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Infermieri contro corsi per Oss: “Si insegnano nostre competenze esclusive”. La denuncia all’Agenas 


Istruire gli Oss alle tecniche infermieristiche li espone secondo l’Associazione avvocatura di diritto infermieristico (AADI) a un maggior sfruttamento e sicuramente a spendere le competenze acquisite a vantaggio delle strutture sanitarie pronte ad utilizzarli a costi minori rispetto agli infermieri. Il caso: un corso Ecm per posizionare PICC (catetere centrale ad inserimento periferico Ecoguidato) e altri accessi vascolari e  broncoaspirare. LA LETTERA ALL'AGENAS.

01 NOV - L’Associazione avvocatura di diritto infermieristico (AADI) ha inviato una lettera all’AGENAS per denunciare la scelta del sindacato Nursind che ha deciso di istruire gli opratori sociosanitari (Oss) a posizionare PICC (catetere centrale ad inserimento periferico Ecoguidato) ed altri accessi vascolari e grazie ad ECMED (un provider Ecm) potranno anche broncoaspirare. “Così agli infermieri – comme AADI - non resterà che cambiare i pannoloni”. 
Istruire gli Oss alle tecniche infermieristiche li espone secondo l’Associazione a un maggior sfruttamento e sicuramente a spendere le competenze acquisite a vantaggio delle strutture sanitarie pronte ad utilizzarli a costi minori rispetto agli infermieri. 

L’AADI,  i cui dirigenti sono accreditati come relatori per i corsi Ecm rivolti al personale infermieristico, sottolinea “che in tutti i nostri numerosissimi corsi non abbiamo mai incluso il personale ausiliario tra i destinatari delle mansioni infermieristiche e ciò in considerazione dapprima del dovere di legalità, onde non confondere i ruoli dei rispettivi attori impegnati nell’assistenza in rispetto del criterio multiprofessionale quale sistema fondamentale per elevare la qualità delle prestazioni; ma soprattutto per non creare false speranze nel personale Oss il quale, in molti contesti, inasprisce il contenzioso con il personale infermieristico in una lotta quotidiana alla conquista della migliore professionalità e alle più elevate competenze”. 

In molte strutture, denuncia ancora l’Associazione, gli Oss sono utilizzati in sostituzione degli infermieri e non è difficile, aggiunge,  entrando in una casa di cura specialmente di notte, trovare Oss impegnati a somministrare farmaci endovenosi, cateterizzare pazienti e altro. 

“Questa Associazione – si legge nella lettera-denuncia all’Agenas - non comprende la finalità di indirizzare la preparazione teorica e tecnica di specifiche attività infermieristiche a personale estraneo: sarebbe come impegnare gli infermieri in un corso di dermatologia diagnostica, rilasciandogli al termine del corso l’attestato di partecipazione che ne convalida la preparazione tecnico-scientifica; a quale scopo se lo svolgimento di tale attività comporterebbe il reato di esercizio abusivo della professione medica?”. 

Non essendo quindi legalmente possibile che gli Oss svolgano questo tipo di attività, AADI sottolinea che “non si insegna l’arte della truffa o del furto, anche se ciò non è vietato, ma la pratica si! Parimenti non si dovrebbe insegnare al personale non abilitato dallo Stato a svolgere attività che costituiscono reato perché si esporrebbero tali persone a praticarlo, magari anche fornendogli l’attenuante della preparazione tecnica; asterebbe esibire al magistrato l’attestato di partecipazione per non essere puniti sulla base dell’errore giustificabile previsto dall’art. 59, co. 4 C.P.”.     
    
AADI chiede quindi che Agenas vigili per garantire il rispetto della legge e non ignori “questioni così gravi”, per impedire che questi corsi diventino “il far west dell’accaparramento delle masse”. 

Al massimo, secondo AADI, gli Oss possono essere uditori ai corsi, anche se questo non viene certo concesso agli infermieri per alcuni particolari corsi medici. 

“Siamo alle solite – sottolinea AADI - quello che vale per i medici non vale per gli infermieri: la nostra professione può essere tranquillamente vandalizzata da chiunque, tanto la può svolgere chiunque e non è importante come quella medica”.    

La lettera all’Agenas conclude chiedendo un immediato intervento a tutela della legalità, professionalità e onorabilità degli infermieri. E alla lettera AADI allega anche le locandine di alcuni corsi e la denuncia del Collegio IPASVI di Bari dove il fatto è avvenuto. 

01 novembre 2017
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