La situazione West Nile in Italia “è sotto controllo, costantemente monitorata e in linea con gli anni precedenti”. Lo ha assicurato il ministro della Salute Orazio Schillaci, durante l’informativa sulle misure di prevenzione e di contrasto della diffusione del virus davanti alla X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato.
Il Ministro ha fatto il punto anche sui casi: “Ad oggi, secondo i casi notificati sulla piattaforma nazionale coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss), l’Italia ha registrato 145 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell’uomo”. “Nel 2018, anno con un inizio stagionale precoce, sono stati registrati sulla piattaforma nazionale 618 casi e 49 decessi. Nel 2022, si sono registrati 728 casi confermati e 51 decessi”. Ma “non ricordo allarmi mediatici nel 2018 e nel 2022, nonostante ad oggi siano gli anni con il numero più alto di contagi e purtroppo anche di decessi”.
Per quanto riguarda la situazione epidemiologica attuale, sui 145 casi registrati finora nel 2025, “59 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva” e si contano poi “10 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 75 casi di febbre e 1 caso asintomatico, con la seguente distribuzione dei casi regionale: 93 Lazio, 24 Campania, 14 Veneto, 4 Piemonte, 3 Lombardia, 4 Emilia Romagna, 2 Sardegna, 1 Puglia. Le regioni con maggiore distribuzione di casi sono al momento la regione Lazio e la regione Campania”. Tra i casi confermati “sono stati notificati 12 decessi (1 Piemonte, 4 Lazio, 7 Campania)”, è il numero citato dal ministro sulla base dei dati registrati al momento nella piattaforma Iss. Numero a cui dovrebbe aggiungersi un ulteriore decesso conteggiato nel Lazio, portando il totale a quota 13.
“Sono attualmente 37 le province con dimostrata circolazione del virus appartenenti a 10 regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna”, ha aggiunto il ministro ricordando poi anche il bilancio registrato nel 2024: al 31 luglio, erano stati segnalati 28 casi di infezione con 2 decessi. Tuttavia, entro novembre 2024, il numero totale di casi era salito a 484, con 36 decessi.
Il Ministro poi ha evidenziato come “nell’ambito delle attività di potenziamento della comunicazione al pubblico, affinché siano fornite informazioni per garantire una risposta adeguata ai bisogni sanitari dei cittadini, è attivo il numero di pubblica utilità 1500 del ministero della Salute. Dal 21 al 25 luglio il numero ha ricevuto più di 400 chiamate, il 32% di queste ha riguardato le modalità di protezione dalle punture di zanzare e quindi dal virus West Nile; richiesta di informazioni sulle attività di disinfestazione effettuate sia nell’area di residenza, sia in quella di destinazione del soggiorno feriale estivo”.
Inoltre, Schillaci ha annunciato che il “Ministero della Salute assicura il pieno supporto alla rete dei servizi sanitari e territoriali. Proprio con questo approccio di dialogo e collaborazione costruttiva, il 12 agosto una delegazione di esperti del ministero sarà a Latina e a Caserta per un incontro con le autorità regionali, locali e sanitarie”.
L’Istituto superiore di sanità, ha spiegato il ministro, “provvede a condividere con il ministero della Salute i dati aggiornati sulla sorveglianza integrata (umana e veterinaria). Il ministero della Salute conferma l’impegno a garantire aggiornamenti continui, trasparenza e piena disponibilità al dialogo e alla collaborazione con tutte le autorità coinvolte e con le Camere”, ha continuato Schillaci, sottolineando anche “l’impegno continuo nel garantire: aggiornamenti tempestivi e trasparenza attraverso report periodici; disponibilità della linea telefonica 1500 per supporto ai cittadini; comunicazione ai cittadini attraverso campagne informative; riunioni regolari del Gruppo operativo arbovirosi (Goa) per coordinare le attività; aggiornamenti e supporto tecnico-scientifico costante da parte dell’Iss; coordinamento tra enti coinvolti e azioni integrate secondo quanto previsto dal Piano nazionale arbovirosi (Pna)”.
Il Dipartimento di Prevenzione, ricerca ed emergenze sanitarie, con il Dipartimento One Health, ha poi aggiunto il ministro, “ha istituito una cabina di regia permanente che, insieme al Gruppo operativo arbovirosi, lavorerà in un’ottica One Health per un ulteriore rafforzamento delle misure di sorveglianza, prevenzione, risposta e delle attività di formazione e informazione per consolidare la capacità di prevenire, individuare precocemente e contenere le malattie trasmesse da vettori. Questo organo verrà inserito nel prossimo Piano nazionale arbovirosi”.