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L’indennità di esclusività andrà anche ai medici del Ministero

di Anna Prete

24 MAR - Gentile Direttore,
ieri, la Camera dei deputati ha approvato la questione di fiducia (il voto finale è previsto per oggi) sul ddl di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico”, nel testo già approvato dal Senato contenente l’emendamento, modificato in 5ª Commissione del Senato, sul riconoscimento dell’indennità di esclusività di rapporto ai dirigenti sanitari del Ministero della salute, proposto da Cosmed e Assomed Sivemp.
 
La disposizione approvata, completando finalmente il percorso di equiparazione con i corrispondenti profili del SSN, iniziato con il 502/92, estende alla dirigenza sanitaria del Ministero della Salute l’indennità di esclusività prevista per le corrispondenti figure professionali degli Enti e Aziende del Servizio Sanitario Nazionale, superando le discriminazioni economiche con tali profili e costituendo sostegno per le attività prestate, anche in emergenza, dai dirigenti sanitari del Ministero della salute per i quali non sono state previste, neppure nel periodo emergenziale, in relazione ai carichi di lavoro aggiuntivi, indennità specifiche.
 
Tanto premesso, è doveroso evidenziare il vero valore del provvedimento.
Al di là dell’aspetto economico, il Legislatore ha riconosciuto, contro ogni previsione e ostacolo, la pari dignità professionale e lavorativa tra i dirigenti sanitari del Ministero della salute e quelli delle ASL in considerazione del fatto che le attività di questi medici e sanitari sia durante le emergenze sia nell’attività routinaria si esplicano nella profilassi internazionale, nel controllo alle frontiere, nell’assistenza ai migranti, nella sicurezza alimentare e nella sanità veterinaria, nell’emanazione di disposizioni sanitarie a valenza nazionale, tutti pilastri fondamentali della sanità pubblica. E ha ribadito, come da legge 833/78, che il Ministero della salute è il pilastro centrale del SSN con alti compiti di garanzia, di coordinamento e di diretta responsabilità, prestati tramite il proprio personale sanitario.
 
Si tratta di un riconoscimento storico che Cosmed ha da sempre perseguito secondo l’assioma che “un medico (un sanitario) deve essere trattato come medico ovunque egli operi”.
 
Quindi, i dirigenti sanitari contrattualizzati nell’area delle Funzioni Centrali, proprio perché operanti in Enti e Strutture costituenti il SSN dovranno essere considerati e considerarsi alla stessa stregua degli omologhi delle ASL. La norma, infatti, oltre che riconoscere l’equivalenza e restituire equità sostanziale tra le figure sanitarie presenti nei diversi livelli del SSN, garantisce maggiore competitività dell’Amministrazione centrale sul mercato del lavoro, visto che fino ad ora sono stati molto pochi i medici che hanno preferito quest’ultima rispetto alle strutture territoriali.
 
Soprattutto nel momento in cui l’emergenza pandemica richiede l’impiego di ingenti risorse umane nelle attività connesse con la prevenzione vaccinale, la sorveglianza degli eventi avversi alle vaccinazioni, la medicina del lavoro, le complicanze post-covid e l’intervento del sistema regolatorio per la registrazione di nuovi farmaci e vaccini. Si tratta di funzioni sanitarie di competenza statale che riguardano non solo i sanitari del Ministero della salute, ma anche quelli degli EPNE e dell’AIFA, ai quali ultimi, però il MEF ha negato il riconoscimento dell’indennità di esclusività per meri ostacoli economici.
 
L’input dato dal Legislatore per l’adeguamento organizzativo alla nuova realtà è molto forte e gli scenari che si aprono sono chiari e da realizzare rapidamente, primo fra tutti quello della valorizzazione di tutti i lavoratori in relazione ai maggiori compiti che ci attendono. Necessaria l’acquisizione di ulteriori risorse qualificate di supporto all’attività sanitaria e di gestione amministrativa di elevata complessità. Ovvia la completa applicazione di tutti quegli altri istituti contrattuali che tipicamente regolano il rapporto lavorativo dei sanitarioperanti nel SSN e che trovano realizzazione anche nella Pubblica Amministrazione, compreso l’istituto dell’intramoenia, in grado di produrre ulteriori risorse economiche per il Ministero.
 
Diventa urgente informare e far conoscere l’attività dei sanitari del Ministero, sconosciuta ai più ma svolta, con abnegazione e senso di appartenenza da sempre, senza per altro alcun riconoscimento. Valgano, ad esempio, le attività prestate nel corso della pandemia da medici, infermieri e tecnici della prevenzione: le attività di screening, la prescrizione di misure di isolamento e quarantenarie, il tracciamento dei contatti, la vaccinazione, il supporto alle navi ferme in sosta inoperosa in alcuni porti dove vengono accolti centinaia di marittimi positivi per alleggerire i focolai in corso su altre navi e consentire ai positivi di svolgere l'isolamento, l’attività del 1500, il controllo degli alimenti, la gestione complessiva dell’epidemia tramite l’emanazione di Circolari e Ordinanze; si tratta di attività che liberano i sistemi regionali dal carico operativo evitando impatti più o meno gravosi sulle strutture che possono restare disponibili per la popolazione residente.
 
È doveroso, ora, ringraziare quanti hanno recepito le nostre ragioni: i Parlamentari che hanno presentato, con entusiasmo, l’emendamento e l’hanno seguito nel suo iter; il Ministro della Salute, l’Ufficio di Gabinetto, l’Ufficio Legislativo e alcuni Uffici del Ministero che l’hanno supportato, con la volontà politica e l’apporto tecnico; il Segretario Generale e i Direttori Generali che hanno riconosciuto quanto la nostra posizione fosse collimante con gli interessi del Ministero, i nostri iscritti che ci hanno sostenuti nella battaglia; gli oppositori che ci hanno spinti a imparare come smontare, uno per uno, i pretesti addotti per creare ostacoli.
 
E infine, permetteteci di ringraziare tutti noi, dei Consigli Direttivi di COSMED e Assomed Sivemp per non esserci mai arresi davanti agli ostacoli e ai pretesti e per aver sempre riconosciuto nella dirigenza sanitaria la specificità portante del Ministero della salute, in grado di trainare, verso livelli più moderni e più equi, il lavoro di tutti.
E di averlo fatto con coerenza, credendoci fino in fondo!
 
Anna Prete
Consiglio Direttivo COSMED
Capo Delegazione Assomed Sivemp Ministero salute

24 marzo 2022
© Riproduzione riservata

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