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Tavolo Dm 70 e 77. Tutto è bene quel che finisce bene

di Saverio Proia

24 LUG -

Gentile direttore,
bisogna dare atto che il Ministero della Salute stia dimostrando di avere un’insolita capacità di correzione in tempo reale degli atti che il Gabinetto di questo Ministero produce: dopo il primo decreto di istituzione del tavolo di rielaborazione dei decreto 70 e 77 in chiave monogenere maschile in una nazione a prevalenza femminile e una categoria, quella della sanità a maggioranza femminile più che assoluta (come gli sia venuto in testa di proporlo in questo modo, chissà), a seguito dell’intervento anche dell’onorevole Lorenzin ha emanato un nuovo decreto con una buona presenza femminile e rappresentativa di ordini, sindacati, società scientifiche, atenei, esperti, Agenas Regioni e chi ne ha più ne metta…ma di nuovo errore! Si sono dimenticati di sigle sindacali importanti più che rappresentative…al contrario di qualche altra inserita.

Dopo il mio articolo ho potuto notare con piacere varie prese di posizione degli esclusi ben motivate e all’indomani dell’insediamento è stato pubblicato il nuovo decreto con dentro tutti, spero, gli esclusi: ben fatto …è bene quel che finisce bene.

Qualcuno invece che tavolo lo ha definito tavolata, a parte che già il termine è più augurale: normalmente le tavolate si fanno in occasioni felici e speriamo che il lavoro di questa tavolata porti a ipotesi di modifiche dei dm 70 e 77 condivise, comprese e concertate e che, soprattutto siano recepite dal Governo, le Regioni e il Parlamento e si riprenda il rilancio di un SSN sia di prossimità che ospedaliero in grado di rispondere ai nuovi bisogni di salute anche valorizzando ed apprezzando normativamente ed economicamente i professionisti e gli operatori produttori di salute…è un auspicio vediamo se si potrebbe attuare, lo spero nell’interesse primario della salvaguardia e rilancio del SSN, nei suoi valori fondanti che i padri della riforma sanitaria ci hanno consegnato.

So quanto sia onerosa, complicata, complessa e difficile l’arte della mediazione tra più interessi e tra più soggetti istituzionali e associativi avendola praticata in più tavoli di confronto e di elaborazioni di proposte, di questi molti ne ho coordinati o sono stato componente al Ministero della Salute perlopiù con ottimi risultati, ma anche in altre amministrazioni e quindi auguro buon lavoro, nella speranza, però, che l’ottimo lavoro che potranno produrre possa essere recepito all’unanimità se non a maggioranza larga da Parlamento, Governo, Regioni perché il diritto alla salute essendo una delle migliori parti della nostra avanzata e ancora non integralmente attuata Costituzione, qualsiasi tentativo di migliorarne l’attuazione non può che divenire comune patrimonio.

Saverio Proia



24 luglio 2023
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