Specializzazioni mediche. Fismu boccia proposta aumento borse di Bussetti: “Insufficiente”

Specializzazioni mediche. Fismu boccia proposta aumento borse di Bussetti: “Insufficiente”

Specializzazioni mediche. Fismu boccia proposta aumento borse di Bussetti: “Insufficiente”
Negativo il giudizio della Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti sull’annuncio del ministro dell’Istruzione Bussetti di aumentare le borse di specializzazione dei medici del 30%: “Il problema è più ampio e profondo”.

"Pollice verso. Questo il giudizio della Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti sull’annuncio del ministro dell’Istruzione Bussetti di aumentare le borse di specializzazione dei medici del 30%. Una ipotesi, quella governativa, inadeguata che arriva dopo l’assemblea dello scorso fine settimana a Catania del movimento dei 'camici grigi' e la convocazione della manifestazione a Napoli dei 'medici senza carriera'". È quanto si legge in una nota della segreteria nazionale Fismu.
 
"Una proposta insufficiente, – prosegue la nota -, intanto perché il problema della programmazione del fabbisogno di camici bianchi è più ampio e profondo ma anche perché elude, ancora una volta, il nodo irrisolto e strutturale di chi, da anni, vive in una grave e cronica situazione di ‘parcheggio’ e precariato. La questione centrale è certo la grave carenza di medici ma anche l’imbuto formativo che impedisce il ricambio generazionale".
 
"Fismu quindi rilancia le proposte dell’assemblea di Catania dello scorso fine settimana organizzata dai 'camici grigi': la possibilità di creare percorsi formativi alternativi al corso in MMG e alle specializzazioni, permettendo di accedere al corso anche in sovrannumero con altri percorsi, quali ad esempio l'attività professionale svolta in convenzione in guardia medica o in medicina generale per un determinato periodo di tempo. Ma anche aprendo, di fatto, la formazione specialistica anche alle strutture non universitarie, sotto la responsabilità della programmazione dei fabbisogni e del core curriculum da parte delle università”.

09 Aprile 2019

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