Balduzzi: “Tutto da vedere il se e il come dell’apporto della sanità al pacchetto Monti”

Balduzzi: “Tutto da vedere il se e il come dell’apporto della sanità al pacchetto Monti”

Balduzzi: “Tutto da vedere il se e il come dell’apporto della sanità al pacchetto Monti”
Così il neo ministro rispondendo a QS che gli ha chiesto a quali tagli si riferisse nell'intervista di ieri al Corriere. "Per i nuovi Lea non ho ancora parlato con Monti ma i motivi del loro blocco all'Economia sono seri".

Il ministro della Salute Renato Balduzzi è intervenuto al convegno promosso oggi al Senato da About Pharma e dedicato alle "nuove sfide del Sistema sanitario nazionale". Lo abbiamo avvicinato prima del suo intervento rivolgendogli due domande.

Ministro, ieri sul Corriere della Sera ha parlato di tagli intelligenti per la sanità, a cosa si riferiva?
"Che vuol dire?" (sorridendo) e poi serio "Guardi la sanità è sempre un volano per risolvere crisi, non è un problema ma un'opportunità e una risorsa. Che dà sicurezza alla vita personale ed è importante elemento del circuito economico sociale".

Ministro e i nuovi Lea? Il suo predecessore ci ha sempre detto che erano bloccati da Tremonti? Il nuovo ministro dell'Economia è Monti, gliene ha già parlato?
"Con Monti non abbiano ancora riflettuto perché il se e il come sarà l'apporto della sanità al pacchetto finanziario, sarà oggetto di valutazione nei prossimi giorni. I Lea sono un problema che esiste, perché il documento con le nuove proposte è fermo da molto tempo. Ma fermo per ragioni serie, non campate in aria. Si tratta di vedere se tutto o in parte possa essere recuperato a breve".
 
Ecco invece una sintesi del suo intervento al convegno:
“Un’occasione come questa è per me importante per ascoltare più che per parlare, perché l’illustrazione dettagliata nel rispetto delle  linee programmatiche della sanità, secondo quanto concordato in Consiglio dei Ministri avverrà dopo il confronto all’interno del Governo e con le Commissioni parlamentari. Voglio però in questa sede sottolineare degli aspetti per me particolarmente importanti: il primo è la vitalità e la validità del nostro modello sanitario nazionale, di cui il  mondo della sanità italiana, in tutte le sue componenti, deve essere fiero. Certo, oggi viviamo un momento di preoccupazione generale, ma dobbiamo essere orgogliosi di quei comparti che il resto del mondo osserva con attenzione e rispetto, come quello della sanità. Questo non significa che non ci siano delle problematiche da affrontare, ma è compito di chiunque abbia responsabilità nell’organizzazione della sanità italiana cercare di risolverle ed in tal senso vi è il mio pieno impegno. Fortunatamente possiamo contare su una base solida perché la qualità del Servizio sanitario nazionale è sicuramente elevata e riconosciuta in tutto il mondo.
Il secondo aspetto che voglio sottolineare è la necessità che in tutte le organizzazioni sanitarie vi siano momenti di produzione di strumenti di conoscenza, di informazione, di cultura e condivisione dei contenuti. Sono, infatti, convinto che affinché  le organizzazioni possano svolgere al meglio il loro ruolo sia necessario lavorare in rete condividendo le proprie competenze in modo che si evitino situazioni da “cattedrali nel deserto”. Mettere a disposizione degli altri la propria esperienza in modo trasparente ritengo sia uno dei principi fondamentali su cui si debba basare il sistema”.
Concludendo il suo intervento Balduzzi ha poi aggiunto: “Noi siamo qui, per il tempo che ci è dato, per dare una mano per trovare soluzioni condivise su  questioni complesse, che non sono solo quelle bioetiche dove l’approccio unitivo è evidente e dove, invece, la strada dell’approccio divisivo non porta a niente. Quale sarà il nostro impegno? C’è un disegno contenuto già in una nota del CNL (Comitato Nazionale di Liberazione) Alta Italia dove si disegna per la prima volta l’idea di un sistema sanitario nazionale. Il modello italiano di oggi era già lì contenuto: non pletorico e accentratore ma di stimolo e persuasione. Era l’estate del 1945 quando sono state scritte queste cose e già si anticipavano le scelte fatte molti anni dopo e configurate nel 2001 sull’articolazione decentrata dei Servizi sanitari”.
 

23 Novembre 2011

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