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Rinite in gravidanza. Ecco come combatterla senza rischi 

di Maria Rita Montebelli

E’ un disturbo poco noto, che colpisce le donne negli ultimi mesi di gravidanza. Può alterare la qualità di vita della mamma e contribuisce a determinare complicanze: ipertensione gestazionale, ritardo di crescita intrauterina e minor benessere neonatale alla nascita. Per gli esperti il rimedio più efficae e sicuro è un aerosol di acido ialuronico

18 FEB - Si chiama ‘rinite gravidica’ ed è un disturbo molto comune in gravidanza anche se non sono in molti a conoscerla. A soffrirne sarebbe ben il 60% delle donne in dolce attesa, che di fronte a naso chiuso e vocione, secrezioni nasali abbondanti, starnuti, prurito al palato pensa subito ad un banale raffreddore. I sintomi però, che compaiono soprattutto verso l’ultima parte della gravidanza, possono durare a lungo ed essere piuttosto fastidiosi. Questa forma di rinite è causata dagli estrogeni e dal progesterone che provocano un aumento della vascolarizzazione della mucosa nasale, a sua volta responsabile di un aumento delle secrezioni nasali e della congestione della mucosa.
 
“Con le nostre ricerche -  afferma la dottoressa Elena Cantone, specialista in Otorinolaringoiatra presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Federico II di Napoli - abbiamo dimostrato che la concentrazione di ormoni sessuali e dei loro recettori sulla mucosa nasalevaria nelle diverse fasi ormonali della donna e, in particolare, durante la gravidanza. La rinopatia gravidica ed i sintomi correlati dipendono sia da un effetto diretto degli ormoni sessuali sulla mucosa nasale, sia da uno indiretto, che determinerebbero una variazione di concentrazione locale dei recettori per gli ormoni e di alcuni neurotrasmettitori.”
I sintomi della rinite gravidica tendono a scomparire gradualmente già a distanza di due settimane dal parto e solo raramente cronicizzano. Ma non vanno sottovalutati, affermano gli esperti.
 
“La rinite gravidica – sostiene il dottor Sandro Gerli, ginecologo, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Perugia – merita un trattamento il più possibile precoce ed adeguato. Una respirazione nasale difficoltosa può infatti causare un’alterazione della qualità di vita della mamma e ripercuotersi sul feto. Studi scientifici hanno dimostrato l’esistenza di un aumento del rischio di ipertensione gestazionale, ritardo di crescita intrauterina e minor benessere neonatale alla nascita”.
 
Il trattamento di questa condizione è dunque altamente consigliabile, ma in gravidanza è bene evitare tutto l’armamentario riservato abitualmente a raffreddori comuni o a riniti allergiche, vale a dire antistaminici, vasocostrittori, cortisonici. E anche i lavaggi nasali con soluzione fisiologica possono dare un temporaneo sollievo ma non la risoluzione dei sintomi.
Un rimedio per combattere i sintomi della rinite gravidica c’è, ed è sicuro sia per la mamma che per il bambino in arrivo. Sono le nebulizzazioni di l’acido ialuronico ad alto peso molecolare,  in farmacia in fiale di sodio ialuronato allo 0,3% (Yabro®). L’acido ialuronico, in virtù delle sua caratteristica di richiamare acqua, idrata le mucose e riduce così sintomi quali prurito e bruciore; favorisce inoltre l’eliminazione del muco, migliorando la funzionalità delle cellule ciliate.
 
Secondo uno studio pubblicato nel 2013 dal dottor Alberto Macchi (Clinica di Otorinolaringoiatria, Università dell’Insubria di Varese) su International Journal of Immunopathology and Pharmacology,  alla fine del trattamento con aerosol di sodio ialuronato, oltre il 55% delle pazienti non presentava più i sintomi della rinite.
 
Maria Rita Montebelli

18 febbraio 2014
© Riproduzione riservata

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