“Siamo stati i soli in questa regione ad avere il coraggio di intervenire sulla libera professione intramoenia e i risultati sono arrivati, perciò andiamo avanti”. Difende con convinzione le scelte il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thoma Schael, e in una nota rivendica i risultati raggiunti.
“Abbiamo fatto un lavoro incredibile sul fronte delle liste d’attesa con le misure adottate nel Piano di recupero – sottolinea – perché siamo perfettamente in linea con i tempi fissati dal Ministero per le classi di priorità in tutte le discipline, tranne per le poche che ora subiscono uno stop alla libera professione per una settimana. Parlo di Ecografia multisciplinare, Diagnostica per immagini riferita a mammografie ed ecografie mammarie, e per le prime visite di Gastroenterologia, Otorino, Urologia ed Endocrinologia, che sforano di una o due settimane il limite temporale entro cui siamo obbligati a dare una risposta”.
Schael – che dal primo marzo sarà commissario della Città della Salute di Torino, (al suo posto in Abruzzo arriverà l’ingegner Mauro Palmieri) – replica così alla Cisl che ha lamentato come “tali misure vanno a ledere il diritto soggettivo del professionista sanitario all’esercizio della libera professione intramuraria, evidenziando cosi facendo un’azione sanzionatoria nei confronti del dipendente, ma soprattutto limitativa della volontà personale di ogni singolo cittadino di poter scegliere in autonomia e a proprie spese il diritto a scegliere il proprio percorso di cura. Nella fattispecie così facendo si sta negando il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione”.
“D’altra parte – aggiunge Schael – non abbiamo fatto nulla di diverso da quanto ci era stato chiesto nel 2024 dall’Agenzia sanitaria regionale, che indicava con una nota ufficiale alle Asl le azioni da intraprendere sul fronte delle liste d’attesa. Noi lo abbiamo messo in pratica, altri no, e lo conferma il numero di pazienti di altre Asl che si rivolgono alle nostre strutture, in media 1 su 4, pari al 26% del totale. Se vengono da noi è perché non trovano risposte soddisfacenti nelle Aziende di appartenenza. Inoltre con le ultime assunzioni fatte proprio in queste ore, in cui 10 professionisti sono passati dal contratto a tempo parziale a tempo pieno, il monte ore per l’attività ambulatoriale è destinato a crescere. Si tratta di 7 radiologi, 2 gastroenterologi e 3 infettivologi, che daranno ulteriore impulso alle agende di prenotazione”.
“Questa è la realtà della nostra Azienda oggi, che abbiamo il dovere di raccontare per amor di verità e stoppare narrazioni distorte che pure ancora circolano. Come quella che riguarda il debito, che oggi ammonta a 40 milioni, non un soldo di più, perché le azioni di risparmio introdotte hanno dato risultati. In ogni caso tale disavanzo è il risultato di gestione prima di altre coperture a pareggio in arrivo dalla Regione Abruzzo”.
“Con i nostri professionisti, sanitari e amministrativi, abbiamo lavorato tantissimo per risanare conti e pérfomance, e anche se siamo consapevoli di quanto c’è ancora da fare lo siamo altrettanto rispetto al miglioramento che tutta questa grande squadra ha saputo conseguire”, conclude.
“Ho spesso sollecitato i direttori delle aziende sanitarie a non aver paura a prendere decisioni che possono sembrare conflittuali nei confronti di alcuni medici in merito all’interruzione delle visite private in intramoenia. L’obiettivo primario era e resta quello di abbattere le liste di attesa e dare risposte concrete ai cittadini che si affidano alla nostra sanità per effettuare esami e visite. E’ un dato di fatto che quando gli slot messi a disposizione per le visite in convenzione sono poche si arriva a dare appuntamenti a lungo termine, spesso anche oltre l’anno di attesa. Se il dottor Schael ha ritenuto che su alcune prestazioni diagnostiche ci fosse una sproporzione ha fatto bene a prendere queste decisioni. I numeri del lavoro che ha fatto sulle liste di attesa in questi mesi sono imponenti. Con le misure adottate nel Piano di recupero sta rientrando in linea con i tempi fissati dal Ministero per le classi di priorità in quasi tutte le discipline. Per quelle che hanno manifestato criticità ha avuto il coraggio di intervenire sulla libera professione intramoenia e i risultati stanno arrivando. Non ci sono pregiudizi verso il rapporto professionale privato ma va fatto nella giusta proporzione, con l’interesse prioritario verso il servizio pubblico per permettere ai cittadini di accedere alle cure in tempi ragionevoli”. Ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.