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Accordo pandemico. Cgil: “Grave irresponsabilità Governo astenersi su accordo Oms”


“Il Governo ha di fatto sacrificato la tutela della salute delle persone e la sicurezza del personale sanitario in nome della sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica, altro che sovranismo! Abbiamo bisogno di protocolli comuni, interventi di prevenzione, piani d’azione e approvvigionamenti il più larghi e integrati possibile se si vuole operare in sicurezza”.

21 MAG -

“Esprimiamo forte preoccupazione e indignazione per l’astensione del governo italiano sul voto riferito all’Accordo pandemico globale approvato ieri dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Ancora una volta emerge l’irresponsabilità di questo Esecutivo, proprio in un periodo storico in cui la cooperazione internazionale e la solidarietà tra Stati diventa la priorità per far fronte a future emergenze pandemiche globali”.

Così la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi.

“Riteniamo che l’astensione sia un’offesa alla memoria delle migliaia di lavoratrici e lavoratori e di persone che hanno pagato il prezzo di risposte frammentate e tardive durante la pandemia”, sottolinea la dirigente sindacale. “L’Italia, che è stato il paese più colpito dal Covid 19, ha avuto l’opportunità di contribuire attivamente alla definizione di questo Accordo - spiega - e rinunciandovi con l’astensione finale ha dimostrato una mancanza di maturità e volontà politica di trovare soluzioni per il bene comune, nonché debolezza estrema nell’assecondare politiche d’oltre oceano”.


“Il Governo - aggiunge Barbaresi - ha di fatto sacrificato la tutela della salute delle persone e la sicurezza del personale sanitario in nome della sovranità degli Stati nell’affrontare le questioni di salute pubblica, altro che sovranismo! Abbiamo bisogno di protocolli comuni, interventi di prevenzione, piani d’azione e approvvigionamenti il più larghi e integrati possibile se si vuole operare in sicurezza”.

“La salute - conclude la segretaria confederale - è un bene comune che va tutelato con politiche pubbliche, con investimenti e con alleanze tra Stati. Vogliamo un’Italia protagonista nella definizione delle regole globali sulla prevenzione e tutela della salute, e non un governo che decide di stare in panchina”.



21 maggio 2025
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