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Foad Aodi (Medici Stranieri) chiede abolizione esame di italiano per i medici di origine straniera che hanno studiato in Italia

di Lorenzo Proia

Il Presidente dell’AMSI e Consigliere Omceo: “Non è comprensibile che ai medici di origine straniera che si sono laureati e specializzati con molti anni di corso nelle Università italiane, venga poi richiesto un ulteriore certificato di conoscenza della lingua italiana di difficoltà C1, come è successo l’anno scorso”

08 DIC - Il Dipartimento della Gioventù e Seconda generazione dell’Associazioni Medici di origine Straniera in Italia (AMSI) , rappresenta i professionisti della Sanità giovani di origine straniera, di cui circa 5.000 medici under35, e si è rivolto al Ministro della Salute Roberto Speranza ringraziandolo, “per l’impegno a favore di tutti i Professioni della Sanità in Italia; per l’aumento delle Borse di specializzazione; per il miglioramento del trattamento economico dei Medici al fine di combattere lo sfruttamento e il sotto pagamento impedendo, in questo modo, la fuga all’estero dei Professionisti”.

“Negli ultimi tre anni le discriminazioni fisiche e verbali nei confronti dei Medici e dei Professionisti sanitari di origine straniera sono aumentate del 35%, si pensi che solo in questo 2019 che ancora deve concludersi gli episodi di discriminazione e le aggressioni razziste, stando alle segnalazioni che ci sono giunte, sono state oltre 300, al nostro sportello Amsi”. Così Foad Aodi, Medico di origine arabo-palestinese Presidente dell’AMSI e Consigliere dell'Omceo di Roma.

“Sono tutte problematiche – proseguono dal Dipartimento Gioventù e Seconda generazione AMSI - già sollevate e denunciate da noi dell’AMSI nei vari convegni e nell’ultimo Congresso del 30 novembre, oltre che negli incontri istituzionali avuti negli ultimi 5 anni e nelle nostre statistiche AMSI realizzate in collaborazione con il movimento internazionale Uniti per Unire ed anche in quelle dell’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM)”.

Ma Foad Aodi si appella al Ministro Speranza e al Vice Ministro Sileri per trovare soluzioni, auspicando un incontro con il Ministro, in particolare per ciò che concerne la questione dei Concorsi con le relative difficoltà di accesso per i medici di origine straniera che risultano esclusi da quelli pubblici. Infine, Aodi lancia un’altra proposta: “Non è comprensibile – sottolinea Foad Aodi a QS - che ai Medici di origine straniera che si sono laureati e specializzati con molti anni di corso nelle Università italiane, venga poi richiesto un ulteriore certificato di conoscenza della lingua italiana di difficoltà C1, come è successo l’anno scorso, mi spiego: i Medici dopo essersi laureati sono già stressati a causa dell'esame per fare parte della Professione, e loro entro un mese, un mese soltanto, devono anche produrre questo certificato di conoscenza della lingua italiana difficoltà C1, questo non è comprensibile in un Paese civile e democratico come l’Italia”.
 
Lorenzo Proia

08 dicembre 2019
© Riproduzione riservata

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