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Terremoto. Nuove scosse in Emilia. Calcagnile (Farmacisti volontari): "Situazione sempre più difficile"


La prima scossa alle ore 9.00, magnitudo 5,8, epicentro nel Modenese. Un'altra alle 13.00. Nuovi crolli. Possibile revisione dei piani di ripristino e di trasferimento dei servizi sanitari. Calcagnile (Farmacisti volontari di Cuneo): “La situazione sta peggiorando e l'area colpita è sempre più ampia”.

29 MAG - Si sperava in scosse di assestamento dopo il forte sisma del 20 maggio scorso. La terra, in Emilia Romagna, è invece tornata a tremare stamani con due violente scosse con epicentro nel Modanese, la prima intorno alle ore 9, di magnitudo 5,8, la seconda intorno alle 13, di magnitudo 5,3. Crolli e nuove vittime (per il momento si parla di 11), e uno scenario così imprevedibile che in questi minuti sta costringendo gli operatori e i cittadini a rivedere tutti i piani di gestione dell’evento, compresi quelli di ripristino e trasferimento dei servizi sanitari, mentre si cerca di fare il punto sui danni provocati dalle scosse di stamani.

“La situazione è molto precaria in questo momento, le scosse imprevedibili e l’area colpita sempre più ampia. Questo ci costringerà a rivedere i piani di intervento, e li renderà chiaramente più difficili”, racconta al nostro giornale Luca Calcagnile, che ha coordinato l’intervento dei Farmacisti Volontari di Cuneo in Emilia Romagna.

“I nostri mezzi sono già stati tutti messi in campo da subito, ora aspettiamo gli shelter di farmacia provvisoria che, grazie all’impegno della Fofi, dovrebbero arrivare in Emilia già domani”, spiega Calcagnile, che pur esprimendo preoccupazione per la situazione, sottolinea la forte organizzazione e collaborazione che ha caratterizzato l’intervento dei farmacisti volontari nella zone colpite dal sisma. “Il 22 maggio abbiamo ricevuto la richiesta di intervento della protezione civile, siamo partiti e in meno di 4 ore eravamo a Finale, dove ad aspettarci c’erano il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Modena, i farmacisti che erano stati sfollati, i responsabili del servizio farmaceutico della Asl e Federfarma. L’insieme dei responsabili del farmaco ci ha permesso di dare subito inizio a una riunione operativa per decidere dove sistemare il camper e come improntare il servizio. È stato molto importante che fossero lì in quel momento, perché ci ha permesso di dare la risposta più immediata ed efficiente possibile ai cittadini. In pratica, tre farmacie hanno lavorato all’interno dello stesso camper”. E mentre il camper dei farmacisti volontari di Cuneo (circa 35 professionisti, l’organizzazione che in Italia conta circa 220 volontari), a Mirandola entrava in azione il minicamper dei volontari di Reggio Emilia.

“Si tratta – spiega Calcagnile – di mezzi provvisori, perché una migliore e stabile collocazione del servizio sarà poi resa possibile attraverso gli shelter” che, dovrebbero essere tre su Finale e uno su Mirandola.

La situazione, tuttavia, è già profondamente cambiata rispetto a ieri, “non c’è ancora un quadro chiaro della situazione, ma ci prepariamo a nuovi interventi”, sottolinea il coordinatore dei Farmacisti Volontari di Cuneo spiegando che, “differentemente a quanto accaduto in Abruzzo, dove la prima scossa fortissima ha fatto crollare tutto, in Emilia Romagna gli eventi sismici continuano ad essere molto forti e quindi a procurare ulteriori danneggiamenti. La scossa di stamani ha messo in ginocchio un altro Paese. La situazione sta peggiorando e l’area su cui intervenire diventa ogni giorno più ampia. Credo che sarà necessario reinventare e reimpostare tutto il piano di intervento”.

E così, sarà necessario ripensare anche a quei servizi evacuati dopo la scossa del 20 maggio che si sperava di ripristinare in queste ore. Intanto, dalle prima notizie si apprende che a causa del sisma di stamani è stato evacuato il polo sanitario di Crevalcore, in provincia di Bologna.

Di passi avanti, rispetto al terremoto dell’Aquila, ne sono stati fatti, sottolinea Calcagnile, “perché lì bisognava inventare un sistema operativo in emergenza e anche una gestione del farmaco donato. In Emilia abbiamo il vantaggio di sapere come muoverci, riusciamo a farlo e bene, il problema è l’imprevedibilità delle scosse mentre la zona da soccorrere si fa intanto più grande”.

Dopo l’esperienza abruzzese e quella dell’alluvione in Liguria, Calcagnile si dice però convinto di una cosa: “Le Regioni dovrebbero iniziare a pensare di dotarsi di shelter farmacia, per essere pronti a rispondere a tutte le eventuali emergenze, sempre e comunque supportati da altri servizi, come quello della nostra associazione”. Una proposta che i farmacisti volontari di Cuneo sono pronti a portare davanti alle istituzioni, perché “siamo una squadra di persone con una professionalità altissima, in grado di interfacciarsi a livello istituzionale e a livello di volontariato, due realtà che se messe in contatto in modo efficace, possono dare grandi risultati. Una capacità da tradurre sempre più in atti concreti”.

 

29 maggio 2012
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