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Ancora in calo la farmaceutica convenzionata. Ma il ticket sui farmaci raggiunge picchi del 16%


I dati del primo semestre 2013 diffusi da Federfarma evidenziano una diminuzione del 4,1% della spesa a carico del Ssn rispetto al 2012. In Sardegna il calo più vistoso (-10%). Ma le ricette aumentano di numero. A diminuire è infatti il prezzo medio per ricetta grazie ai generici. Preoccupa però la crescita dei ticket che si assesta in media sul 12,4% della spesa lorda. IL RAPPORTO.

04 OTT - La spesa farmaceutica convenzionata netta SSN, nel primo semestre 2013 ha fatto registrare una diminuzione del -4,1% rispetto allo stesso periodo del 2012. Prosegue, quindi, il calo della spesa che nel 2012 (per il sesto anno consecutivo) è diminuita del -9,1%. Riprende, invece, la tendenza all’aumento del numero delle ricette, cresciuto del +2,6%, mentre nel 2012 l’aumento era stato pari solo al +0,2%.
 
Nel periodo gennaio-giugno 2013 le ricette sono state oltre 311 milioni, pari a 5,22 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del SSN sono state oltre 570 milioni, con un aumento del +2% rispetto al primo quadrimestre 2012. Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 9,6 confezioni di medicinali a carico del SSN.
L’andamento della spesa nei primi mesi del 2013 è influenzato soprattutto dal calo del valore medio delle ricette (-6,6%): vengono, cioè, erogati a carico del SSN farmaci di costo sempre più basso.
 
Prezzi dei farmaci sempre più bassi
Ciò - secondo Federfarma che ha curato l’abituale report semestrale - è dovuto alle continue riduzioni dei prezzi dei medicinali, alla trattenuta dell’1,82% imposta alle farmacie dal 31 luglio 2011 e aumentata al 2,25% da luglio 2012, che si aggiunge alle altre trattenute a carico delle farmacie stesse (in particolare agli sconti per fasce di prezzo), al crescente impatto dei medicinali equivalenti a seguito della progressiva scadenza di importanti brevetti e alle misure applicate a livello regionale. Tra queste ultime, si segnalano l’appesantimento del ticket a carico dei cittadini e la distribuzione diretta di medicinali acquistati dalle ASL.
 
Infatti - sottolinea Fedrfarma - al calo della spesa convenzionata corrisponde un aumento della spesa sostenuta dalle strutture pubbliche per l’erogazione di medicinali sia in ambito ospedaliero che in distribuzione diretta (spesa farmaceutica non convenzionata), come risulta dalla tabella di fonte AIFA, che segue.

Il contributo delle farmacie al contenimento della spesa
Le farmacie - aggiunge l’Associazione dei titolari - continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa - oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci SSN - con gli sconti per fasce di prezzo, che hanno prodotto nei primi 6 mesi del 2013 un risparmio di quasi 270 milioni di euro, ai quali vanno sommati 37 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007 e sempre prorogato.
 
A tali pesanti oneri - ricorda Federfarma - si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell’1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%. Tale trattenuta aggiuntiva ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile in circa 104 milioni di euro per il primo semestre 2013. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa, nei primi quattro mesi de 2013, è stato di circa 410 milioni di euro.
 
È bene ricordare - puntualizza  sempre Federfarma - che lo sconto a carico delle farmacie ha un carattere progressivo in quanto aumenta all’aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo. Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato SSN godono di una riduzione dello sconto dovuto al SSN.
 
La compartecipazione alla spesa dei cittadini
L’incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini è passata dal 12,2% di giugno 2012 al 12,4% di giugno 2013 a seguito degli interventi regionali sui ticket e del crescente ricorso dei cittadini ai medicinali di marca più costosi, con conseguente pagamento della differenza di prezzo rispetto all’equivalente di prezzo più basso, a causa delle polemiche sull’efficacia dei medicinali generici e sulla sostituzione da parte del farmacista con un equivalente tra quelli di prezzo più basso, che creano diffidenza nei cittadini.
 
Nelle Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un’incidenza sulla spesa lorda tra l’11% e il 16,1%.
 
La spesa nelle diverse Regioni
Il calo di spesa è particolarmente evidente in  Sardegna (-10%), ma anche in  Liguria (-6,3%), Calabria (-6,2%), Emilia Romagna (-6,2%), a Bolzano (-6,2%), in Friuli Venezia Giulia (-6%) e Toscana (-5,6%).

04 ottobre 2013
© Riproduzione riservata

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