Legge di Bilancio. Papotto (Cisl Medici): “Ultima chiamata. Vogliamo fatti, non promesse”

Legge di Bilancio. Papotto (Cisl Medici): “Ultima chiamata. Vogliamo fatti, non promesse”

Legge di Bilancio. Papotto (Cisl Medici): “Ultima chiamata. Vogliamo fatti, non promesse”
Il segretario generale di Cisl Medici spiega come lo stato di agitazione dichiarato ieri da medici e dirigenti del Ssn sia da intendersi come "ltima chiamata al ravvedimento della politica, una parte del Paese che deve avere come unico proprio riferimento il benessere dei cittadini che hanno legittimato alcune persone ad agire. Altrimenti si lascia il posto a qualcuno più capace. E faremo di tutto per individuare qualcuno più degno della nostra fiducia".

“Lo temevamo. Abbiamo cercato di scriverlo, di gridarlo. Abbiamo anche tentato di raggiungere con la nostra voce il maggior numero possibile di interlocutori, con la stampa, la radio, la televisione, Internet, perché il messaggio arrivasse a tutti i destinatari interessati. E i destinatari interessati sono tutti gli italiani. Sì, perché la sanità pubblica è allo sfascio, per esclusiva responsabilità della politica che – a tutti i livelli, locale e nazionale – ha sempre tagliato le risorse umane e strumentali senza tenere in alcun conto le segnalazioni sempre più accorate ed urgenti dei professionisti che ogni giorno hanno comunque supplito, con il loro lavoro sempre più gravoso e difficile, alle carenze provocate da quella mala gestione". Lo ha dichiarato Biagio Papotto, Segretario Generale Cisl Medici.
 
"Non si può più sprecare un solo giorno per fornire risposte precise ad attese circostanziate e pressanti. Il sistema salute in Italia deve avere risorse ed attenzione almeno pari a quelle che altri Paesi europei garantiscono; Paesi che – è bene puntualizzarlo ogni volta – spendono molto più dell’Italia, che ha invece un Ssn di livello assoluto, e come tale riconosciuto in tutte le assise mondiali. Le risorse economiche previste – prosegue Papotto – sono gravemente insufficienti; il precariato è bel lungi dall’essere superato; ci sono e saranno sempre meno medici specialisti; le condizioni di lavoro sono sempre meno garanzia di poter assicurare la necessaria attenzione verso tutti i pazienti: i Lea, Livelli Essenziali di Assistenza, saranno sempre più da intendersi come Livelli Eccessivi di Abbandono, tra poco tempo". 
 
"Adesso basta. Il comunicato emesso ieri a firma dell’assoluta maggioranza delle sigle dei medici e veterinari del Ssn – conclude Papotto – si pone come ultima chiamata al ravvedimento della politica, una parte del Paese che deve avere come unico proprio riferimento il benessere dei cittadini che hanno – col proprio voto – legittimato alcune persone ad agire. Altrimenti si lascia il posto a qualcuno più capace. E faremo di tutto per individuare qualcuno più degno della nostra fiducia. La legge di bilancio sarà la cartina di tornasole. Vogliamo fatti, non promesse. Non più”.

16 Novembre 2017

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