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Personale Ssn. Rapporto Agenas conferma incremento di circa 21mila unità dal 2019 al 2021. In calo i medici di famiglia


In particolare nell’anno 2021 il personale dipendente del SSN ammontava a 670.566 unità di cui 68,7% donne e 31,3% uomini. Rispetto al 2020 risultava aumentato di 6.097 unità e di 21.223 rispetto al 2019. Per i MMG i dati indicano una loro diminuzione dai 42.428 del 2019 con una media di 1.224 assisti per MMG, ai 40.250 MMG del 2021 con un rapporto medio di 1.237 assisti per medico. IL RAPPORTO.

04 APR -

Dal 2019 al 2021 il personale del Ssn è cresciuto di circa 21 mila unità raggiungendo quota 670.566 addetti , vicino ai 673 mila del 2012 quando il Ssn contava oltre 673mila unità di personale.

La fotografia l’ha scattata Agenas nel suo ultimo rapporto sul personale del Ssn che riprende i dati del conto annuale del Mef di cui abbiamo già parlato nei giorni scorsi.

In particolare nell’anno 2021 il personale dipendente del SSN ammontava a 670.566 unità di cui 68,7% donne e 31,3% uomini.

Rispetto all’anno 2020 il personale del 2021 risultava aumentato di 6.097 unità e di 21.223 rispetto al 2019.

Nell’anno 2020 il personale dipendente del SSN ammontava a 664.469 unità di cui 68,4% donne e 31,6% uomini. Rispetto all’anno 2019 il personale del 2020 risultava aumentato di 15.126 unità.



Composizione personale del SSN. I medici in servizio nel SSN al 2021 corrispondono a 108.250 mentre gli odontoiatri corrispondono a 137 unità di personale. Il personale sanitario dirigente ammonta a 127.424 unità, portando il personale di ruolo sanitario dirigente e non dirigente a 476.359 unità.

Le unità con profilo infermieristico costituiscono con un numero assoluto di 279.837 unità, il 41,7% del totale del personale del SSN (tabella 1). Il personale sanitario non dirigente di profili diverso da quello infermieristico è costituito da 69.098 unità, che sommato al personale sanitario infermieristico arriva a un totale di 348.935 unità.

A seguito del blocco del turn-over nelle Regioni in piano di rientro e delle misure di contenimento delle assunzioni adottate anche in altre Regioni (con il vincolo alla spesa), negli ultimi anni il personale a tempo indeterminato del SSN è fortemente diminuito.

Al 31 dicembre 2018 era inferiore a quello del 2012 per circa 25.000 lavoratori (circa 41.400 rispetto al 2008). Tra il 2012 e il 2017, il personale (sanitario, tecnico, professionale e amministrativo) dipendente a tempo indeterminato in servizio presso le Asl, le Aziende Ospedaliere, quelle universitarie e gli IRCCS pubblici è passato da 653 mila a 626 mila unità, pari ad una flessione di poco meno di 27 mila unità (4 %).

Negli anni 2020-2021, si legge nel rapporto Agenas, a seguito “anche all’effetto mandatorio dato dalla situazione pandemica”, si è assistito a un incremento di personale, che è avvenuto per effetto dei decreti emergenziali del 2020, portando il numero delle unità in servizio al 2021 sovrapponibile a quello del 2012 (si registra infatti un andamento generale del -0,4%).

Il costo del personale, nel 2020, subisce un aumento, rispetto al 2018, del 5,40%. Su tale evoluzione, sottolinea Agenas, “sembra aver inciso la situazione pandemica e, in particolare, le misure adottate per potenziare il personale del ruolo sanitario”.

Dall’esame delle voci che compongono l’aggregato emerge come la gran parte della spesa riguardi il “personale del ruolo sanitario”, tale importo rappresenta l’81,09% del totale costo del personale. Negli anni esaminati (2018-2020) in quasi tutte le Regioni e Province autonome si assiste ad una costante crescita della componente di costo del personale.

Il protrarsi del blocco delle assunzioni fino al 2018 nelle Regioni in piano di rientro, oltre al tasso di turnover negativo ha avuto quale conseguenza un innalzamento dell’età media dei professionisti con impatto sulle quiescenze. Infatti, i medici dipendenti del Ssn che andranno in pensione nel quinquennio 2022-2027 sono circa 29.331, mentre per il personale infermieristico i pensionamenti sono stimati in 21.050.



Scuole di specializzazione in medicina
Negli ultimi anni il numero delle borse per la formazione specialistica finanziate dallo Stato è stato in costante crescita, passando da 5000 del 2015 a 17.400 nell’anno accademico 2021/2022 poi ridotti a 14.700 nell’anno accademico 2022-2023.

La stima fatta da Agenas del personale medico specialista che si formerà al 2026 valuta che il numero di nuovi specialisti nel SSN (75% del totale) sarà pari a 39.244. Circa 10 mila specialisti in più rispetto al numero di pensionati e comunque in numero superiore anche tenendo in considerazione i dati delle dimissioni

Mentre per quanto riguarda gli infermieri, considerando inoltre un tasso di successo di completamento del corso di studi in Infermieristica pari al 75%, Agenas stima che il numero di infermieri formati nel 2026 e disponibili dal 2027 sarà pari a circa 61.760.

Le specializzazioni più gettonate secondo il rapporto che riporta alcune stime della Fiaso indicano anestesia e rianimazione con quasi 5mila nuovi specialisti nel 2026, seguiti dagli specialisti in pediatria con oltre 3.200 specialisti, chirurghi geenrali con oltre 2.500 specialisti, internisti con oltre 2.400 specialisti e cardiologi con oltre 2.200 specialisti.



Medicina generale e i Pediatri di libera scelta. In Italia dal 2019 al 2021 il numero dei MMG si è ridotto di 2.178 unità e quello dei PLS di 386 unità.
Per quanto riguarda il rapporto tra cittadini assistibili e numero di medici di medicina generale per regione, il rapporto Agenas rileva che il numero di medici tende e diminuire negli anni mentre è presente un aumento del rapporto tra cittadini assistibili e medici di famiglia.

I dati indicano infatti una diminuzione dei MMG dai 42.428 del 2019 con una media di 1.224 assisti per MMG ai 40.250 MMG del 2021 con un rapporto medio di 1.237 assisti per medico.



04 aprile 2023
© Riproduzione riservata

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