“Confermiamo la linea di ferma e prudente responsabilità che tiene conto della necessità della tenuta della finanza pubblica nel rispetto delle nuove regole europee ma nel quadro delle misure imprescindibili a favore della crescita economica e sociale”, ha dichiarato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti dopo l’approvazione del Documento programmatico di finanza pubblica (Dpfp). In questo scenario, la sanità si conferma come una delle priorità strategiche, con un quadro che resta tuttavia definito a legislazione vigente e che dunque riflette le misure già adottate con le precedenti manovre.
Il Dpfp ribadisce l’impegno a sostenere il Fondo sanitario nazionale (Fsn). Nel documento si legge infatti che “si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale”. È importante in tal senso sottolineare che un incremento di 4 miliardi per il 2026 era già stato programmato con la legge di bilancio precedente. Si dovrà capire se Giorgetti parlavi di un ulteriore impegno economico, così come annunciato in questi giorni dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, o se semplicemente si limitava a confermare quella traiettoria già tracciata da Governo e Parlamento nei mesi scorsi, visto che il documento è una fotografia della situazione a legislazione vigente.
Secondo i dati del Dpfp, la spesa sanitaria crescerà progressivamente dai circa 138 miliardi del 2024 fino a oltre 155 miliardi nel 2028 In rapporto al Pil, essa rappresentava il 6,3% nel 2024 e salirà al 6,5% nel 2026, un valore più elevato rispetto alle previsioni precedenti a causa della revisione al ribasso delle stime di crescita economica.

Questa dinamica conferma come la sanità sia una delle voci più rilevanti della spesa pubblica italiana. Il Documento sottolinea che le pressioni derivanti dall’incremento della spesa sanitaria si collocano accanto a quelle per pensioni e difesa, imponendo una gestione attenta delle risorse in un quadro di sostenibilità dei conti pubblici.
Il Documento richiama inoltre il ruolo della Missione Salute del Pnrr, dotata di 15,63 miliardi. Gli obiettivi restano invariati: rafforzare la rete dell’assistenza territoriale e rinnovare le dotazioni tecnologiche del Servizio sanitario nazionale. Tra i risultati già conseguiti, spicca il superamento del target delle Centrali operative territoriali (Cot): a fronte delle 480 previste entro il 2026, a fine 2024 ne erano già attivate oltre 600. A queste si affiancano gli interventi del programma “Casa come primo luogo di cura”, che punta a rafforzare assistenza domiciliare e telemedicina, con l’obiettivo di raggiungere oltre 1,5 milioni di pazienti a domicilio entro il 2026.
Si conferma l’impegno per la digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale e e la valorizzazione del ruolo delle farmacie di prossimità, chiamate a erogare televisite e telemonitoraggi, alleggerendo il carico sugli ospedali. Si richiamo inoltre le valutazioni in corso sulla revisione dei tetti di spesa farmaceutica e dei meccanismi di payback, per trovare un equilibrio tra sostenibilità e accesso ai farmaci.
Sul piano del finanziamento regionale, infine, il Documento apre alla possibilità di modificare i criteri di riparto delle risorse per i fabbisogni standard, in coerenza con il Nuovo Sistema di Garanzia e con i nuovi sistemi di monitoraggio dei livelli essenziali di assistenza.
Giovanni Rodriquez