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Fp Cgil: “Sanità pubblica in alto mare, Toti annuncia la consegna dell’ospedale di Bordighera alla gestione integralmente privata”

Il sindacato: “In una regione come la Liguria, dove il mare la fa da padrone, parlare di “deriva” del Sistema Sanitario Regionale non sarebbe corretto: la deriva è una fluttuazione involontaria, qui stiamo invece assistendo a un vero e proprio naufragio pilotato del Sistema Pubblico a vantaggio del privato”.

08 MAR -

“Del tutto inaccettabile come stanno trattando la sanità pubblica in Liguria” asserisce la FP CGIL in seguito all’annuncio da parte del Presidente Toti, insieme all’assessore alla sanità Gratarola, e con tanto di taglio di nastro, della “nuova sinergica collaborazione tra pubblico e privato” concretizzatasi nella consegna della gestione integrale dell’ospedale Saint Charles di Bordighera a GMV Care e Research, gruppo privato di erogazione di servizi sanitari che di certo non è nuovo alle vicende sanitarie del ponente ligure. Perché è proprio in questo territorio geograficamente tanto bello quanto svantaggiato che le carenze in termini di erogazione di servizi si sentono di più.

“In una regione come la Liguria, dove il mare la fa da padrone, parlare di “deriva” del Sistema Sanitario Regionale non sarebbe corretto: la deriva è una fluttuazione involontaria, qui stiamo invece assistendo a un vero e proprio naufragio pilotato del Sistema Pubblico a vantaggio del privato”. Questa è la denuncia di FP CGIL ed FP CGIL Medici e Dirigenti Sanitari, che in questi mesi non ha mai cessato di accendere i riflettori sulla pericolosità delle politiche regionali degli ultimi anni in materia sanitaria”.

“I precedenti ci sono e sono molti, e la storia di reparti e servizi lasciati in gestione a società di profitto in misura sempre maggiore è andata allungandosi a dismisura, ma con l’annuncio di oggi si è toccato il fondo” asserisce Francesca Simona Greco, Coordinatore regionale di FP CGIL Medici e dirigenti sanitari. “In una regione dove i costi di acquisto di prestazioni sanitarie da altre regioni sono spaventosi (parliamo di quasi 100 milioni solo nel 2023), e che in 10 anni ha visto da un lato un taglio del 30% del personale sanitario, dall’altro un aumento del 15% della spesa sanitaria, questo regalo al privato convenzionato non può che rappresentare un colpo pressoché mortale.”

“La giunta ci aveva già provato” continua la FP CGIL Liguria, “approvando in Legge previsionale di bilancio un articolo che autorizzerebbe i medici ospedalieri in regime di intramoenia ad effettuare prestazioni nelle strutture private convenzionate, legge finita al vaglio della Consulta per aperto contrasto con la ben più autorevole Legge 412 del 1991 che sancisce un vincolo di esclusività nei confronti del SSN, proprio per evitare un conflitto di interessi nonché uno svilente gioco al ribasso, che altro non farebbe che ledere gli interessi collettivi del Sistema Sanitario Pubblico, in favore di cioè che con l’interesse collettivo ha ben poco a che vedere”.

Tentativo immediatamente e risolutamente contestato da FP CGIL Liguria con attenzione non solo alla domanda di salute dei cittadini, ma anche alle condizioni di lavoro dei sanitari e allo sbilanciamento estremo della risposte date dalla Giunta Toti a questi bisogni.

La FP CGIL Liguria sottolinea poi “il rischio di drastico abbassamento della qualità dell’offerta sanitaria all’interno di strutture del genere dove non vi è una programmazione di lungo respiro ma si tende a reclutare personale “a chiamata”. “Ricordiamo tutti il caso di pochi mesi fa della finta Dottoressa smascherata solo dopo vari turni, per non parlare della paziente dimessa dal pronto soccorso lo scorso agosto con un infarto misconosciuto, tutti casi che riguardano il Saint Charles” all’epoca gestito con regime misto Asl1-GVM (che era già entrata in gioco, anche se con responsabilità non diretta nella selezione del personale). Laddove manca una visione organizzativa sul lungo periodo, e senza équipes di professionisti che lavorano insieme in maniera continuativa e costruttiva, il livello scende”.

“Gestire interi reparti con “medici a gettone” è tutt’altro che la strada giusta per implementare la qualità - rileva il sindacato -. Per non parlare del personale del comparto che attualmente in distacco funzionale sulla base di un accordo regionale, sarà presto chiamato a scegliere se rientrare in Asl o rimanere nel privato e il sospetto è quello di un abbandono massivo per rientrare nel pubblico, con conseguente necessità di reclutare anche tecnici, infermieri e OSS tramite Cooperative. Ovviamente il Saint Charles è solo la punta dell’iceberg di un’ impostazione che si sta diffondendo a macchia d’olio in tutta la Regione. Solo per fare un esempio, sono 120.000 le prestazioni di diagnostica per immagini “regalate” a erogatori privati, con una spesa di 7,4 milioni di euro".

“E a quanto ammontano gli altri fondi dirottati al di fuori del SSR? Davvero queste prestazioni non potevano essere distribuite in quote aggiuntive a favore delle strutture pubbliche? E intanto le Asl si trovano a far quadrare i conti riducendo le sale operatorie a prestazione aggiuntiva, proprio perché i fondi sono dirottati per la maggior parte sul privato convenzionato. Il privato convenzionato che ad oggi peraltro non ha rinnovato il CCNL scaduto dal 2018, guarda al profitto senza minimamente valorizzare le professionalità di medici, infermieri, tecnici e operatori socio-sanitari” continuala FP CGIL Liguria, “finché non si effettueranno interventi seri e strutturali a livello centrale, come l’abolizione del tetto di spesa per l’assunzione del personale, tramite l’assegnazione di risorse al Fondo Sanitario, assisteremo a queste giungle territoriali che in definitiva altro non fanno che depauperarci economicamente e impoverirci in spregio dell’art 32 della Carta Costituzionale. Da decenni si sta sperperando l’eredità di un Sistema Sanitario universalistico e di qualità conquistato a fatica, consegnando alla logica del profitto ciò che invece dovrebbe solo e soltanto obbedire alla logica del bene pubblico”

Perentoria la conclusione dell’Organizzazione Sindacale: “la Giunta faccia al più presto marcia indietro sulla politica sanitaria impostata in Liguria, e invece di deliberare continue concessioni al privato lavori seriamente per investire sul pubblico che resta, nonostante i plurimi e continui attacchi, un servizio di primo livello che può rispondere ai bisogni di salute dei cittadini liguri. Ma il timone deve essere saldamente ripreso in mano, e bisogna farlo ora altrimenti il rischio di affondare sarà più che mai concreto.”



08 marzo 2024
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