Lazio. Conti sempre più in rosso per ospedali, policlinici e Irccs. Negativi i primi risultati 2015

Lazio. Conti sempre più in rosso per ospedali, policlinici e Irccs. Negativi i primi risultati 2015

Lazio. Conti sempre più in rosso per ospedali, policlinici e Irccs. Negativi i primi risultati 2015
Il San Camillo aumenta il deficit di 3 mln (-161 mln). Segno meno e in peggioramento anche per San Giovanni, Ifo e Sant’Andrea. Scende invece il deficit dello Spallanzani dai -27 mln del 2014 è a -19 mln del 2015. E si attendono ancora le pubblicazioni dei bilanci di Umberto I, Tor Vergata e Ares 118.

Ospedali laziali sempre più in rosso. I primi bilanci  pubblicati (di 5 strutture su 8) del 2015 non sorridono e rischiano di portare ad un peggioramento delle performance rispetto al 2014, dove tutte le Ao, Aou e Irccs laziali (tutte concentrate nella Capitale) avevano pesantemente chiuso in deficit.
 
Ma ecco i numeri. Secondo quanto si legge sul bilancio di esercizio 2015 il San Camillo (che nel 2014 aveva un deficit monstre pari a 158,6 mln di euro) ha peggiorato i conti e ha chiuso con un -161,8 milioni di euro.
 
Male anche il San Giovanni che passa da un disavanzo di -91 mln ad un rosso di 98 mln. Anche l’IFO peggiora: da un deficit di 42,5 mln del 2014 il segno negativo arriva a 50,7 mln.
 
Continuano le perdite anche per il S. Andrea (da -53,7 mln a -54,1 mln nel 2015). In miglioramento, ma sempre in disavanzo, invece i conti dello Spallanzani il cui deficit dai -27 mln del 2014 è sceso a -19,3 mln. In sostanza queste cinque strutture hanno fatto registrare un deficit di oltre 380 milioni di euro.
 
Ad oggi, non sono ancora pubblici sui siti delle aziende i bilanci d’esercizio 2015 definitivi per Tor Vergata (nel 2014 -73,6 mln), Ares 118 (nel 2014 deficit di -19,5 mln) e Umberto I (nel 2014 -89,2 mln). Ma se il segno meno dovesse continuare a farla da padrone (nessuno se lo augura anche se altamente probabile),è probabile che l'uscita dal commissariamento e la riduzione delle extra tasse aggiuntive che ogni anno servono al ripiano dei deficit, restino una chimera. Il tutto, senza dimenticare la novità (incognita) dell'applicazione delle nuove norme sui piani di rientro per le aziende ospedaliere in rosso.
 
Luciano Fassari

Luciano Fassari

05 Settembre 2016

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