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Violenza contro i medici. Anelli (Fnomceo): “Auspichiamo che il Parlamento licenzi al più presto un provvedimento in materia”


Il presidente dell’Ordine dei medici plaude alla proposta di legge del Pd sulla la procedibilità d’ufficio per le aggressioni contro medici, infermieri e altri operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni. E sollecita il Parlamento: “Auspichiamo che il Parlamento licenzi al più presto un provvedimento che disciplini la materia e che preveda la procedibilità d’ufficio”.

06 GIU - “Un passo avanti nella lotta contro la violenza verso i medici e gli altri operatori sanitari”. Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, ha definito la Proposta di Legge sulle misure di contrasto alle aggressioni del personale sanitario (A.C. 1590), che vede tra i firmatari i deputati Marco Lacarra, Paolo Siani, Vito De Filippo e Ubaldo Pagano e che è stata illustrata ieri in Conferenza stampa presso la Camera dei Deputati.
 
La Proposta di Legge, presentata il 12 febbraio scorso e assegnata, il 27 maggio, alla Commissione Giustizia in sede referente, consta di un solo articolo e introduce, sostanzialmente, la procedibilità d’ufficio per le aggressioni contro medici, infermieri e altri operatori sanitari nell’esercizio delle loro funzioni.
 
“Spesso il medico non denuncia – ha continuato Anelli, a margine della Conferenza, -, per paura di ritorsioni o per non sottrarre tempo alla sua attività di cura, per preservare la relazione con il paziente, anche quando questi diventa violento. Sosteniamo dunque questo Progetto di Legge, così come gli altri che sono stati presentati, sia da parte di parlamentari sia dal Governo. Auspichiamo che il Parlamento licenzi al più presto un provvedimento che disciplini la materia e che preveda la procedibilità d’ufficio”.
 
“Il problema, però, è più complesso – ha affermato ancora Anelli -: accanto all’inasprimento delle pene e alla procedibilità d’ufficio dobbiamo pensare a una ristrutturazione organizzativa”.
 
Anelli ha infatti posto l’accento sulle strutture di guardia medica, “isolate, non adeguate alle norme di sicurezza, per cui le colleghe più giovani si fanno accompagnare nei turni dai parenti; sulle strutture di pronto soccorso; sui presidi territoriali di psichiatria, come quello in cui perse la vita, accoltellata da un suo paziente, la psichiatra barese Paola Labriola”.
 
Anelli ha infine annunciato la prossima messa a disposizione di tutti i medici di un nuovo Corso di formazione a distanza, accreditato nell’ambito dell’Educazione Continua in Medicina, e incentrato sulle tecniche psicologiche per cogliere i segnali di un’escalation di violenza e disinnescarla.

06 giugno 2019
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