Pnrr Sanità. Schillaci rassicura: “Superati i target per Case e Ospedali di Comunità”. E poi appello a Regioni: “Non possiamo permetterci di sprecare neanche un euro”

Pnrr Sanità. Schillaci rassicura: “Superati i target per Case e Ospedali di Comunità”. E poi appello a Regioni: “Non possiamo permetterci di sprecare neanche un euro”

Pnrr Sanità. Schillaci rassicura: “Superati i target per Case e Ospedali di Comunità”. E poi appello a Regioni: “Non possiamo permetterci di sprecare neanche un euro”
Lo ha detto il Ministro della Salute rispondendo ad un’interrogazione del Pd durante il Question time al Senato. “Abbiamo superato il 123 per cento dei target comunitari per cantieri avviati sia per le case di comunità che per gli ospedali di comunità”.

“Il PNRR non è una gara di velocità nella spesa, ma è un programma di performance e su questo fronte i numeri sono inequivocabili. Abbiamo superato il 123 per cento dei target comunitari per cantieri avviati sia per le case di comunità che per gli ospedali di comunità”. È quanto ha affermato il Ministro della Salute, Orazio Schillaci rispondendo ad un’interrogazione del Pd durante il Question time al Senato sui ritardi nell’attuazione del Pnrr.

Il Ministro ha poi rivolto un appello alle Regioni: “Abbiamo messo a disposizione strumenti, risorse, procedure snellite, supporto tecnico costante. Dobbiamo veramente cogliere questa opportunità irripetibile insieme; non possiamo permetterci di sprecare neanche un euro di queste risorse. Il treno del PNRR sanità sta passando ora e passa una volta sola. Il Ministero continuerà a fare la sua parte con determinazione e trasparenza, ma il successo finale dipenderà dalla capacità di ogni Regione di trasformare le opportunità in realtà concrete per i cittadini”.

La risposta integrale del Ministro della salute, Orazio Schillaci. Signor Presidente, ringrazio la senatrice Zambito per questa interrogazione, che mi offre l’opportunità di fare chiarezza su alcuni aspetti fondamentali dell’attuazione del PNRR sanità.

Nell’interrogazione viene citata una spesa del 27,6 per cento riferita ad agosto, i nostri dati più aggiornati, al 31 agosto, mostrano un avanzamento finanziario di 6,755 miliardi su 15,625, pari ad oltre il 40 per cento delle risorse, dato che è in corso di consolidamento. Non è poco, se consideriamo che parliamo della più grande trasformazione della sanità territoriale degli ultimi anni. C’è anche un punto essenziale che credo vada chiarito: il PNRR non è una gara di velocità nella spesa, ma è un programma di performance e su questo fronte i numeri sono inequivocabili. Abbiamo superato il 123 per cento dei target comunitari per cantieri avviati sia per le case di comunità che per gli ospedali di comunità.

Permettetemi un esempio semplice: quando si costruisce una cattedrale, il grosso della spesa si concentra negli ultimi anni, quando dalle fondamenta si passa alle strutture che tutti possono vedere. Lo stesso vale per il PNRR sanità: è fisiologico che il 2025 e il 2026 vedano la concentrazione maggiore della spesa. Abbiamo 1.274 cantieri avviati per le case di comunità, ben oltre il target richiesto dall’Europa, di questi 191 sono conclusi e 70 collaudati. Per gli ospedali di comunità parliamo di 382 cantieri avviati con 52 strutture completate.

C’è un aspetto che voglio sottolineare, però: il successo di questa trasformazione dipende principalmente dall’impegno delle Regioni. Sono le Regioni le vere protagoniste di questa partita. Il Ministero fa la sua parte con il monitoraggio costante, il coordinamento nazionale e riforme strutturali, le Regioni devono mettere in campo la capacità progettuale ed attuativa. Per questo, dopo la cabina di regia del 6 marzo dedicata alla Missione 6 – salute abbiamo intensificato gli incontri con tutte le Regioni, non per fare controlli punitivi, ma per offrire supporto tecnico e scongiurare qualsiasi rischio di definanziamento.

È fondamentale che ogni territorio comprenda a pieno l’opportunità storica che ha davanti: queste risorse non torneranno più; questa occasione di rinnovamento della sanità territoriale non si ripresenterà.

Quanto alla disponibilità dei dati, noi pubblichiamo aggiornamenti frequenti e dettagliati. Agenas monitora costantemente ogni singola struttura, i dati sono pubblicati sul portale Italia Domani e vengono aggiornati con tempistiche rigorose. Non nascondiamo nulla, perché non abbiamo nulla da nascondere; anzi, questa trasparenza è il nostro strumento migliore per tenere alte l’attenzione e la responsabilità di tutti.

Costruire strutture non basta se non le facciamo funzionare al meglio. Per questo stiamo lavorando alla riforma del percorso formativo della medicina generale, che è contenuta nel disegno di legge sulle professioni sanitarie approvato nel Consiglio dei ministri dello scorso 4 settembre. Non è solo una questione numerica; serve a rendere queste professioni di nuovo attrattive, a valorizzarle, a riportarle al centro del sistema sanitario. Dobbiamo veramente formare una nuova generazione di medici che scelgano di restare in Italia e che vedano nella medicina territoriale una carriera di eccellenza, non un ripiego.

Concludo con un messaggio che rivolgo ai Presidenti delle Regioni. Abbiamo messo a disposizione strumenti, risorse, procedure snellite, supporto tecnico costante. Dobbiamo veramente cogliere questa opportunità irripetibile insieme; non possiamo permetterci di sprecare neanche un euro di queste risorse. Il treno del PNRR sanità sta passando ora e passa una volta sola. Il Ministero continuerà a fare la sua parte con determinazione e trasparenza, ma il successo finale dipenderà dalla capacità di ogni Regione di trasformare le opportunità in realtà concrete per i cittadini.

La replica di Susanna Camusso (PD-IDP). Signora Presidente, ringrazio il signor Ministro delle risposte, però non possiamo certo dirci soddisfatti di una risposta che in realtà si limita a dire, come fate spesso: va tutto bene, non preoccupatevi. Invece continuiamo a preoccuparci e la prima ragione è che il PNRR non è certo una gara di velocità, ma il fatto che 6 milioni di persone abbiano rinunciato a curarsi richiederebbe, invece, una grande gara di velocità per riuscire a garantire loro la possibilità di accedere ai servizi territoriali e agli ospedali di comunità, invece questo continua a non succedere.

La risposta che manca non è solo la percentuale in più o in meno (forse l’aggiornamento dei numeri non è così frequente come lei afferma); la risposta che manca è cosa intendete fare sul personale, perché il rischio che noi vediamo è che ci diate gli appuntamenti e i tempi attraverso il quale verranno sistemati i muri, ma dentro non ci sarà nulla, perché quelli che già funzionano hanno tutti questo problema: non hanno gli infermieri, non hanno i medici e non hanno le professioni sanitarie. Potremmo quindi preparare la prossima occasione di incontrarci chiedendole cosa pensa di fare nella legge di bilancio, rispetto al fatto che le risorse sulla sanità continuano a mancare e sono assolutamente insufficienti.

Forse, se il Consiglio dei ministri, invece di cercare di doppiare sempre il Parlamento (c’è una discussione in corso sulla formazione medica in Parlamento, c’è una proposta di comitato ristretto, non si capisce perché il Governo debba fare un intervento), dovrebbe continuare in quella riforma della medicina generale e dei medici di medicina generale che ci è stata annunciata e non si è mai attuata e occuparsi del fatto che non potrete più continuare a dire che avete messo così tante risorse in sanità. Infatti, se c’è una cosa evidente in questo Paese è che mancano le risorse e il personale e gli italiani fanno fatica a curarsi.

25 Settembre 2025

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