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Decreto appropriatezza. Medicina Democratica: “Una scorciatoia che spingerà i cittadini verso le prestazioni private”


Una scorciatoia che, lontano dal risolvere il problema, allontanerà i cittadini dal Servizio sanitario nazionale spingendoli verso prestazioni private e forme di sanità integrativa. Questo il risultato del decreto appropriatezza secondo Medicina Democratica Onlus che auspica, su questi temi, un maggiore coinvolgimento degli operatori sanitari.

25 SET - "È vero che nella pratica corrente molte visite, esami, farmaci e persino interventi chirurgici non rispondono a un evidente beneficio per la salute e possono a buon conto definirsi inappropriati. Queste prestazioni, a volte dettate dalla cosiddetta medicina difensiva altre da interessi o da imperizia hanno dei costi economici evidenti, dei costi clinici, perché ciò che non è utile è spesso dannoso, dei costi organizzativi in quanto vanno ad intasare liste d'attesa già lunghe. Nonostante questo noi crediamo che la correzione di queste anomalie passi semplicemente attraverso un intervento normativo. Quella che va ad essere approvata ci sembra una scorciatoia che, lontano dal risolvere il problema, allontanerà i cittadini dal Servizio Sanitario Nazionale spingendoli verso prestazioni private e forme di sanità integrativa”. Così in una nota, Medicina Democratica Onlus, con una nota interviene nel dibattito apertosi attorno al decreto appropriatezza.
 
“E’ anche evidente – prosegue il comunicato -, visto il contesto e le misure che sono state prese negli ultimi anni che si tratta di una scelta di taglio della spesa ( Il fine immediato parrebbe essere essenzialmente quello di trovare una copertura per una effimera riduzione della tassazione generale) e non di salvaguardia della salute, altrimenti si andrebbe in altra direzione: pensiamo alla modalità di pagamento a prestazione in atto dalla metà degli anni 90 prevalentemente negli ospedali (i cosiddetti DRG) e per le prestazioni ambulatoriali che, nonostante le proposte alternative fatte da molte organizzazioni, (compresa MD) provocano a catena prestazioni cliniche ingiustificate”.

“Nella sanità, come nella scuola non si possono fare riforme o prendere misure senza il coinvolgimento dei soggetti interessati, ovvero senza gli operatori sanitari e i cittadini organizzati in associazioni e movimenti per il diritto alla salute. E’ questo che auspichiamo come Medicina Democratica: costruire una ampia Rete che lotti contro tutte le misure ‘controriformatrici’ per mantenere e affermare il diritto alla salute, costituzionalmente garantito, universale, gratuito (comprese le cure odontoiatriche), partecipato. Anche di questo discuteremo nel nostro prossimo congresso nazionale che si terrà a Firenze i prossimi 19-20-21 novembre”, conclude la nota.

25 settembre 2015
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