai rappresentanti degli Ordini dei Medici calabresi  della SIRM  e del FASSID-SNR, ha garantito l’impegno ad esporre la problematica al Presidente della Regione, Mario Oliverio, insieme al Presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro, Dr. Antonio Ciconte, perché “sostenga la validità del provvedimento, le linee guida radiologiche emanate del Ministero, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni”.
 
I Presidenti gli Ordini  ed  i rappresentanti della SIRM e del FASSID-SNR, all’unanimità, hanno sottolineato poi in un documento condiviso “il rischio concreto di automatizzare e demedicizzare gli atti di cura sulla persona, non solo in ambito radiologico, minando quell’alleanza diagnostico-terapeutica indispensabile in ogni settore – e quindi non solo radiologico! - nella Medicina moderna e diritto irrinunciabile del paziente/utente. La gestione del SSN e del SSR deve tenere in doveroso conto il “costo” complessivamente inteso del sistema, senza in alcun modo rischiare di abbassare la qualità delle cure nel nostro Paese”.
 
“Questa criticità – conclude il documento - investe oggi in particolare l’Area Radiologica, ma  sia  ben chiaro che le problematiche vanno inserite in un ambito più ampio che riguarda tutta la categoria medica. Gli Ordini dei Medici, le Società Scientifiche ed i Sindacati Medici ne  hanno preso coscienza e, con opportune iniziative supportate dagli Organi Regionali , intendono sensibilizzare l’opinione pubblica”.

02 maggio 2016
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