Quotidiano on line
di informazione sanitaria
Venerdì 11 LUGLIO 2025
Scienza e Farmaci
segui quotidianosanita.it

Obesità come disturbo neurocomportamentale. L’ipotesi di uno studio americano


Uno studio del Baylor College of Medicinesi è focalizzato su un’ipotesi epigenetica dell’obesità, osservando che il nucleo arcuato dell’ipotalamo va incontro, nel corso della vita, a estese maturazioni che possono influenzare anche la regolazione del peso corporeo.

03 OTT -

I meccanismi molecolari dello sviluppo cerebrale nel corso precoce della vita rappresentano un fattore determinante importante a livello di rischio di obesità. È l’ipotesi avanzata da un gruppo del Baylor College of Medicine, guidato da Harry MacKay, che ha pubblicato uno studio su Science Advances.

L’obesità è cresciuta rapidamente negli ultimi decenni e interessa più di due miliardi di persone al mondo. Studi precedenti avevano evidenziato che i geni che sono più fortemente associati con l’obesità sono espressi nel cervello in via di sviluppo.

Così, lo studio del Baylor College of Medicine, condotto su animali da laboratorio, si è focalizzato sullo sviluppo epigenetico a livello di nucleo arcuato dell’ipotalamo, “una regione che regola l’assunzione di cibo, l’attività fisica e il metabolismo”, come spiega MacKay. Il team ha scoperto, quindi, che il nucleo arcuato va incontro a estese ‘maturazioni’ epigenetiche nel corso della vita postnatale, un periodo sensibile anche alla regolazione del peso corporeo.

Studiando neuroni e glia, inoltre, i ricercatori americani hanno osservato che l’epigenetica è molto diversa tra queste due tipologie cellulari, oltre ad essere molto differente anche tra femmine e maschi, con molti dei cambiamenti che si verificherebbero più precocemente tra le prime.

Andando a confrontare i dati epigenetici sugli animali da laboratorio con quelli dell’uomo, poi, il team ha evidenziato che le regioni colpite dalla ‘maturazione’ epigenetica sono fortemente sovrapponibili tra animali da laboratorio e uomo e questo, secondo MacKay, indica che l’epigenetica “è probabilmente coinvolta nel rischio di obesità”.

Per cui, “gli sforzi volti a colpire in modo preventivo questi processi di sviluppo potrebbero essere decisivi per arrestare l’epidemia di obesità a livello mondiale”, come hanno concluso gli autori.

Fonte: Science Advances 2022



03 ottobre 2022
© Riproduzione riservata

Altri articoli in Scienza e Farmaci

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWS LETTER
Ogni giorno sulla tua mail tutte le notizie di Quotidiano Sanità.

gli speciali
Quotidianosanità.it
Quotidiano online
d'informazione sanitaria.
Homnya srl
P.I. e C.F. 13026241003

Sede legale e operativa:
Via della Stelletta, 23, 00186 - Roma
Sede operativa:
Via Luigi Galvani, 24, 20124 - Milano
Direttore responsabile
Luciano Fassari

Direttore editoriale
Francesco Maria Avitto

Tel. (+39) 06 45209 715

info@homnya.com

Copyright 2013 © Homnya srl. Tutti i diritti sono riservati
- P.I. 13026241003
- iscrizione al ROC n. 34308
- iscrizione Tribunale di Roma n. 115/3013 del 22/05/2013

Riproduzione riservata.
Policy privacy
Cookies policy