Liste d’attesa. Prosegue lo scontro tra Regioni e Ministero della Salute sui poteri sostitutivi

Liste d’attesa. Prosegue lo scontro tra Regioni e Ministero della Salute sui poteri sostitutivi

Liste d’attesa. Prosegue lo scontro tra Regioni e Ministero della Salute sui poteri sostitutivi
Al momento le posizioni rimangono distanti e domani è forte il rischio di una mancata intesa in Conferenza Stato-Regioni. Le Regioni, che anche oggi hanno nuovamente scritto al Ministero, chiedono dei parametri chiari che se non raggiunti facciano scattare i poteri sostitutivi e al contempo la definizione di target precisi che se raggiunti possano far decadere i poteri sostitutivi. Il Ministero però sembra intenzionato a tirare dritto.

Continua a salire la tensione tra il Ministero della Salute e le Regioni sul decreto attuativo relativo ai poteri sostitutivi in caso di inadempienze nella gestione delle liste d’attesa. Il provvedimento, previsto dal Dl Liste d’attesa, è all’ordine del giorno della Conferenza Stato-Regioni di domani ma nonostante un confronto in atto da mesi non sembra si riesca a giungere ad un accordo.

Il testo presentato dal Ministero della Salute prevede che l’Organismo di verifica e controllo sull’assistenza sanitaria, istituito presso il Ministero della Salute, potrà esercitare il suo potere sostitutivo in caso di mancata individuazione del Responsabile unico regionale dell’assistenza sanitaria (Ruas) entro 90 giorni dall’entrata in vigore del provvedimento o nel caso di ripetute inadempienze rispetto agli obiettivi previsti dalla legge. L’Organismo subentra anche nel caso di inadempienze o elusioni nei limiti dell’attuazione delle funzioni da eseguire. Viene poi specificato che nell’esercizio del potere sostitutivo l’Organismo ha gli stessi poteri e incontra gli stessi limiti delle Regioni.

Ma le Regioni hanno bocciato il documento segnalando come non sia possibile raggiungere l’intesa in Stato-Regioni e hanno presentato delle controproposte. Le Regioni non contestano in sé il principio del potere sostitutivo, ma rivendicano una maggiore chiarezza e garanzie di contraddittorio. La controproposta delle Regioni insiste sul tema della trasparenza e sulla collaborazione interistituzionale: ogni decisione dovrà basarsi su dati oggettivi rilevati dalla piattaforma nazionale delle liste d’attesa e analizzati da Agenas con una metodologia “nota e condivisa”. La cooperazione istituzionale per le Regioni non dovrà trasformarsi in una forma di commissariamento. In sostanza le Regioni chiedono dei parametri chiari che se non raggiunti facciano scattare i poteri sostitutivi e al contempo la definizione di target precisi che se raggiunti possano far decadere i poteri sostitutivi.

Il Ministero della Salute però è intenzionato a tirare dritto. Prima con una nota del Capo di Gabinetto ha rimandato al mittente le proposte regionali e poi ieri dopo un confronto tra i tecnici ha tenuto il punto e le posizioni sono rimaste distanti.

Nel pomeriggio è poi stata inviata una lettera dalle Regioni al Capo di Gabinetto del Ministero della Salute per trovare una soluzione.

“Con spirito di leale collaborazione – scrive il Coordinatore della Commissione Salute, Massimo Fabi -, mi permetto di svolgere di seguito alcune riflessioni ulteriori sulle proposte tecniche di modifica al testo avanzate dalle Regioni, volte ad individuare un percorso procedurale per l’attuazione della norma primaria ispirato ai canoni dell’adeguatezza, della progressività, del confronto e della leale cooperazione, che sono emerse nell’odierno dibattito svolto in sede di Commissione Salute”.

“In particolare – prosegue la missiva -, si ritiene necessario che siano individuati degli indicatori puntuali per le procedure di entrata e uscita dalla ipotesi di commissariamento, indicatori tesi a dare certezza all’intera procedura anche nello spirito di quanto più volte richiamato dalla Corte costituzionale sul tema delle procedure commissariali”.

Ma Fabi entra anche nello specifico del testo. “In relazione poi, al temine dell’art. 3 comma 2 dello schema di decreto suggerito dalla Commissione Salute, “non inferiore ai 90 giorni”, Le rappresento la disponibilità ad individuare anche una formulazione diversa con l’obiettivo, comunque, di assegnare un congruo termine per le controdeduzioni, tenuto conto della complessità della materia così come la più ampia disponibilità ad individuare una modalità concordata per definire la procedura di uscita dal commissariamento rispondente a complessive esigenze di certezza temporale del procedimento, individuando un termine congruo come già segnalato dalla Corte Costituzionale”.

Le Regioni evidenziano poi la disponibilità “a continuare il confronto in queste ore al fine di pervenire all’intesa sul provvedimento in esame”.

In ogni caso il rischio di una mancata intesa è forte e a quel punto (dopo una fase di mediazione di 30 giorni) il Governo potrebbe decidere con una delibera motivata ad autorizzare il ministero della Salute ad adottare il decreto. Un po’ come successo tre anni fa con il Dm 77 sugli standard dell’assistenza territoriale. E a quel punto non è escluso che alcune regioni possano ricorrere al Tar.

L.F.

L.F.

16 Aprile 2025

© Riproduzione riservata

Crioconservazione ovociti. Raddoppiata in 10 anni la domanda. Ministero della Salute: “Fenomeno da disciplinare”
Crioconservazione ovociti. Raddoppiata in 10 anni la domanda. Ministero della Salute: “Fenomeno da disciplinare”

Il “social freezing”, la crioconservazione degli ovociti per ragioni non mediche, è un fenomeno in netta crescita in Italia, seppur in un vuoto normativo che il Governo si impegna a...

Rsa. Per la “lungoassistenza” il Ssn paga il 50% delle rette. Pd: “Famiglie allo stremo”
Rsa. Per la “lungoassistenza” il Ssn paga il 50% delle rette. Pd: “Famiglie allo stremo”

Un fondo da 100 milioni di euro annui a partire dal 2026 per l’assistenza ai malati di Alzheimer e altre demenze senili, e assunzioni in deroga ai vincoli di spesa...

Dai vaccini ai test aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici. Ok dalla Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge
Dai vaccini ai test aumentano i servizi in farmacia e meno burocrazia per i pazienti cronici. Ok dalla Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge

Con il via libera definitivo della Camera, il Ddl Semplificazioni diventa legge e porta con sé un pacchetto di novità che promette di cambiare concretamente la quotidianità di pazienti, medici...

Medicina. Bernini: “Primo appello regolare, solo una decina di tentativi di imbrogli”
Medicina. Bernini: “Primo appello regolare, solo una decina di tentativi di imbrogli”

"Le prove si sono svolte regolarmente". Con queste parole il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è intervenuta a Radio 24 per commentare l'esito del primo appello del semestre...