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Meglio tagliare i servizi, almeno la gente alle urne se ne ricorderà

di Alessandro Zorzi

28 GIU - Gentile direttore,
continuo a sentire colleghi cardiologi che fanno ore e ore di straordinario non pagato perché tutte le cardiologie del Veneto sono costantemente sotto organico dal momento che da anni non vengono coperte le uscite con nuove assunzioni. E allora ti fanno lavorare dieci, venti ore a settimana in più rispetto al tuo contratto perché altrimenti dovrebbero "tagliare servizi". La cosa paradossale è che ormai quasi tutti lo ritengono normale, scontato.
 
E invece io molto pacatamente mi chiedo: perché un collega dovrebbe sacrificare il suo tempo libero sottraendolo alla sua famiglia e rimetterci pure economicamente affinché il suo primario possa vantarsi col rispettivo direttore generale del numero di prestazioni che riesce a erogare nonostante tutto? E soprattutto, perché dovrei "ammazzarmi di lavoro" gratis perché i politici possano vantarsi di aver mantenuto i servizi pur tagliando le spese per il personale?
 
Peraltro, gli stessi politici tra di loro penseranno di aver fatto bene a tagliare le assunzioni: se adesso con molte meno persone tutto sommato gli ospedali rimangono aperti significa che quelli di prima erano tutti un branco di lavativi. "Te l'avevo detto che bastava spremerli un po' di più!".

E allora io, altrettanto pacatamente, dico: ben venga il taglio delle prestazioni, che si chiudano posti letto, che si allunghino le liste d'attesa, che la gente debba sborsare soldi di tasca propria per fare visite ed esami nelle cliniche private. Almeno la prossima volta, quando si va a votare, qualcuno se ne ricorderà. Così alla prossima campagna elettorale non potranno più vantarsi dell’"eccellenza della nostra sanità". E almeno così io non avrò svenduto le notti e le estati passate sui libri fino a farmi venire la schiena storta per lavorare gratis a vantaggio del politico di turno. Peraltro svendendo la mia professionalità: perché lavorare gratis significa svilire se stessi e la propria professione.

Aggiungo, peraltro, che 1) in una giornata di ambulatorio i 2/3 delle visite che faccio sono perfettamente inutili, ma dei soldi che si buttano così non parla nessuno; 2) paradossalmente anche volendo assumere si fa fatica a trovare cardiologi, grazie alla lungimirante politica di non aver adeguato il numero dei posti in scuola di specialità al numero di pensionamenti, sempre per risparmiare qualche soldino nell'immediato... vorrà dire che importeremo specialisti dall'estero mentre centinaia di neo-laureati in medicina italiani emigrano ogni anno...geniale!; 3) che non mi si venga a parlare del fatto che il mio lavoro è una "missione": è una grandissima sciocchezza. Il mio lavoro è un lavoro, molto delicato e pertanto da fare con ancora più attenzione, ma pur sempre un lavoro.
 
Alessandro Zorzi
Cardiologo 

 
Riprodotto da Facebook con il consenso dell'autore

28 giugno 2017
© Riproduzione riservata

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