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Veneto. Stoccata di Zaia a Renzi: “Allibito davanti a parole premier, che non conosce realtà di cui parla. Su numero Asl stia sereno”


Il governatore replica alle parole del premier che nella conferenza stampa dopo il Cdm sul Def aveva citato come esempio negativo le Regioni con 7 Province e 22 Asl. "Intanto da noi sono 21. Poi Renzi ricordi che in Veneto non si taglia e non si aggiungono tasse e ticket, ma si affina l’intera macchina sanitaria giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, come si fa nelle migliori aziende".

11 APR - Stoccata del governatore Luca Zaia al premier Renzi che, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm sul Def, aveva affermato: “Non è normale che ci siano Regioni con 7 Province e 22 Asl”. Un identikit che sembra chiamare in causa direttamente il Veneto.
“Di fronte a tanta sfrontatezza, condita dalla scarsa conoscenza delle caratteristiche della realtà di cui parla, c’è da rimanere allibiti. Prendo atto che il Presidente del Consiglio dello Stato Italiano sfrutta la sua veste istituzionale per fare campagna elettorale. E’ gravissimo, ma lo avevamo già intuito. E’ ancor più grave che lo faccia dicendo stupidaggini, probabilmente messo in trappola dai suoi stessi disinformati informatori sul territorio”, ha tuonato Zaia.

“Intanto – aggiunge il governatore - informo il disinformato Renzi che in quella Regione, cioè il Veneto, le Asl sono 21 e non 22 e, al solo scopo di informare il disinformato Renzi sulla realtà di una Regione di uno Stato di cui lui è il sempre più fazioso capo del Governo, gli offro alcuni spunti per imparare, giusto l’Abc: 1) il Veneto ha i conti della sanità in attivo da 5 anni, senza introdurre mai addizionali Irpef regionali (unico in Italia) e senza mettere ticket se non quelli imposti da leggi nazionali. 2) i direttori delle 21 Asl venete sono quelli che hanno prodotto la minor spesa sanitaria pro capite in Italia secondo dati Istat. 3) il Veneto è la Regione con il minor tasso di ospedalizzazione d’Italia (7 giorni contro 30 in altre Regioni), il che vuol dire che mentre altrove si cura un solo paziente in Veneto se ne curano, bene, ben quattro. 4) il Veneto è quella Regione che eroga senza limitazioni i nuovi costosi farmaci contro l’epatite C per un costo di 100 milioni, pari esattamente all’intero contributo del suo Governo per questa nuova spesa a livello nazionale. 5) che è stato il suo Governo, e non quello del pianeta papalla, a definire ufficialmente il Veneto Regione benchmark per l’applicazione dei costi standard in sanità. 6) che il suo Def tutto rose e fiori conferma tagli immediati alla sanità per 2,9 miliardi. 7) che il suo straordinario programma economico senza tagli e senza tasse prevede per il 2020 di dedicare alla sanità il 6.6% del Pil, quando nel 2008 eravamo ad un già basso 7,1% (contro il 10 dell’Olanda, il 9 di Francia e Germania, l’8 di Austria e Svezia) e di fronte all’Organizzazione Mondiale della Sanità che indica come, al di sotto del 6,5%, cali l’aspettativa di vita della gente (e quindi ci siamo quasi). 8) che così facendo ci sta drammaticamente avvicinando alla Grecia. 9) che il Veneto sprecone gli manda ogni anno 21 miliardi di tasse in più di quanto riceve di ritorno con i quali lui, non altri, può consentire al suo amico Crocetta di pagare 22.000 forestali in Sicilia”.

Il Presidente del Veneto lancia anche una sfida a Renzi, proprio sul piano della lotta agli sprechi, “ma quelli veri. Visto che vuole tanto occuparsi di sanità, di costi di siringhe e di costosità delle Asl ,dimostrando però di saperne ben poco, faccia l’unica cosa da fare: imponga subito, e a tutti, l’applicazione rigorosissima dei costi standard e capirà la differenza”.

“Ieri sera – incalza il Presidente Veneto – Renzi ha anche dimostrato di capirne assai poco di economia, nonostante la vicinanza dell’erudito Ministro Padoan, perché fare quella citazione è come rimproverare a Marchionne di avere troppe business unit in Fca. Da che mondo è mondo i giudizi si danno sui bilanci, non sul come ci si arriva, e il bilancio della sanità veneta è in attivo, alla faccia dei tagli targati prima Monti, poi Letta, e infine Renzi, il quale ieri ha fatto il record mondiale nel rapporto tra parole dette e stupidaggini contenute”.

Zaia invia quindi provocatoriamente a Renzi il tweet #staisereno “perché anche sul numero delle Asl, da ben prima che lui lo usasse a sproposito ieri, stiamo lavorando e sono imminenti grosse sorprese, proprio perché in Veneto non si taglia e non si aggiungono tasse e ticket, ma si affina l’intera macchina sanitaria giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, come si fa nelle migliori aziende. Renzi pensi alla sua sconquassata e sprecona machina statale, che al Veneto ci pensano i veneti”.
 

11 aprile 2015
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