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Arrestati 3 medici e 3 imprenditori per corruzione e comparaggio


I medici hanno indotto 400 pazienti ad usufruire di specifiche ditte per l’acquisto di protesi acustiche, dietro compensi in denaro ed altri benefici, per un giro d’affari di circa 500.000 euro. Nell'inchiesta dei Nas di Udine figurano indagate altre 4 persone tra medici ed imprenditori.

16 NOV - Sei ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di 3 medici pubblici e 3 imprenditori operanti nel campo dei dispositivi medici.
A disporle il Gip del Tribunale di Udine, per con l’accusa di corruzione e comparaggio, “avendo indotto centinaia di pazienti ad usufruire di specifiche ditte per l’acquisto di protesi acustiche, dietro compensi in denaro ed altri benefici che gli imprenditori versavano ai medici”, come spiega una nota dei Nas di Udine, che hanno eseguito l’inchiesta in cui, specifica la nota, figurano indagate altre 4 persone tra medici ed imprenditori.
Sono inoltre in corso anche 38 perquisizioni locali e personali in 10 provincie del Nord-Est (Udine, Trieste, Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Venezia, Vicenza, Rovigo e Belluno), con l’impiego di oltre 150 carabinieri del Nas e dei Reparti territoriali.
L’inchiesta è stata avviata nell’ottobre del 2010, su segnalazioni di privati cittadini che, per l’acquisto delle protesi acustiche, si vedevano indirizzare forzatamente dai medici che li avevano visitati solo verso alcune ditte del settore. "Dagli accertamenti - spiegano i Nas - è risultato come i medici coinvolti segnalassero i pazienti, spesso anche a loro insaputa, agli imprenditori infedeli affinché questi ultimi vendessero i loro prodotti, agendo in regime di concorrenza sleale in danno delle altre ditte concorrenti e creando, di fatto, una sorta di cartello sull’Ospedale di Latisana di Udine".
Per il biennio 2008-2009 è stato accertato che almeno i due terzi delle protesi acustiche per cui l’Azienda Sanitaria di Palmanova ha concesso il proprio contributo, ammontante complessivamente a circa 250.000 euro, sono state fornite dalle ditte inquisite e che gran parte di esse sono state prescritte dai medici indagati.
Il contributo erogato, previa prescrizione e successivo collaudo, dall’Azienda Sanitaria va da circa 200,00 euro ad un massimo di 1.500,00 euro, variabile a seconda del tipo di protesi.
"Le indagini - aggiungono i Nas - hanno permesso di accertare che, in cambio della loro illecita attività, i medici venivano regolarmente 'pagati in contanti' presso gli ambulatori dell’Ospedale ovvero con promesse di agevolazioni economiche per l’apertura di attività commerciali nel settore una volta cessato il rapporto d’impiego con la Pubblica Amministrazione. Si stima che i pazienti coinvolti loro malgrado dal 2008 ad oggi siano 400 con un giro d’affari complessivo di circa 500.000 euro".
 

16 novembre 2011
© Riproduzione riservata

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