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Covid. Al San Paolo di Bari il primo reparto a gestione infermieristica


Cinque posti letto divisi in 4 stanze di degenza dedicate ai positivi asintomatici o paucisintomatici già in attesa di ricovero ordinario e soprattutto per i pazienti provenienti dal Pronto Soccorso, che proseguono il programma terapeutico impostato dal reparto di provenienza. L’obiettivo è allentare la pressione nei reparti no Covid e i ricoveri presso gli ospedali Covid.

09 MAG - È nato a Bari, all’ospedale San Paolo, il primo reparto Covid a gestione infermieristica. Un progetto che mira a allentare la pressione nei reparti no Covid e i ricoveri presso gli ospedali Covid partendo dal presupposto che, anche grazie ai vaccini, i positivi con la quarta ondata solo molto più numerosi ma con sintomi molto più leggeri, spesso asintomatici o paucisintomatici. “Pertanto - spiega la Asl di Bari in un focus sul nuovo reparto -, al fine di garantire alla popolazione le cure primarie a pazienti affetti da patologie no-Covid, oncologiche, nonché prestazioni elargibili in elezione”, è stata ideata questa nuova area gestita esclusivamente da personale di comparto (infermieri e oss) a bassa e media intensità assistenziale. 

In particolare, nell’area Covid del S. Paolo di Bari a gestione infermieristica sono collocati e gestiti pazienti positivi asintomatici o paucisintomatici, già ricoverati presso le UU.OO. di degenza dell’ospedale e che presentano una clinica stabile proseguendo il programma terapeutico impostato dal reparto di appartenenza. 

Il reparto è collocato al 7 ̊ piano del corpo centrale e consta di 5 posti letto divisi in 4 stanze di degenza (3 stanze singole e 1 stanza doppia). Nel reparto lavorano infermieri e Ops afferenti dalle varie UU.OO. dell’Ospedale che attraverso la metodica della disponibilità “volontaria” svolgono turni antimeridiani, pomeridiani e notturni. “Il personale - commenta la Asl -, nonostante lavori instancabilmente full time all’interno delle diverse UU.OO. dell’Ospedale, ha aderito al progetto, manifestando grande professionalità e spirito di sacrificio”.  Il personale viene attivato dalla Direzione Medica di Presidio, dopo aver indossato i DPI previsti, accoglie presso l’area Covid il paziente positivo, trasportato dal personale bardato della U.O. di degenza ove è ricoverato, previa attivazione del Servizio di disinfezione ospedaliero. Per favorire la comunicazione dei pazienti ricoverati con i loro familiari, è stato messo a disposizione un servizio di video-telefonia previo l’utilizzo di tablet.

La gestione disgiunta di pazienti Covid da pazienti no- Covid, fa notare la Asl, “ha anche vantaggi economici. Infatti, i costi di disinfezione dei percorsi puliti, delle stanze di degenza, nonché l’utilizzo dei DPI da parte del personale di comparto, è nettamente inferiore rispetto ad una gestione congiunta di pazienti Covid e noCovid in un Reparto definito noCovid. Riducendo così anche l’eventuale possibilità di contagio di altri pazienti e degli stessi operatori”.

La disponibilità di un reparto Covid in una struttura noCovid, evidenzia poi la Asl, “consente, tra l’altro, di decongestionare le liste di attesa dei ricoveri. Infatti, collocare in tale reparto pazienti positivizzati in corso di ricovero, permette di non bloccare le attività dell’Unità Operativa, rendendo così disponibile posti letto a favore di nuovi pazienti in attesa di ricovero ordinario e soprattutto per i pazienti provenienti dal Pronto Soccorso. In questo modo, per esempio, una persona affetta da perforazione intestinale in attesa al Pronto Soccorso, potrà essere ricoverata nell’immediato nel proprio reparto specialistico e trattato nei tempi previsti, con evidenti vantaggi per l’ente ospedaliero e soprattutto per il paziente”.

“L’attivazione - commenta in una nota Saverio Andreula, presidente Opi Bari - si è concretizzata per le oggettive difficoltà dell’Ospedale nella situazione di bisogno venutasi a determinare durante le fasi più concitate della gestione dei posti letto nel periodo pandemico. L’attivazione, dei posti letto si è quindi resa necessaria per allentare la pressione nei reparti noCovid e gestire i ricoveri di degenza di pazienti affetti da Covid in un’area loro dedicata”. 
 
“Non si tratta - precisa Andreula - di una unità operativa a se stante e indefinita nella sua articolazione funzionale e gerarchica sia nella forma e nella struttura cui all’ordinamento sanitario . Altresì nessuna  forma di sostituzione professionale è stata attuata dagli Infermieri che vi hanno operato. Tutti i protocolli operativi di assistenza sanitaria sono stati applicati correttamente anche per le prescrizioni mediche”.

09 maggio 2022
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