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Decreto vaccini. De Biasi (Pd): “Favorevole a obbligo per operatori sanitari. Spero testo in Aula già da domani pomeriggio”


"Sono favorevolissima all'obbligo di vaccinazione per operatori sanitari, come lo è tutta la Commissione Igiene e Sanità del Senato, ma c'è un problema di copertura economica da superare. Proveremo ad approvare il decreto questa notte". Così la presidente della XII Commissione di Palazzo Madama a margine di un convegno nella sede dell'Istituto superiore di sanità.

10 LUG - "Il grosso del lavoro sul decreto vaccini è stato fatto, quindi spero che prevalga la ragionevolezza e che si porti il provvedimento in Aula domani pomeriggio. Per questo proveremo ad approvare il decreto questa notte. Sono favorevolissima all'obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari, come lo è tutta la Commissione Igiene e Sanità del Senato, c'è però un problema di copertura economica da superare".
 
Così la presidente della XII Commissione di Palazzo Madama, Emilia Grazia De Biasi (Pd), a margine di un convegno nella sede dell'Istituto superiore di sanità.
 
"Il ministero dell'Economia e delle Finanze e la Commissione Bilancio del Senato hanno posto il problema della necessità di una quantificazione - ha aggiunto De Biasi - ma si potrebbe anche dire che ai sensi della Legge 81, che riguarda la sicurezza sul lavoro, il lavoratore è obbligato ad avere tutte quelle coperture di sicurezza che riguardano la propria occupazione. Un lavoro congiunto tra i ministeri dell'Economia e delle Finanze, del Lavoro e della Salute, potrebbe aiutarci a risolvere questo problema che è molto serio".
 
Per quanto riguarda i migranti, "il tema è aiutare quelle popolazioni a trovare la strada dello sviluppo nei loro Paesi ma questo non vuol dire che non abbiamo il dovere morale dell'accoglienza". "Queste persone -ha proseguito De Biasi - portano delle malattie che qui erano state debellate.Chiediamo con forza che ci sia un governo mondiale anche nel campo della salute e non solo in quello della moneta. I cittadini dei Paesi dai quali provengono i migranti devono avere delle opportunità di sviluppo nei loro stessi territori e chi viene qui non deve comunque essere scartato. L'Unione europea deve quindi fare uno sforzo concreto in questo senso. Bisogna impegnarsi affinché le donne di quei Paesi abbiano l'accesso all'istruzione perché solo così miglioreranno le condizioni di salute di quelle persone e credo anche che dovremmo mostrare nelle nostre scuole come quelle persone muoiono di malaria e di altre malattie come la Tbc".

10 luglio 2017
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