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Tumore mammella e ovaio. In Liguria prestazioni gratuite per diagnosi precoce alle donne a rischio di sviluppare la malattia

In caso di test genetico positivo alla mutazione genetica, Brca1 o 2 oppure P53, o di rischio equivalente accertato, le donne potranno seguire un programma di sorveglianza completamente gratuito con prestazioni aggiuntive e mirate rispetto a quelle di routine. Viale: “Liguria terza Regione in Italia”

29 MAG - Una nuova esenzione ticket, individuata con il codice D99, per garantire la diagnosi precoce del tumore della mammella e dell’ovaio nelle donne portatrici sane di una mutazione genetica (Brca1 o 2 oppure mutazione del gene P53) oppure con un elevato rischio genetico equivalente, in quanto appartenenti a famiglie con una storia oncologica fortemente sospetta.
 
È quanto prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale, su proposta della Vicepresidente della Regione e Assessore alla Sanità, Sonia Viale
 
In Liguria, le donne sane portatrici di mutazioni genetiche accertate Brca1 e 2 sono circa 150. Ogni anno si stimano 30 nuovi casi: di queste, circa 1-2% sviluppa il tumore della mammella o dell’ovaio.
 
L’accertamento della presenza della mutazione genetica o dell’alto rischio equivalente è affidata al Centro Tumori ereditari dell’Ospedale Policlinico San Martino, Irccs per l’oncologia, quale Hub di riferimento regionale per l’oncogenetica. In caso di test genetico positivo oppure di rischio equivalente accertato, le donne potranno seguire un programma di sorveglianza completamente gratuito con prestazioni aggiuntive e mirate rispetto a quelle di routine (ad esempio, nei casi di mutazioni Brca1 e 2, con una mammografia annuale dopo i 40 anni, una risonanza magnetica mammaria annuale dai 30 ai 49 anni, una visita ginecologica e altri esami specifici).
 
La Liguria – spiega l’assessore Viale – è la terza regione in Italia dopo Emilia Romagna e Lombardia ad aver introdotto questo tipo di esenzione. Si tratta, quindi, di una conquista importante che garantisce non solo la gratuità delle prestazioni specialistiche, ma anche la presa in carico delle donne che non vengono lasciate sole ma accompagnate in un percorso di sorveglianza gratuito. In questo modo il sistema sanitario garantisce le risposte più efficaci ai bisogni di salute dei cittadini”.

29 maggio 2017
© Riproduzione riservata

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