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Precari Aifa. “È arrivata la riforma dell’Agenzia, ma di noi non si parla”


“Chiediamo l’immediato rinnovo dei nostri contratti e che il neo Presidente Palù ci convochi in un tavolo congiunto con i Ministeri vigilanti di Aifa, affinché si dia concreto avvio ad un processo di stabilizzazione per mettere definitivamente fine a questa squallida situazione” hanno dichiarato in una nota i precari

14 FEB -

“La tanto attesa riforma dell’Agenzia Italiana del Farmaco è giunta a compimento, la triade dirigenziale - ovvero Presidente, Direttore Sanitario e Direttore Amministrativo – è stata nominata, la Commissione Unica del Farmaco ha schierato la sua formazione. Potrebbe esser la parafrasi di una celebre canzoncina infantile, che rimanda alla passata settimana sanremese, sostituendo il ‘solo non si vedono i due leocorni’ con ‘solo non si parla dei precari Aifa’. Perché purtroppo è questa l’inqualificabile situazione in cui viviamo. Il 31 dicembre sono scaduti i contratti dei lavoratori precari e ad oggi non si parla di rinnovo o proroga”:

È quanto scrivono in una nota i precari Aifa.

“La nostra storia potrebbe essere annoverata tra gli esempi più lampanti, atroci e inconcludenti delle fallimentari politiche del lavoro che i Governi abbiano messo in piedi nel corso degli anni, perché il precariato di alcuni colleghi supera la decade, con media di un lustro – proseguono –. A giugno 2023 in una bozza di decreto licenziata dal Consiglio dei Ministri compariva una proposta di norma che avrebbe messo fine al precariato, ma dalla bozza alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale la norma sparì, motivazione: il MEF si schierava contro, affermando che non vi fossero fondi necessari (circa 7 milioni di euro). In 6 mesi nulla più è stato fatto, anzi quello che è stato fatto è riporci nel totale dimenticatoio.

I Dirigenti AIFA avevano promesso che la norma sarebbe uscita all’interno del decreto Milleproroghe, come più volte accaduto nel corso di questi anni, ma nella bozza e poi in GU noi precari non eravamo contemplati.

Ma non finisce qui, perché da ultimo in sede di commissione Affari Costituzionali della Camera sono stati presentati due distinti emendamenti: il 4.60 a firma Vietri e il 4.82 di Romano, entrambi esponenti della maggioranza. Prima entrambi gli emendamenti segnalati e poi, magicamente, il primo ritirato ed il secondo accantonato. Risultato: noi continuiamo ad esser totalmente incerti sul nostro futuro. Un cinico gioco sulla pelle dei lavoratori e delle loro famiglie.

Nel mentre l’Agenzia Italiana del Farmaco, sottodimensionata da tempo immemore, non ha le professionalità indispensabili al regolare svolgimento delle proprie attività, e suonano come una beffa le parole del Sottosegretario Gemmato, che vagheggiano un’agenzia altamente “performante”. Ma ciò che più sorprende in tutto questo blaterare di riforme, che nasconde solo l’ennesimo giro di poltrone, è soprattutto la completa indifferenza verso il rispetto della dignità della persona del lavoratore precarizzato. Così all’ansia per l’incertezza del futuro, si somma la frustrazione di veder calare il silenzio sulle sorti nostre e delle nostre famiglie.

In un estremo grido di protesta – concludono – chiediamo l’immediato rinnovo dei nostri contratti e che il neo Presidente Palù ci convochi in un tavolo congiunto con i Ministeri vigilanti di AIFA, affinché si dia concreto avvio ad un processo di stabilizzazione per mettere definitivamente fine a questa squallida situazione“.



14 febbraio 2024
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