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Manovra. Per il personale sanitario in arrivo nuovi tetti di spesa. Salute e Mef al lavoro con l’obiettivo di sbloccare le assunzioni nel Ssn

di Giovanni Rodriquez

Secondo quanto appreso da fonti governative non ci dovrebbe più essere un unico tetto nazionale, ma esso dovrebbe essere diversificato tra regioni in piano di rientro e regioni con i conti in ordine. Non è poi escluso che possano esserci anche differenziazioni tra una regione e l'altra. una diversificazione Regione per Regione parametrata all'attuale spesa per il personale sostenuta dalle singole Regioni. L'obiettivo è quello di permettere nuove assunzioni e sanare quelle fatte in deroga dalle Regioni 'virtuose', ma anche quello di colmare almeno in parte il gap delle Regioni commissariate acuitosi in questi anni. La misura verrà introdotto in manovra al Senato

07 DIC - In arrivo possibili nuovi tetti di spesa per il personale del Ssn. Come già preannunciato nelle scorse settimane, sia dalla ministra della Salute Giulia Grillo nell'intervista a Quotidiano Sanità alla vigilia dello sciopero dei medici, sia dal viceministro all'Economia Massimo Garvaglia durante l'esame della manovra in Commissione Bilancio, i Ministeri della Salute e dell'Economia sono al lavoro per una nuova rimodulazione del limite di spesa per il personale della sanità attualmente fissato al livello della spesa 2004 ridotta dell'1,3%.
 
Secondo quanto abbiamo appreso oggi da fonti governative, non ci dovrebbe però più essere un unico nuovo tetto nazionale, ma si sta lavorando a una differenziazione dei limiti di spesa tra Regioni in Piano di rientro e regioni con i conti in ordine e non è escluso che potrebbero anche esserci limiti variabili tra una regione e l'altra.
 
A parlarne per primo era stato il sottosegretario Garavaglia martedì scorso in Commissione Bilancio motivando il no del Governo agli emendamenti dell'opposizione che prevedevano una revisione del tetto,  sottolineando che non potevano essere accolti “in quanto il tetto di spesa va diversificato regione per regione, parametrandolo all’attuale spesa per il personale sostenuta dalle singole regioni".
 
Una frase che lasciava adito a diverse interpretazioni e che oggi le nostre fonti ci hanno chiarito spiegando innazitutto che la differenza principale dei tetti sarà tra Regioni sottoposte ad un piano di rientro dal disavanzo sanitario e Regioni non in piano. Queste ultime, infatti, negli anni hanno potuto godere per un periodo di una deroga al tetto che ha permesso loro di procedere a nuove assunzioni.
 
Ma successivamente, con il venir meno della deroga, ci si è trovati in una situazione per la quale Regioni, come ad esempio Lombardia ed Emilia Romagna, avrebbero dovuto procedere a licenziamenti o a mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato sottoscritti per queste nuove assunzioni.
 
Con la nuova parametrazione diversificata dei tetti, pur lasciando un limite di spesa per il personale, da un lato - spiegano in sostanza dal Governo - si andranno a sanare queste situazioni dando anche il via alla possibilità di nuove assunzioni e dall'altro si metteranno in campo nuove soluzioni per quelle amministrazioni in sofferenza che vengono da anni di piano di rientro.
 
L'obiettivo, ci hanno spiegato, è quello di permettere alle regioni in rosso di colmare, almeno parzialmente, il gap acuitosi negli anni rispetto alle Regioni 'virtuose'.
 
Una soluzione definitiva sui nuovi tetti di spesa per il personale sanitario per le Regioni commissariate non è comunque stata ancora trovata. Ma è certo che nelle prossime settimane la nuova proposta sarà pronta e verrà presentata dal Governo al Senato per essere inserita nella legge di Bilancio 2019.
 
Giovanni Rodriquez

07 dicembre 2018
© Riproduzione riservata

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