Lazio. Cimo pronta allo sciopero: “Regione e Asl negano il diritto alla stabilizzazione per dirigenti medici, veterinari e sanitari”
Da Cimo denunciano come la Regione Lazio e le Aziende Sanitarie e Ospedaliere abbiano escluso dal processo di stabilizzazione diversi dirigenti medici, veterinari e sanitari per presunte irregolarità nei contratti all'epoca dell'assunzione. Per il sindacato questo è inaccettabile e si riserva l'apertura di uno stato di agitazione in vista di una proclamazione di uno sciopero
17 GEN - "Regione Lazio ed Aziende Sanitarie ed Ospedaliere hanno escluso - scrivono da Cimo in una nota - dal processo di stabilizzazione diversi dirigenti medici, veterinari e sanitari per presunte irregolarità nei contratti all’epoca dell’assunzione oppure per fantasiose interpretazioni di funzionari che ritengono alcuni contratti all’epoca stipulati non ricadenti nelle fattispecie previste. E' inaccettabile perché carenze o errori dell’amministrazione su contratti stipulati un decennio fa e rinnovati regolarmente ogni anno, non possono in ogni caso ricadere su dipendenti che svolgono la loro attività da tanti anni permettendo il mantenimento dei LEA e l’assistenza ai cittadini che in loro assenza non sarebbero in alcun modo garantiti".
"Rinnovata la richiesta alla Regione Lazio - proseguono da Cimo nella nota - di un sollecito incontro per una rapida soluzione e aumentare con la dovuta urgenza i posti riservati in modo proporzionale al numero di tutti i contratti esistenti e rinnovati, questa organizzazione sindacale si riserva l’apertura di uno stato di agitazione in vista di una proclamazione di uno sciopero da espletare nella prima decade di febbrai. e denunce presso le competenti autorità giudiziarie qualora perdurasse l’assenza di relazioni sindacali e non si risolvesse la grave situazione di ingiusta differenzazione tra portatori dei medesimi diritti".
Lorenzo Proia
17 gennaio 2017
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