Riforma sanitaria. I Dg Sensi (Asl Ss) e Tidore (Asl Ca) auditi in commissione ma la minoranza non partecipa ai lavori  

Riforma sanitaria. I Dg Sensi (Asl Ss) e Tidore (Asl Ca) auditi in commissione ma la minoranza non partecipa ai lavori  

Riforma sanitaria. I Dg Sensi (Asl Ss) e Tidore (Asl Ca) auditi in commissione ma la minoranza non partecipa ai lavori  
Tra le proposte dei manager, l’aumento delle retribuzioni contro la carenza di medici. Per Sensi necessario migliorare l’efficienza delle guardie mediche. E la riforma dell’Esecutivo non convince Tidore, a cui Bartolazzi risponde: “L’intento è rifunzionalizzare il SSR distribuendo risorse e mission fra ospedali e territorio. Quello che, da DG dell’Assessorato alla Sanità sotto il Governo Solinas, avrebbe dovuto fare Tidore insieme alla sua parte politica e che non ha fatto”.

Ha ripreso immediatamente dall’inizio della settimana l’attività della commissione Sanità, impegnata nell’esame del Dl 40. Nella seduta di ieri erano assenti però le forze di opposizione: in apertura dei lavori la consigliera Alice Aroni (Udc) ha comunicato alla presidente del parlamentino Carla Fundoni la volontà dei consiglieri di minoranza di non partecipare ai lavori, ribadita anche dai consiglieri Umberto Ticca (Riformatori) e Corrado Meloni (FdI).

A dare il via ai lavori, si apprende dal resoconto, il manager della Asl 1, Flavio Sensi, che ha segnalato che “la prima delle emergenze della Sanità del Nord est sardo è quella del personale che manca, sia nella medicina generale che nelle altre specializzazioni. E’ del tutto evidente che se vogliamo essere attrattivi rispetto al privato dobbiamo pagare i medici almeno 1500 euro netti in più al mese”. Vi è poi la questione delle guardie mediche, per il manager sono “inefficienti al punto che producono carichi di lavoro ulteriori per i pronto soccorso”. Quanto ai Cau (centro di assistenza urgenza) previsti nel DL 40, secondo Sensi “hanno senso se sono distanti dalle case di comunità e se sono in grado di gestire anche alcuni aspetti dell’emergenza urgenza anche con il ricorso alla diagnostica di laboratorio”. Per il manager, poi, “la dispersione logistica dei pazienti provoca in unitile viavai di ambulanze da un ospedale a un altro, ospedali dove da venti anni ci sono migliaia di metri quadrati abbandonati”.

Più lunga e articolata l’audizione di Marcello Tidore, a capo della Asl 8 di Cagliari e professore universitario di Organizzazione sanitaria all’Università di Cagliari. Per il manager “il Dl 40 dal punto di vista formale legifica profondamente atti amministrativi. Per fortuna non prevede la costituzione di dipartimenti funzionali, che si sono rivelati un fallimento ovunque ma resto perplesso sul fatto che la Asl di Cagliari possa reggere una riforma come questa, composta da 15 articoli di cui soltanto due trattano della organizzazione dei servizi sanitari”.

In premessa Tidore ha consegnato alla presidenza due note del direttore generale dell’assessorato alla Sanità inviate ai manager in cui dice che “si chiede di non chiudere i bilanci mentre nella relazione al DL 40 è scritto che i bilanci non sono stati chiusi per nostra responsabilità. Una comunicazione sulla quale farò le mie valutazioni e deciderò se presentarle nelle sedi opportune”. Il manager ha proseguito: “Questo disegno di legge è definito urgente ma di urgente non trovo nulla tra i suoi articoli. Trovo invece una chiara volontà di implementare le funzioni di Ares, anche con una seconda centrale di committenza regionale che a mio parere difficilmente lo Stato accrediterà. Peraltro, una norma così potrebbe essere usata da grimaldello dalle multinazionali, in termini di ricorsi sulle gare. Sembra quasi che il legislatore voglia trasferire su Ares le funzioni dell’assessorato, gettando così le premesse per la creazione di un mostro amministrativo, consegnato a un manager che resterà in carica per cinque anni, cioè il doppio di quanto mediamente resta in carica un assessore. In Italia non esiste nulla di simile”.

Sulla mancanza di medici Tidore ha affermato: “E’ evidente che per convincere un professionista ad andare a Isili dobbiamo pagarlo di più rispetto al suo collega di Cagliari”. Mentre sotto il profilo delle strutture sanitarie ha segnalato le criticità dell’ospedale cagliaritano Santissima Trinità, evidenziate dai vigili del fuoco, “che richiedono interventi per oltre 16 milioni di euro” e ha aggiunto: “Il Dl 40 parla di strutture utili ma non spiega quali sarebbero gli ospedali inutili. E’ dunque evidente che il legislatore vuole chiudere strutture ospedaliere ma non dice quali”.

In ultimo, riguardo ai commissariamenti delle aziende sanitarie il manager di Cagliari è stato fortemente critico e ha citato la legge nazionale, il dl 502 del 1992: “Il commissariamento è previsto soltanto in caso di cessazione improvvisa o di decadenza. In più, la giurisprudenza consolidata ha introdotto una terza ipotesi, quella del mutamento di oggetto del contratto del direttore generale. Invece, il Dl 40 introduce tra le cause del commissariamento lo spoil system, non contemplato dalla legge nazionale. Ma non è tutto: ai commissari vengono affidati poteri per “azioni straordinarie ed emergenziali”, con una delega che spetta soltanto allo Stato”.

Non si lascia attendere la risposta dell’assessore alla Sanità Armando Bartolazzi che venuto a conoscenza delle argomentazioni portate dal manager della ASL8 in Commissione commenta in una nota: “Marcello Tidore ha parlato oggi da politico esprimendo giudizi di merito sull’intervento legislativo in discussione e producendosi in suggestive quanto inesatte speculazioni relative alle finalità della riforma che ha come intento dichiarato quello di rifunzionalizzare il sistema sanitario regionale non certo accentrando ma distribuendo risorse e mission fra ospedali e territorio. Quello che, da Direttore Generale dell’Assessorato alla Sanità sotto il Governo Solinas, avrebbe dovuto fare insieme alla sua parte politica e che non ha fatto”.

“La situazione attuale del Santissima Trinità è infatti responsabilità di chi ha guidato la Asl 8 sotto Solinas e prima ancora guidava l’Assessorato da direttore generale. Il dottor Tidore oggi è chiamato a rispondere delle gravi carenze riscontrate presso il presidio Santissima Trinità di Cagliari in seguito ad un’ispezione a campione prodotta dai Vigili del Fuoco. E per questo cita in maniera incongrua alcune note inviategli dalla Direzione Generale della Sanità in pieno corso di riattribuzione dei centri di costo in seguito allo scorporo dell’Ats: fase risolta in soli quattro mesi di esercizio della Giunta Todde, dopo anni di stallo” – conclude Bartolazzi.

Elisabetta Caredda

Elisabetta Caredda 

11 Febbraio 2025

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